giovedì 26 agosto 2010

Regine a corte ;)




Oooo mio bel Edoardoooo! Edooo Edoo Edo!!!

mercoledì 25 agosto 2010

A R I A - SOLO ARIA

Sono qua che mi chiedo come uno possa giudicarmi leggendo solamente una cosa, solamente una poesia, solamente un pensiero.
Ci vuole un bel coraggio per farmi in un secondo l'identikit perfetto!
Io capisco che chiunque possa avere idee contrarie alle mie, ma disegnarmi come non sono per una beata ignoranza...questo no!
Io sono abituata a leggere a fondo, a comprendere, ad immedesimarmi nell'autore, a scovare la parola più nascosta (magari proprio quella che crea il senso voluto), a sentirmi addosso quelle frasi come fossero le mie.
Invece c'è chi, un bel giorno, ti legge per darti il contentino e si permette di vedere solo il mio stato da donna che si sta per tagliare le vene.
Scalporeee!!!
Non so se provare miseria o passarci su....(ma visto che sto esponendo il pensiero...elimino la proposta B!).
L'intimo è qualcosa che uno o ce l'ha o niente...Non lo compri da Chanel.
Non si guarda nel cuore della gente tanto per fare qualcosa e per sentirsi "bravi".
Fate a meno.
Già mettere in piazza i propri sentimenti è difficile, se poi arriva il coglione di turno che ti dice che sei depressa...bhè la frittata è fatta!
Questo è quello che mi ha impedito per anni e anni di pubblicare ciò che sento.
Il giudizio mi interessa se è fatto da chi cerca di seguirmi per un pò.
Sarebbe di certo un parere costruttivo e valuterei l'eventuale disappunto nei vari argomenti.
Ma se qualcuno prende una mia poesia e la usa come mia carta d'identità..allora non ci sto.
Trovo tristezza in tutto ciò, trovo poca voglia di collaborare e di imparare a vedere oltre, trovo che non ci sia rispetto per chi mette il cuore in ciò che fa.
Perciò, sia chiaro, che questi comportamenti mi fanno incazzare.
Non mi serve la miseria di nessuno, non faccio la carità, non mi servono parole fatte di niente.
Chi mi capisce ce l'ho. Il resto è aria.

Cavia.

Eri lì e seduta su una cosa qualsiasi e pensavi a me.
Non volevi eppure io c'ero.
Contrapposta all'idea di non vedermi,
ti sistemavi tra le infaticabili agonie.
Il sole ti faceva pesante
stavi cadendo nella direzione non adatta alla circostanza.
Continuavi a soccombere,
ti tirava a fondo la morbosità.
Ancora lì a cercarmi in una qualsiasi cosa.
Perduta per voglia tua.
Io corrosiva ma incancellabile.
Cercavi il mio sentimento sottoforma di cadavere
poi ti facevi vortice nei tuoi disastri
ti pugnalavi per la follia commessa.
La punizione per te sono di nuovo io.
Cavia dei tuoi esperimenti affettivi.

Mano unta.


Sinceramente lo trovo buffo scagliarsi sui fatti chiari.
Non si guarda nemmeno più.
Solo beati e rassegnati.
Placidi e disattenti come niente fosse.
Raccontarsi palle per render conto agli altri.
Chi se ne frega dei principi per cui ci si era imposti di lottare.
Cari e a tratti dispiaciuti
talvolta bastardi da sbadiglio.
Disegnati in parodie irriverenti,
piene di finali mai a sorpresa.
Le braccia incrociate
e le gambe che scalpitano.
Esosi di presunta gloria
che in realtà è solo noncuranza del vero.
Che spettacolare tensione.
Che impronta lasciata al caso.
Unta e appiccicosa.
Invitati dai brutti pensieri a studiare una nuova discesa.

L'esecuzione


Le ore tre e cinquantatre.
Modulazione dei rintocchi.
Disastro nelle mie idee.
Successo nell'abbinamento sola-soluzione.
Intitolo la mia memoria e celebro l'arrivo su scartoffie schiave.
Un capogiro ridicolo che fieramente spaventa un pò.
Kilometri di niente per ritornare alla partenza.
Lontanissima ed esperta.
Effetto dell'esecuzione che, come sempre, mi aspetta altrove.

Andature morbide


Anche se non cambierà mai nulla
anche se il lontano si farà una certezza
anche se la ragione porterà al tavolo la propria vittoria
anche se l'indifferenza sarà l'unico sentimento da condividere
anche se la mente decreterà il verdetto
anche se incolleranno quel gran peso al muro
anche se la predisposizione diverrà cenere
anche se tutto sarà difficoltoso
c'è chi come me vivrà di pratiche solitarie.
Andature morbide di disinteressate affermazioni.

martedì 24 agosto 2010

Pensiero.

Non mi so fermare.
Nemmeno volendo lo farei.
E' così. E' la mia realtà.
Spesso ingabbiata, a volte deludente, mai rinunciabile.

lunedì 23 agosto 2010

Ti scatterò una foto -Tiziano Ferro-

Ricorderò e comunque anche se non vorrai
Ti sposerò perché non te l' ho detto mai
Come fa male cercare , trovarti poco dopo
E nell' ansia che ti perdo ti scatterò una foto
Ti scatterò una foto

Ricorderò e comunque e so che non vorrai
Ti chiamerò perché tanto non risponderai
Come fa ridere adesso pensarti come a un gioco
E capendo che ti ho perso
Ti scatto un' altra foto

Perché piccola potresti andartene dalle mie mani
Ed i giorni da prima lontani saranno anni

E ti scorderai di me
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire

E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante
Cosa può significare sentirsi piccolo
Quando sei il più grande sogno il più grande incubo

Siamo figli di mondi diversi una sola memoria
Che cancella e disegna distratta la stessa storia

E ti scorderai di me
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire

Non basta più il ricordo
Ora voglio il tuo ritorno
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore
Lo stesso sapore con te
Io Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
E voglio indifferenza semmai mi
vorrai ferire

venerdì 20 agosto 2010

Amo

L'amore è semplice.
Ieri sera ne ho riavuto la conferma passeggiato tra le mura di Castelvecchio.
C'erano 2 ragazzi stranieri che con una chitarra cantavano delle canzoni spagnole, romantiche, melodiose e armoniose.
Nessuna carità, nessun teatrino...solo la loro espressione d'amore.
C'erano solamente loro e il loro momento magico.
C'erano le note che incoronavano l'attimo magnifico.
Le luci, il rumore dell'acqua, il panorama...tutto era rinchiuso nei loro occhi.
Ammirarli era incantevole.
Si è riempito anche il mio cuore!
Io di scene del genere ci vivrei, del fatto di essere liberi e fregarsene degli altri, della voglia di dirsi TI AMO, del coraggio di non sminuirsi mai, della necessità di guardarsi negli occhi e sentirsi vivi.
Hanno rapito 20 minuti della mia serata, mi hanno fatto ricordare quanto sia importante non curarsi delle parole di chi ci circonda ma di concentrarsi su ciò che vogliamo realmente.
Spesso si fa lo sbaglio di amare qualcuno e si soffre del fatto che chi crediamo basilare non si dimostri poi tale.
Altre volte incontriamo la nostra metà, quell'individuo misterioso che sa completarci.
E' tutta una ricerca fatta di percorsi ad ostacoli dietro l'angolo.
L'amore è grande quanto impercettibile.
E' in ogni caso un sentimento che va provato e la bellezza è che non capita solo una volta nella vita.
Quando ci si innamora lo si fa e basta.
Può essere di un marito, di un genitore, di un figlio, di un amico.
La mia idea spazia.
E' un sentimento che non va vincolato in un unica direzione.
Io amo e se mi mancasse questo probabilmente non sarei me stessa.
Io ho sempre amato qualcuno e mi riempie la testa farlo.
Il cuore pulsa veloce per poco ma la testa ricorda.
La veridicità dei fatti è più duratura del brivido di una sera.
Mi auguro di vedere più persone unite in quella magica atmosfera in una notte di mezza estate...

Abbottonati

Vivere in questa casa è un pò come morire per poi rinascere.
Sono qui su questo letto blu, difronte a me uno specchio ed ogni tanto guardo le mie mani che scorrono sulla tastiera e sorrido.
Penso a chi è passato da qui, mi vedo come il futuro e sento gli occhi del tempo su di me.
Chissà chi c'era in questa stanza, chi calpestava le sue piastrelle.
Mi affascina la sua storia, mi sento come in un bel film.
Ci sono pellicole invecchiate, quelle storie che raccontano di quadri appesi su muri crepati, di mobili scuri e maestosi, di signore in abiti lunghi e uomini austeri.
C'è freddezza e sembra tutto posato, ma io mi incanto davanti a queste scene.
Vorrei alzare gli occhi al soffitto per poi chiuderli e in un attimo vivere in un mondo nuovo.
Uscirei dalla modernità per riscoprire segreti nascosti, per farmi carico di fatiche vere, per imparare cos'è l'umiltà e la semplicità dell'essere privi di ogni benessere.
Se guardo vecchi album in bianco e nero che sono su in soffitta mi sento piccola e incapace di avere.
Queste pose rigorose, questi bottoni cosi alti, questi visi tutti uguali che celano segreti.
Io vedo tutto un pò così.
Basandomi su storie raccontate e misteri svelati sono a rivivere ciò sento così mio.
Dall'aldilà dei miei pensieri arriva un sorriso che mi ricorda la vittoria dell'essere donna in un ambiente così buio e a volte un pò difficile.

mercoledì 18 agosto 2010

Queste mure hanno occhi.

E mi incanta come fosse un'opera d'arte che si dipinge nello stesso momento in cui la guardo.
Venite a contemplare la sua attenta perfezione.
Se cerchi un sogno,
qui lo avrai.
Pura, limpida, sconosciuta e segreta ogni volta.
Vecchia la tua storia.
Segreti tacciono tra le spesse mura.
Amanti, violenze, inespresse verità.
Tra ricordi e quadri pubblici ti vesti di nuovo.
Aiutante del mio intelletto
rimembri le miei gioie
cancelli il sotterrato disincanto.
Clandestina mi volevi
ma terra ferma trovo sui tuoi caldi divani.
Verdi, poi scuri, poi freddi, poi sporchi, poi pieni di leggenda.
Antica voglia del riscoprire il distante passato.
Il presente si è fatto incombente e mi vuole al cospetto di te.

Acerba.

Via dalle case rumorose
lontano dai frastuoni che non concepisco
scappo dalle luci di scena
allontano le conversazioni.
Acerba
da sola
vedo tutto dall'alto.
Su tetti rossi
tra pezzi di cose rotte
tra ciò che sembra secco
tra la morte degli esseri.
Sospiro e non mi curo.
Lascio a terra i bagagli
lancio ciò che mi abbellisce
rimango semplice
senza colore
un pò bianca
un pò nera.
Tenue e tenace.
Buona e cattiva.
Bocca muta e occhi che illuminano.
Questo arido deserto porta la venerata pace.
Miro a me e nulla più.
Stridono le ultime scorie addosso.
Cadono e non rinascono.
L'angoscia nel vento freddo.
Io che sazio la mia mente.
Rimango un pò.
Sola.
Meraviglia della mia dolce scomparsa.
Seppure momentanea.

Equivalente

Se ti chiedessi di me
risponderesti tra rime e verità?
Se ti donassi ciò che vuoi?
Di sicuro mi vorresti.
E non dire che non lo sai
e non voltarti dove si arriva mai.
Forse ti pare che io sia misera
ma sono fatta di poco
quello che basta.
Tutto in sospeso
come l'aria che ci accompagna.
Entusiasmante l'inferno
che addormenta poi il gettarci via.
Eccitante morire col cuore legato.
Pietà e malattia.
Dal suono più lontano
si trova la luce.
E danziamo sull'inattaccabile.
Se ti portassi a me?
Balleresti tenendomi dal fianco.
Con la mano sulla mia.
Con la guancia al color di timidezza.
Zotica risata che disegna quest'immagine.
Ogni cosa al suo tempo.
A quando l'istante?
Sarà subito se ci pensi.
Potrò restare discordante.
E' cosa dovuta!
Equivalenza che tace.
Giusto gusto che con grazia godo
e sa di te.

lunedì 16 agosto 2010

"Quel" giorno in più.


Manca sempre il "giorno in più"..quello che ti mette l'anima in pace, quello che ti fa dire che sei arrivata, quello che ti chiarisce le idee, quello che ti fa vedere in faccia la soluzione, quello che ti da' una garanzia, quello che ferma le solite corse, quello che ti distribuisce la forza di dire d'aver visto una fine e ti dà il coraggio di affrontare una nuova strada.
Io lo ricerco da sempre, in ogni cosa che faccio, in ogni hobby che coltivo, in ogni rapporto che mantengo.
Mi servirebbe mettere al presunto traguardo di ogni strada un ostacolo insuperabile, uno di quelli che non riuscirò mai a scavalcare, uno che mi generi davvero paura.
Perchè non so dire STOP?
La fiducia che dò, l'ostinarmi a fare qualcosa che probabilmente non fa per me, il cruccio di proseguire nonostante la limpidezza dei fatti...questi sono tutti sentori che dovrebbero darmi una scossa ma è come se trovassi questo autolesionismo un pò piacevole.
Sono in balìa di quella convinzione di "mai fine" e adesso mi punisco con le mie stesse parole!
Sò lo sbaglio e sò gli effetti che provocano su di me.
Vivo in questa vita come non fosse una vera vita.
Non ci sono eppure il mio corpo è qui visibile a tutti.
Non ricordo ciò che mi accade ma difficilmente dimentico.
Confusa e non logica penserete...ma lo sono più di quello che potete immaginare.
Sono sbadata eppure perfettamente lineare.
Sono ossessiva e allo stesso tempo menefreghista in molto.
"Il giorno in più" mi servirebbe per sistemare molte situazioni lasciate al caso: tutta colpa di questo essere indecifrabili!
Recupererei persone perse per giovani litigi, affronterei i miei sogni e non li lascerei marcire in un cassetto in soffitta, colpirei al cuore chi mi ha ferito.
Vorrei uno sguardo che uccide l'anima, vorrei il veleno per spacciarlo da buon vino da offrire.
A questi momenti di non ritorno ci penso e dire che mi mangio le mani per il fatto di non avere una nuova possibilità è poco.
E' questo il punto centrale: "la seconda possibilità". Qualcosa che manca e che non avrò mai più.
Qualcosa che non avrebbe senso vivere ora perchè probabilmente non "sarebbe la stessa cosa".
Lascia l amaro in bocca questa terribile faccenda.
Lascia delusione e un pò di sconfitta personale.
Io ci squazzo in questo stato e sembra sia la dimensione più consona per andare avanti anche oggi.
Ci lavoro..ma forse non troppo..non come dovrei.
Rincorro e inciampo.
Osservo minuziosamente e poi tolgo subito lo sguardo.
Ho paura e si sà..gioca brutti scherzi.
La giusta grinta per buttarsi non mi manca, ma sapere quando è il momento per farlo non è un gioco da ragazzi.
Il giorno in più.
"Quel" giorno in più.
Forse sarebbe inusuale volerlo.
Forse sarebbe solo egoismo.
Forse sarebbe mancanza di coraggio mai avuto.
Forse sarebbe davvero impagabile.

domenica 1 agosto 2010

Cara Lisa..

Quando sentivo la parola "trasloco" mi veniva la pelle d'oca all'idea ma ora che ci sono dentro vorrei non andarmene mai.
Non parlo delle corse tra una casa all'altra, degli scatoloni pesanti, della polvere che ti si attacca ai capelli assieme alle ragnatele...parlo di molto di più..del senso nostalgico (quasi romantico) che si racchiude nei ricordi di una persona.
Rivango nel passato, mi guardo con un sorriso e non nego nessuna sfumatura.
L'album dei miei anni passati è colmo di fotografie meravigliose, straripano i sentimenti, sento il profumo di ogni situazione vissuta e mi tuffo in quei giorni che vorrei non smettessero mai di esistere.
Ho aperto quella scatola...(da una vita la mia preferita)...e mi sono sdraiata sul tappetto come a 17 anni : io, la mia camera, la mia luce appena accennata, le mie lettere, i miei fogli incompleti, i fiumi di pensieri, la corsa per captarti tutti e non lasciarsi scivolare via, i litri di inchiostro, le lettere che ho riletto con piacere e tenerezza, i regali che chi mi vuole bene mi ha donato per farmi sentire unica .
In questo "frastuono di oggetti" non nego la mia commozione!
La bellezza nell'aprire una busta e la voglia di sapere cos'ha da dirti qualcuno è ineguagliabile...non c'è serata che tenga.
Questo non se lo ricorda più nessuno.
Assaporo la magia, l'odore del mio passato, la beata voglia di poterci tornare grazie a queste piccole ma travolgenti cose.
Guardo indietro e mi sento bene, mi sento davvero IO e mi chiedo perchè non riesco a percepire più spesso questo idilliaco stato.
Dannazione a me e alle mie frenetiche giornate!
So bene dove trovo la pace, conosco la strada per la gioia ma fatico a raggiungerla e ritorno l'Alice nel labirinto di sempre.
Ognuno ha un posticino segreto dove rifugiarsi.
Qui non ci si nasconde perchè non si apprezza la propria vita.. qui ci si ricarica di nuova linfa!!!... ci si lascia andare in assenza di gravità.
Non fatemi tornare, non fatemi tornare, non fatemi tornare.
La mie 4 conosciute mura, le note della mia vecchia musica, i miei fogli ingialliti : questo è il mio vero mondo!
Lo amo, lo amo, lo amo, lo amo, lo amo, lo amo, lo amo, lo amo dannatamente.
Rileggo ciò che scrivevo 10 anni fa e mi accorgo di come non sono affatto cambiata...e questo un pò mi rassicura..mi insegna che sono coerente almeno con ciò in cui credo "eccellente" per dare carica alla mia estasi.
Poche persone hanno la chiave del mio spirito, solo alcune mi fanno sentire davvero indispensabile nonostante io non sia poi così speciale.
Sono convita che VI DOVEVO INCONTRARE..era il mio destino.
Un bel giorno qualcuno mi disse: "Non trovare mai banale ciò che scrivi..se rileggendoti saprai donarti ancora emozioni..allora significa che sei ed eri perfetta per quelle parole".
Non trovo strano, in effetti, sentirmi esattamente così.
Le mie righe sono io, sono i miei sentimenti difficili da esporre, sono i miei segreti da rendere noti.
Ecchissenefrega allora se trovo la mia dimensione ascoltando un cd vecchio 10 anni di Neffa!!!
Oggi non mi presento nemmeno. Lisa e punto. Segno che il giorno primo agosto 2010 io sto bene! Ritrovare le proprie radici è sempre la cosa migliore che ci possa capitare in questo mondo che ti toglie il fiato e ti fa dimenticare chi in realtà sei, cosa vorresti e cosa ami davvero.