martedì 30 novembre 2010

Il menefreghismo.

E' dal tempo dei tempi che penso se scrivere o meno di questo argomento.
Mi ha sempre fermato la convinzione che per certe persone non è necessario sprecare righe o parole.
Poi però arriva il conflitto.
Il fatto di esporre quella voglia esagerata di mandare a cagare qualcuno.
Una semplicissima rivincità detta quasi tra i denti.
Nella vita di tutti i giorni si fa fatica a guardare uno negli occhi e dire chiaramente "Guarda, non sei più nessuno per me, mi crei solo ansie...per cui sparisci!".
A volte mi sento veramente impotente e vigliacca perchè non so mandare a fanculo chi mi da solo nervosi. Vorrei davvero riuscirci ma come fai?
Arrivi e dici STOP?
E' davvero dura!
Ciò non toglie che i metodi inesistenti siano solo una probabile scusa social-psicologica....il vero sentimento di rabbia rimane dentro e porta il sangue alle stelle alla visione della persona in questione.
Per esperienza dico questo :
credo tu sia enormemente infantile, che non capisca che a 30 anni ci si deve comportare in una maniera totalmente diversa da 15 anni fa, nulla è dovuto, le cose te le dovresti guadagnare (affetti e beni materiali).
Non hai mai soldi perchè li butti nel cesso per le puttanate, perchè hai i tuoi che ti parano il culo, perchè non sai cosa voglia dire "sacrificio".
Usi la macchina degli altri, ti fai pagare le cose, arrivi prima tu e in secondo luogo il resto del mondo, diventa tuo amico solo chi si inchina a te per servirti, insulti gli altri e li calpesti dando loro degli stupidi.
Non trovi nemmeno qualcuno che ti ami e forse mai nessuno ha provato per te un sentimento simile...e che dire....io godo di questo!
Godo perchè nonostante le risate fatte assieme tu non lasci altro.
Non ricordi il bene degli altri ma solo le stronzate di un sabato sera...e si sa..lasciano il tempo che trovano.
Aiutarti è solo da coglioni perchè poi non c'è una misera gratitudine, non c'è quel reciproco dare-avere che in 2 persone "che si vogliono bene" ci deve essere.
E mi ha sempre dato fastidio questo tuo essere così entusiasta del tuo essere perchè alla fine della fiera sei solo una povera merda che prima o poi tutti dovranno calpestare...così come sto facendo io!
Chi ha cervello capirà, chi vorrà vivere privo di nervosi cambierà la sua strada e scapperà lontano lontano lontano da te.
Sei teatrale..questa sorta di complimento però te lo devo!
Sei un genio nell'abbindolare le persone perchè giochi la carta della travolgente simpatia, della cazzata che attira sempre perchè distoglie dai soliti problemi.
Ti stringo la mano!
Ma questo basta?
Basta essere così poveri?
Evidentemente i miei canoni di "arrivo" sono ben diversi dai tuoi e me ne vanto!
Salutarti ingiro adesso è uno sforzo.
Fare la bella faccia...ecco quello che faccio e quello che fai...
Mi hai lasciato qualcosa...e se ti fai 2 conti è qualcosa di negativo...ma lo uso con te ..perciò non nasce il problema.
Va benissimo.
Ecco fatto.
Un breve riassunto di quello che sei.
Nei momenti importanti della mia vita non c'era la tua presenza...NON C'ERA!
Non hai idea di cosa valga per me, di cosa mi faccia soffrire, di che cosa ho davvero bisogno.
Chi mi ama conosce i miei punti deboli...tu non ci hai mai provato perciò il dado è tratto!
Tu non scavi.
Il finale è questo!
Mi fai schifo.
Non sai quante volte te lo direi!



lunedì 22 novembre 2010

Che senso ha un blog?


Penso a chi ha un blog come me.
Ma la gente scrive veramente t u t t o???
Ci sono cose che dici, cose che scrivi, cose che pensi e morta lì.
L'intento è di esprimere i propri pensieri perchè bussano talmente forte che prima o poi la porta la devono sfondare... ma anche in questo ci si applica poco.
Ok, parlo in prima persona perchè non è giusto far di tutta l'erba un fascio (anche se su questo tema avrei mooolto da ridere)...e dicevo che se uno arriva per caso qui e legge ..si fa la sua idea.
Ma è un'idea, non sono completamente io.
Se guardo un blog di uno che scrive della sua passione per la montagna, immagino che sia uno sportivo, uno che mangia super regolare, uno che va a correre alla mattina alle sei e alla domenica va ad arrampicarsi e non fa soste rovina fegato nelle baite.
Ma può essere che non sia così.
Quello che intendo è che nemmeno su un blog uno è trasparente. La tecnologia pecca in questo. Ci si adatta e ci si nasconde un pò.
Penso ai diari di una volta, quelli col lucchetto, quelli che se perdevi la chiave erano cazzi e allora te la tenevi stretta stretta...Li SI che c'erano i veri caratteri! Le cose non dette mai...quelle pensate e BASTA!
Qua posso far vedere quello che mi "conviene".
Ma allora ha un senso?
Forse si. Forse no. Ma lo si fa!
Scrivo un blog perchè mi fa comodo?
Probabilmente si.
Detta così fa un pò " Lisa stronza"... ma si deve sempre cercare di andare più in là e capire.
Ma tutti non ce la fanno.
C'è chi legge e non gliene frega un benemerrito del significato: l'impegno nell'imedesimarsi è sempre una brutta bestia!
C'è chi tace e si fa i suoi conti. La cosa che senza dubbio preferisco.
Fatto sta che il mondo gira così.
Conclusione: ci sono cose che non sono state "dette" o se sono state "dette" io non le ho sentite?
Bhè ..se fossi uno che passa da qua..ragionerei in questa maniera.




venerdì 19 novembre 2010

Rifugio.

Certi schemi destabilizzano la mia linea.
Abbiam bevuto freneticamente quel pensiero
sulla carne bianca e fredda che sperava il salto nel fuoco.
Persi gli attimi che incantavano
restano le birre finite, le sigarette spente e l'odore di cantina.
Scotta il fastidio che passa sulla schiena
come una guerra che stermina l'innocenza.
Questo è il minuto eterno nella zona del rifugio.
Scettica.
Coraggiosa.
Proteggo la paternità delle righe
gelosa del tradimento
e delle nostre pagine scritte senza data.


Parto.


Speranze assurde e inattuabili...così dicono.
Eppure io parto.
Guardo il cielo e non lo sento mio,
sono pronta per ritrovare l'ordine che cerco.
In debito con gli altri
me lo riperto allo svenimento.
Ma gli altri chi?
E' la saggezza della mente che rende grandi
ma il tempo per esser fragili dov'è?
E allora io parto.
Non abbandono i cuori
alimento il mio crescere:
me lo devo!
Milioni di uomini e donne che sfrecciano,
spintoni e poche scuse.
M'avvicino al rombo assordante che ribalterà questi giorni.
Strilla che sono qua!!
Pronta a sentire.
Un destino c'è anche per me.
Parto pesante e malata.
Tornerò e inizierò a respirare,
a guardare di nuovo le mie nuvole.
Vado stringendo forte la sua mano
che m'insegue tra l'illusione e la consistenza delle cose.
E sa dov'è la mia vera gloria
ma lascia correre la giovinezza dei miei voleri.
Tornerò
ma è giusto partire.

A chi.

A chi non sa niente di te.
A chi non fa altro che trovarti una soluzione.
A chi giudica il cammino altrui senza curarsi del proprio.
A chi rimpiange,poi, il non averti.
A chi viene negato un degno regalo.
A chi ti colpisce e ti contesta.
A chi ha dimenticato che il tempo può scalfire.
A chi non ti dà un significato.
A chi è banale e non conosce pace.
A chi ti logora senza esitazione.
A loro che non hanno i miei occhi.
A loro che non prendono la tua mano.
A me che appari semplicemente come la più grande emozione.


mercoledì 17 novembre 2010

Non si scrive, non si legge

In piedi appoggiata ad un muro.
Arriva lui.
Dio, com'è veramente"lui"!!
Non servono parole, non serve bellezza..nulla!
C'è già tutto.
Tutto è familiare.
E l'abbraccio si fa eterno
un ingorgo di pensieri che suonano nel traffico delle nostre menti.
Dopo lo stacco.
Il silenzio.
E succede così ogni maledetta volta che ti lascia andare.
Subito impietrita come il muro alle spalle.
Poi il calore si fa più forte
ed è lì che un sorriso sconvolge la scena.
E' lui.
Sono io.
Non cambia la pelle e nemmeno il profumo.
Un pò per caso, un pò per destino scritto.
Che ridere che fa l'incredulità dell'uomo.
Tenera e spiazzata come una persona persa.
Andare e partire.
Partire e andare.
Tremolìo dei versi che, pian piano si fanno corposi e pieni.
Nel frangente..una riflessione.
Lui che mi piace, che lo sento, che guarda come nessuno mai.
Una riflessione che non si scrive qui,
perchè non va letta,
perchè non và sospirata mai.

Buonasera

Buonasera a questo giorno appena andato, buonasera alle mie corse per arrivare sul divano dopo cena, buonasera al mio impastare parole per sfornare un preventivato sogno, buonasera a chi nemmeno sa che oggi l'ho pensato/a, buonasera ai miei cani che aspettano un biscotto appena scendo dalla macchina, buonasera ad un giorno di metà settimana con la pioggia fine, buonasera ai ricordi lontani che non vorrei avere, buonasera al materializzarsi del mio futuro che scintilla, buonasera alle nostalgie delle filastrocche davanti alla stufa, buonasera al lungo pensare per non arrivare a niente, buonasera al mio svegliarmi nel cuore della notte, buonasera a chi fa finta di non vedermi, buonasera a chi ti dice di mantenere un segreto che non c'è, buonasera all'anello nero che rimetto, buonasera ad una telefonata che rimane solo fantasia, buonasera al film che mi fa pensare e non mi molla, buonasera alla mia fase di agitazione aggrappata alla schiena, buonasera alla Parigi che vedrò, buonasera alle inadeguatezze, buonasera a quella mia prima cosa bella, buonasera alla mia voglia di strade vuote e musica.

Basta così

C'è gente come questi due che insieme fanno sempre scintille: questo ne è l'esempio! Applaudo!

Negramaro & Elisa

Liberi
ci sembrerà di essere più liberi
se dalle nostre mani
non cadranno più
parole per noi due
e sarà più semplice
sorridere alla gente senza chiederle
se sia per sempre
o duri un solo istante e poi
che ce ne importa a noi
tanto basta così… così…
scendiamo qui… qui…
che senza di noi c’è
la liberta
si ma
basta così… così…
fermiamoci qui…

ridere
sarò sorpreso poi a vederti ridere
senza bisogno di dover decidere
per chi
se non per me
e allora sarà facile
tagliare l’aria
se non lo si farà in due
e ti vedranno correre sui cieli
di ciniglia e popcorn

si ma basta così… così…
scendiamo qui… qui…
che senza di noi c’è
la libertà
si ma basta così… così…
e tu baciami qui… qui…
che l’ultimo sia e poi
che senso avrà?
tanto
basta così… così…
fermiamoci qui…

liberi ci sembrerà di essere più liberi
e intanto farò a pugni contro il muro per
averti ancora qui…

portami altrove
portami dove non c’è nessuno che
sappia di noi
fammi vedere
come si muore
senza nessuno che
viva di noi…




Caffè alle mandorle


Sto seduta ad un tavolino rotondo di un bar, uno di quelli col porta tovaglioli di plastica.
Il classico dei classici.
C'è il sole del pomeriggio d'autunno e mi fa chiudere un pò gli occhi...Distolgo per un attimo lo sguardo dal vetro che divide queste 4 mura dalla mia bella e mai banale Verona.
La gente di queste ore è la più disparata.
Non c'è la frenesia del caffè corto del mattino e nemmeno il relax delle 7 di sera appena usciti dall'ufficio.
Non so chi incontro, ma la sorpresa, ai miei occhi, rende belle le persone.
Chissà che pensa il barista a vedermi qua "isolata",senza una chiacchiera con l'amica di turno, senza una risata, senza "il rapporto a due".
Sbatto il libro aperto così poco forte che del rumore me ne accorgo solo io.
E allora con le mani arrotolate tra la sciarpa mi dedico all'osservare chi mi affianca in una giornata apparentemente normalissima.
A volte ho la paura di essere scoperta..finchè scruto tutto intendo!
Dai gesti conosci molto di quello che nessuno vuole far vedere.
Mi invade la testa questo fare. E' come assorbire il meglio e il peggio e farlo gratis.
Essere ladra mi da quel brivido che non mi da nessun'altra cosa.
Dopo i miei entusiasmi di vario genere realizzo che mal che vada avrò trascorso uno dei miei pochi pomeriggi liberi a cazzeggiare semplicemente.
Cercare la vena poetica nella semplicità è come attribuire ad un niente una meta e arrivarci il più in fretta possibile.
L'arrancare, l'obbedire tacendo, l'elemosinare qualcosa di qualsiasi tipo scompare in giorni così.
L'autunno ci dona i colori più caldi e lasciarli al caso sarebbe voltare le spalle allo scorrere delle regole naturali.
Decido di uscire a respirare.
Di corsa un altro caffè, sciarpa lunghissima, cappotto e stivali e calze colorate e sorriso stampato in faccia.
Sono io! e porto fuori con me quella "solitudine" ...Via dagli aromi dolci di caffè e brioches.
Se dovessi incontrare qualcuno che occupa col martellare delle parole la mia mente sgombra mi scoccerebbe un pò..speriamo d'essere fortunata!
Pesto le foglie, guardo anche le nuvole, sento l'aria, penso a se qualcuno sta facendo ciò che faccio io ora.
Incrocio gli sguardi e la diffidenza è tanta.
Carcere a vita in me stessa per un pomeriggio che non è (comunque mai) un'abitudine.
Quell'ergastolo che m'impongo per bearmi dei miei vizi.
Ah, un baldacchino!
Le mandorle non le mangio mai ma il profumo è divino e"il lusso" va saziato...rimangono ancora poche ore.
Un sacchettino, grazie!!
Via con camminata veloce. Il buio arriva in fretta.




martedì 16 novembre 2010

Matita/penna/uniposca


Leggendo "30 anni e una chiacchierata con papà" di T.Ferro sto realizzando che le mie stesse domande se le fa anche qualcun altro!
Chissà se quello che ho scritto in tutti questi anni potrà mai interessare veramente a qualcuno...!
Ogni tanto questo pensiero si fa avanti nella mia testa, non chiede nemmeno più il permesso, si siede lì e se ne sta a brontolare per un pò. Poi scompare. Poi ritorna. E così per sempre.
A volte riprendo in mano tutti i miei diari, le mie scartoffie, i miei libri sottolineati e pieni di matita e post-it e mi sento così sollevata!!
E' il brivido di ritrovare un pò me stessa. Essere chi veramente siamo è la nostra più grande vittoria e nel mio caso serve che qualcuno me lo ricordi sempre...anche se quel qualcuno spesso sono direttamente IO!
Capita che io mi perda nei meandri di non sò nemmeno cosa, sbaglio strada, inciampo e così via.
Capita. Ma poi materializzo che forse sono altro e ricomincio a ricostruirmi.
E' così da 27 anni e infondo un pò mi piace. Difficile che io abbandoni qualcosa se si tira in mezzo la mia mente e il mio cuore.
In ogni caso, rileggendomi, mi chiedo chi mai potrebbe interessarsi alle mie faccende adolescenziali: infondo di quello si tratta!
In continua lotta con pezzi di coraggio non trovato, in balìa di amori platonici, incazzata con i miei e placata dai futuri falsi amici.
E' tutto un correr dietro a momenti che autocompiacciono il mio Io.
Si capiva se ce l'avevo con qualcuno perchè scrivevo con l'indelebile e rendevo schifosi i 2 fogli successivi perchè oltrepassava il nero.
Sottolineare il fatto di avercela col mondo mi faceva stare bene e questo senso di liberazione mi donava la voglia di migliorarmi, di darmi nuova grinta.
Prima urlare. Poi piangere. Sfogarsi.
Era un solo "compiacermi", appunto!
Ma non fregava a nessuno e tantomeno a me..l'importante è trovare pace e non valutare se una cosa è giusta o no!
"Caro diario"...una formula che ho abbandonato presto perchè dopo un pò mi sentivo una malata mentale nel rivolgermi a cartone+carta+segnalibro :/.
Meglio partire per andare dritti al punto, perforare la pagina e andar giu di brutto, senza mezze misure, senza aver la paura di ferire, senza giudizio!
E poi sui diari ci sono i NOMI...I N O M I!
Quelli non li scrive nessuno ormai, nemmeno io..sia chiaro!
Fare i vaghi è più semplice, non devi dare spiegazioni, non devi star qua a decifrare agli altri frase per frase...Si buttano lì delle righe e se le prende chi vuole.
Non so se sia un bene, non so se sia un male..ma è così!
Nel rileggere i nomi c'è della nostalgia..che è inevitabile!
C'è chi ora prenderesti a scarpate nel culo, c'è chi ti sta ancora accanto e c'è chi non sai nemmeno più che fine ha fatto.
A volte penso che sarebbe figo fotocopiare quello che dicevo della gente e fare avere tutto ai diretti interessati..Un bel pacco dono per Natale!
Probabilmente riderebbero delle stronzate dette....Magari lo farei anch'io...Ma se scrivo qualcosa non è certo per far passare il tempo....Scrivo per un qualcosa che si muove dentro, per dare voce alle emozioni, per dirti qualcosa, per spiegarti quello che non sai.....Questo credo basti per non reputarmi una cogliona da deridere! Si, credo sia meglio allegare una prefazione di questo tipo alle fotocopie!!! Paracula!
Mentre il Ferro scriveva dei suoi viaggi tra Spagna, Belgio, Messico, Francia ecc....Io scrivevo dei miei pomeriggi davanti alla Fnac...dove una volta c'era una specie di buca con degli scalini..adesso chiusa da delle vetrare...in parte alla biblioteca per capirci...!
Io che mi mettevo li con il walkman ad ascoltare la mia musica, chiacchieravo con gli amici e STAVO BENE!
Ferro che dice che scrive canzoni come SERE NERE e si gasa della sua buona riuscita (e ti credo bene!!!)...ed io che macino chilometri di inchiostro per spiegare a qualcuno com'è la mia vita.
Insomma...la fase degli anni d'oro è senza dubbio la migliore, quella che ti forma ..se vogliamo dirla tutta!
E' un paradosso forse..ma si impara a stare al mondo anche solo aprendosi a se stessi...E' un grande passo e se non lo fai non puoi esser "grande" nemmeno a 50anni suonati.
Io so tutto di me ma mi piace pensare che non sia così.
E' come un imporsi LA RICERCA.
Adesso che sono qua davanti ad un PC faccio la stessa cosa che facevo sull'autobus andando a scuola. Scrivo.
Tanto è quello che amo di più. E' quello che nel mio piccolo mi riesce meglio. E' quello che mi da pace e voglia di amarmi per poi uccidermi e viceversa.
Mentre sto qua ho già abbandonato l'idea delle fotocopie di prima: non per l'idea stessa (che alla fine non è male) ma il troppo tempo che mi ci vorrebbe per portare a termine l'impresa!
Riprendo anche un'altra cosa sul discorso dei NOMI.
Le mie parole si conoscono e non ho dubbi nel dire che ognuno sa cosa prendersi di me.
Richiudo lo scatolone Smemorande, Comix e blocchi con loghi degli elettricisti o delle assicurazioni e vò.
Oggi matita..nessuno Uniposca a punta grossa.


martedì 9 novembre 2010

Piccolo sfogo

Sono appena tornata dal mio appuntamento settimanale sul cimitero. Questa frase può esser vista con chiave ironica o al contrario come una cosa forzata ma non è nè l'una nè l'altra.
La cosa che oggi mi sento di dire arriva da una sensazione di SCHIFO che ho provato nel varcare quel solito cancello.
Sembrava di stare al Mulino dei fiori...Fiori ovunque, vasi giganteschi, fioriture all'apice della loro bellezza...un bello assurdo.
Assurdo...ecco cos'è!!! E' assurdo che la massa umana si muova solamente nel fatidico "giorno dei morti" per addobbare i loro cari come fosse il giorno di natale a Bolzano o Trento.
Questa è la banalità che colpisce la gente, che la fa essere pecora, che la rende terribilmente in fila agli altri.
Non ci credo a chi mi dice che non ha tempo...Se lo si trova nei primi giorni di Novembre lo si può trovare anche in Luglio prima di andare in spiaggia..sbaglio?
Cazzate! La gente è fatta di cazzate grandi come delle case....Stronzate che usano nei momenti più opportuni : quando sono nel torto più profondo!
Preferisco uno che mi dice che non ci va perchè non se la sente..Questo è capibilissimo...Ma non accetto il contrario.
E mi viene da ridere vedere flotte di gente che si dirigono dai "loro amati" e dopo aver piazzato giu il 50 euro di fiori fanno salotto con i parenti, amici del bar, vicini di casa che trovano sul posto.
Certi luoghi sono fatti per starsene in silenzio..Se vuoi andare a raccontare a uno che l'amica della cugina è cortuna o che la torta con le noci ti è venuta fuori da Dio..te ne esci dal cimitero!
Sono situazioni così inappropiateconscadenzaannuale che non dovrebbero nemmeno più stupirmi..invece da anni e anni mi fanno solo incazzare!
Non sarò uno stinco di santo che va in chiesa ogni altro giorno ma dei principi li ho e quello che non tollero è il poco rispetto per le persone..anche quelle che non ci sono piu'.
Certi individui cadono in sbagli così orrendi che nemmeno si accorgono della gravità del danno.
Mettiamo il caso che io abbia un fratello.
E' amato da tutti, è in mega salute, mi invita a cena da lui spesso e volentieri ecc.
Ad un certo punto comincia ad avere dei problemi e decido bene di non considerarlo più..che cavolo mi interessa di aiutarlo..saranno pure cazzi suoi.
Bene.
Il fratello muore e io dopo anni anni e anni di totale allontanamento...decido di andare al funerale.
Che cosa ci vado a fare?
Semplice: MI SENTO OBBLIGATA PERCHè IL SANGUE CI LEGA!
Mi si potrebbe definire solo con un termine : stronza!
Questa piccola storia per testimoniare il fatto che l'indifferenza aiuta solo ad essere persone peggiori.
Se abbiamo una bocca, degli occhi, un cuore e un cervello...un perchè ci sarà. Che dite?
Non dovrei aspettarmi nulla da chi si comporta in determinati modi, non dovrei arrabbiarmi nemmeno se la gente parla dell'Inter anzichè starsene in silenzio, non dovrei esser qua a scrivere queste cose..per il semplice motivo che però...non dovrebbero capitare.

mercoledì 3 novembre 2010

Non piangi mai.



Vorrei vederla quella lacrima sul tuo viso,
quella che respingi e rifiuti.
Dovresti gustartelo quel salato che lentamente muore.
Dovresti cazzo!!
Ma come resisti tu?
Non ce la farei io.
Ingoi per non farti ridicolo.
L- a- c- r- i- m- a. Lacrima.
E che importa se lei è fragile,
povera e liquida?
Dì alla tua testa che è pur sempre piena.
Capirà.
Continui a far finta di non cercare
e ti diverte ciò che nessuno sa.
Ti strazi a terra quando ti raggiungo
e mi chiedo :dovrei lodare il tuo sembrarmi "arrendevole"?
Basta un attimo per una lacrima
serve a me
ma servirebbe più a te.
Quando sarà IL giorno chiamami almeno.
Sarò la tua circonferenza,
quel cerchio che frenerà il tuo sudato cedimento.