Il compito per ieri era scrivere qualcosa in terza persona/finta terza persona.
Ecco la mia proposta (per chi mi legge...ho rispolverato qualcosa di già scritto aggiungendo qualcosina!).
Jakie, lei e l'altra non di carne.
Se pensate che
il peggio sia per voi probabilmente vi mancano i confronti.
C'è Jakie che
non è altro che un giovane che soffre di allucinazioni. E' solo quello.
Selezionato per rimanere per sempre tale. Ha solo 17 anni, unti capelli di
lato, magrezza scheletrica e un fiore di
viola sotto agli occhi.
In un incontro
settimanale chiede alla sua amica Abby di pettinargli la bambola nera e nuda.
Lui non riesce a farle la treccia.
L'illusione
diventa protagonista di un'apparente realtà.
Non è certo una
parrucchiera ma consiglia una coda alta per sopportare meglio il caldo.
Lui la vuole
seduta, in bella vista e non spaesata, attenta e corretta nei movimenti.
Se alzasse le
ciglia con lo sguardo, sicuramente, lo vedrebbe cattivo e pronto a
rimproverarla.
Cassie è la sua
schiava dalla pelle scura, taciturna e innamorata di lui. Ha ciocche lunghe
come spaghetti e arancio come le carote.
Deve essere
bella, pulita, depilata, liscia, aggressiva e dolce. In
un'acconciatura ci deve essere tutto questo.
Abby supera la
prova ogni santissima volta. Lei è la più brava tra tutte.
Si alza e le dà
uno stampo sulle labbra strappandole dalle mani l'oggetto del desiderio.
La ragazza
dentro sè non fa che pensare che un bacio così non le è mai stato dato da
nessuno, nemmeno da "un grande adesso che è grande".
E’ di quelli
leggeri, che non lasciano saliva, depresso e voglioso.
In quel
frangente le è piaciuto e se lo ricorderà spesso quando "i cattivi"
non li faranno incontrare.
C'è il silenzio
nelle stanze dove succedono queste scene.
Attimi
lunghissimi che non fanno passare le ore e che lasciano un nodo alla gola.
Tutto può
succedere da un momento all altro perchè lo squilibrio nasce dal piccolo
cervello di Jakie per diventare un affetto o uno strangolamento.
E' l'attenzione
ai movimenti che fa la differenza.
E' il torpore
agli arti che diventa un vizio imposto da lui. Abby non comanderà nè ora nè
mai.
L'angoscia che
si respira è femmina ed è puramente capibile ed iniziale.
Le donne sono
deboli.
Lì lei ci sta
bene. E lo vuole. E lui non la lascia. E se la usa. Sa che può donargli le
labbra quando vuole, quando se lo merita, quando fa la brava bambina, quando
non ha niente da fare.
Assurdo è il
mondo fuori da queste mura bianche e pallide. Nessuno è interessato alla
verità, alle forme, alla malinconia.
Alle 4 parte un
pò di musica dallo stereo da 4 soldi sopra la scrivania verde da quarta
superiore.
E' una canzone
dolce che si fa pompante nei vetri che tremano e che lottano per la resistenza.
Saltano come pazzi.
Lui pazzo lo è. Nessuno punterebbe il dito a qualcuno che è già marchiato.
Perdita
dell'orientamento spaziotemporale.
Tutti dentro ad
un bordello: lui, Abby e la Cassie "non di carne". Per mano a saltare
come ad un concerto di lirica argentina.
I 2 umani hanno
le cuffie per non far sentire e il ritmo da non far vedere.
In tre a formare
la regola della perfezione. Un' unica forza fatta di sindrome isterica, visioni
e scene bellissime.
Sono bambini che non hanno fame a merenda. Hanno deciso così.
Abby mangerebbe
un panino ma Jakie dice che è meglio di no. E’ il suo regno!
Ha l'ossessione
delle briciole.
Non possono
cadere, non devono esserci mai, non si può ingoiare pane, non è giusto, non fa
bene, ingrassa e poi ci si lamenta.
Le briciole
infastidiscono. Sono piccole e si infilano dappertutto. Pungono. Sono
croccanti.
Quando sono sul
letto nemmeno la negra le vuole.
Lui è ansioso.
Tutti lo sono. Lui fa innamorare anche Abby.
Jakie dice delle cose straordinarie, termini inventati ed espressivi.
Fa i suoni con
la bocca e canticchia le sue canzoni. Sono motivetti di gente famosa ma
lui non lo vuole svelare.
Che
vigliacco! Che astuta!
E stanno messi
in questa maniera.
Non lo dicono
cosa si spifferano nell'orecchio. Si parlano nascosti perchè la bambola potrebbe
sentire e sarebbe da condannare ripetutamente.
Sono instabili
ma non da valorizzare.
Perfetti,
viziosi e disoccupati nel regolare svolgimento della loro vita.
Jakie non
esiste: è la dura legge degli amici immaginari degli scrittori.
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Diciamo che mi ha sottolineato ancora il fatto che un mio stile ce l'ho senza dubbio! Evvai!
Ieri sera è stata una lezione "artistica" fatta di disegni che rappresentavano gli esempi di scrittura secondo Vonnegut:
L'UOMO IN UN FOSSO : dove si parte fortunati per cadere nella sfortuna e poi risalire in un crescendo più alto dell'inizio
LUI INCOTRA LEI : diciamo che la linea del grafico è mobile e punta ad esser alta alla fine
CENERENTOLA: partiamo bassi per avere un picco, poi una discesa e un'alzarsi all'infinito successivamente.
LA METAMORFOSI DI KAFKA: parte male finisce peggio...Lui è uno scarafaggio e poi muore...Vita entusiasmante!!! Cmq il mio schema preferito!!
AMLETO: piatto e squilibrato, ovvero l'imperfezione umana..faccio così ma dovrei fare colà e avanti così...Secondo me il più difficile da scrivere...
Per la prossima volta dobbiamo individuare il nostro schema preferito e provare a scrivere qualcosa seguendo l'andamento dello schema! avanti tutta...e nemmeno sto giro ho preso la multa! Olè!
Peccato non ci siano più martedì in una settimana ! Carica a milleeeeeeeeeeeeeeee!
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