venerdì 19 novembre 2010

Parto.


Speranze assurde e inattuabili...così dicono.
Eppure io parto.
Guardo il cielo e non lo sento mio,
sono pronta per ritrovare l'ordine che cerco.
In debito con gli altri
me lo riperto allo svenimento.
Ma gli altri chi?
E' la saggezza della mente che rende grandi
ma il tempo per esser fragili dov'è?
E allora io parto.
Non abbandono i cuori
alimento il mio crescere:
me lo devo!
Milioni di uomini e donne che sfrecciano,
spintoni e poche scuse.
M'avvicino al rombo assordante che ribalterà questi giorni.
Strilla che sono qua!!
Pronta a sentire.
Un destino c'è anche per me.
Parto pesante e malata.
Tornerò e inizierò a respirare,
a guardare di nuovo le mie nuvole.
Vado stringendo forte la sua mano
che m'insegue tra l'illusione e la consistenza delle cose.
E sa dov'è la mia vera gloria
ma lascia correre la giovinezza dei miei voleri.
Tornerò
ma è giusto partire.

1 commento:

Ila ha detto...

Ho letto questo tuo intervento : Parto. Giuro che i brividi mi hanno percorso la schiena..Il tuo è un dono amica mia..Davvero! Ciò che scrivi non è da tutti..E' sintomo solo di grande personalità, cervello e sensibilità..Pregi rari e assolutamente inestimabili. Ti adoro semplicemente. Ila