mercoledì 7 dicembre 2011

Quinta Lezione 06-12-2011

Immancabbbbile appuntamento del mercoledì mattina!
Il compito per ieri era scrivere qualcosa in terza persona/finta terza persona.
Ecco la mia proposta (per chi mi legge...ho rispolverato qualcosa di già scritto aggiungendo qualcosina!).

Jakie, lei e l'altra non di carne.

Se pensate che il peggio sia per voi probabilmente vi mancano i confronti.
C'è Jakie che non è altro che un giovane che soffre di allucinazioni. E' solo quello. Selezionato per rimanere per sempre tale. Ha solo 17 anni, unti capelli di lato,  magrezza scheletrica e un fiore di viola sotto agli occhi.
In un incontro settimanale chiede alla sua amica Abby di pettinargli la bambola nera e nuda. Lui non riesce a farle la treccia. 
L'illusione diventa protagonista di un'apparente realtà.
Non è certo una parrucchiera ma consiglia una coda alta per sopportare meglio il caldo.
Lui la vuole seduta, in bella vista e non spaesata, attenta e corretta nei movimenti.
Se alzasse le ciglia con lo sguardo, sicuramente, lo vedrebbe cattivo e pronto a rimproverarla.
Cassie è la sua schiava dalla pelle scura, taciturna e innamorata di lui. Ha ciocche lunghe come spaghetti e arancio come le carote.
Deve essere bella, pulita, depilata, liscia, aggressiva e dolce. In un'acconciatura ci deve essere tutto questo.
Abby supera la prova ogni santissima volta. Lei è la più brava tra tutte.
Si alza e le dà uno stampo sulle labbra strappandole dalle mani l'oggetto del desiderio.
La ragazza dentro sè non fa che pensare che un bacio così non le è mai stato dato da nessuno, nemmeno da "un grande adesso che è grande".
E’ di quelli leggeri, che non lasciano saliva, depresso e voglioso.
In quel frangente le è piaciuto e se lo ricorderà spesso quando "i cattivi" non li faranno incontrare.
C'è il silenzio nelle stanze dove succedono queste scene.
Attimi lunghissimi che non fanno passare le ore e che lasciano un nodo alla gola.
Tutto può succedere da un momento all altro perchè lo squilibrio nasce dal piccolo cervello di Jakie per diventare un affetto o uno strangolamento.
E' l'attenzione ai movimenti che fa la differenza.
E' il torpore agli arti che diventa un vizio imposto da lui. Abby non comanderà nè ora nè mai.
L'angoscia che si respira è femmina ed è puramente capibile ed iniziale.
Le donne sono deboli.
Lì lei ci sta bene. E lo vuole. E lui non la lascia. E se la usa. Sa che può donargli le labbra quando vuole, quando se lo merita, quando fa la brava bambina, quando non ha niente da fare.
Assurdo è il mondo fuori da queste mura bianche e pallide. Nessuno è interessato alla verità, alle forme, alla malinconia.
Alle 4 parte un pò di musica dallo stereo da 4 soldi sopra la scrivania verde da quarta superiore.
E' una canzone dolce che si fa pompante nei vetri che tremano e che lottano per la resistenza.
Saltano come pazzi. Lui pazzo lo è. Nessuno punterebbe il dito a qualcuno che è già marchiato.
Perdita dell'orientamento spaziotemporale.
Tutti dentro ad un bordello: lui, Abby e la Cassie "non di carne". Per mano a saltare come ad un concerto di lirica argentina.
I 2 umani hanno le cuffie per non far sentire e il ritmo da non far vedere.
In tre a formare la regola della perfezione. Un' unica forza fatta di sindrome isterica, visioni e scene bellissime.
Sono bambini che non hanno fame a merenda. Hanno deciso così. 
Abby mangerebbe un panino ma Jakie dice che è meglio di no. E’ il suo regno!
Ha l'ossessione delle briciole.
Non possono cadere, non devono esserci mai, non si può ingoiare pane, non è giusto, non fa bene, ingrassa e poi ci si  lamenta.
Le briciole infastidiscono. Sono piccole e si infilano dappertutto. Pungono. Sono croccanti.
Quando sono sul letto nemmeno la negra le vuole.
Lui è ansioso. Tutti lo sono. Lui fa innamorare anche Abby.
Jakie dice delle cose straordinarie, termini inventati ed espressivi.
Fa i suoni con la bocca e canticchia le sue canzoni. Sono motivetti di gente famosa ma lui non lo vuole svelare.
Che vigliacco! Che astuta!
E stanno messi in questa maniera.
Non lo dicono cosa si spifferano nell'orecchio. Si parlano nascosti perchè la bambola potrebbe sentire e sarebbe da condannare ripetutamente.
Sono instabili ma non da valorizzare.
Perfetti, viziosi e disoccupati nel regolare svolgimento della loro vita.

Jakie non esiste: è la dura legge degli amici immaginari degli scrittori.


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Diciamo che mi ha sottolineato ancora il fatto che un mio stile ce l'ho senza dubbio! Evvai!

Ieri sera è stata una lezione "artistica" fatta di disegni che rappresentavano gli esempi di scrittura secondo Vonnegut:

L'UOMO IN UN FOSSO : dove si parte fortunati per cadere nella sfortuna e poi risalire in un crescendo più alto dell'inizio
LUI INCOTRA LEI : diciamo che la linea del grafico è mobile e punta ad esser alta alla fine
CENERENTOLA: partiamo bassi per avere un picco, poi una discesa e un'alzarsi all'infinito successivamente.
LA METAMORFOSI DI KAFKA: parte male finisce peggio...Lui è uno scarafaggio e poi muore...Vita entusiasmante!!!  Cmq il mio schema preferito!!
AMLETO: piatto e squilibrato, ovvero l'imperfezione umana..faccio così ma dovrei fare colà e avanti così...Secondo me il più difficile da scrivere...



Per la prossima volta dobbiamo individuare il nostro schema preferito e provare a scrivere qualcosa seguendo l'andamento dello schema! avanti tutta...e nemmeno sto giro ho preso la multa! Olè!

Peccato non ci siano più martedì in una settimana ! Carica a milleeeeeeeeeeeeeeee!

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