martedì 26 marzo 2013

giovedì 21 marzo 2013

Sebbene io non sappia il perchè
mi resta il tempo per correre.
Il mondo è sigillato ma ho lasciato andare un sogno.
Amo pregustare ma se chiudo gli occhi è molto di più
Posso tenerti con me?
Ho visto un libro
vetri rotti a terra
labbra smaltate.
Accanto o nascosta
semplicemente credo sia amore.
Governo la vita e le parole restano per terra.

mercoledì 20 marzo 2013

Scopro di stare veramente bene con determinata gente quando guardandola vedo che ognuna spicca e brilla di luce, per  una personalità ben delineata, per un modo di parlare, per il modo in cui usa occhi e mani... E' una forza involontaria essere così ma aimè non è cosa comune. Io da qualche tempo sono fortunata, fortunata davvero perchè posso e voglio scegliere.

venerdì 15 marzo 2013

Guarda che non sono io



Io sono sicura che quando lo vedrò al Filarmonico, con questa canzone piangerò...vabbè in questo periodo sono estremamente sensibile! Sono giustificata! Francesco mito di sempre! I brividi...

Guarda che non sono io quello che stai cercando 
Quello che conosce il tempo, e che ti spiega il mondo 
Quello che ti perdona e ti capisce 
Che non ti lascia sola, e che non ti tradisce 

Guarda che non sono io quello seduto accanto 
Che ti prende la mano e che ti asciuga il pianto 

Cammino per la strada 
Qualcuno mi vede 
E mi chiama per nome 

Si ferma e mi ringrazia 
Vuole sapere qualcosa 
Di una vecchia canzone 

Ed io gli dico "Scusami però non so di cosa stai parlando 
Sono qui con le mie buste della spesa 
Lo vedi, sto scappando 

Se credi di conoscermi 
Non è un problema mio 

E guarda che non sto scherzando 
Guarda come sta piovendo 
Guarda che ti stai bagnando 
Guarda che ti stai sbagliando 
Guarda che non sono io" 

Guarda che non sono io quello che mi somiglia 
L'angelo a piedi nudi, o il diavolo in bottiglia 
Il vagabondo sul vagone 
La pace fra gli ulivi, e la rivoluzione 

Guarda che non sono io la mia fotografia 
Che non vale niente e che ti porti via 

Cammino per la strada 
Qualcuno mi vede 
E mi chiama per nome 

Si ferma e vuol sapere 
E mi domanda qualcosa 
Di una vecchia canzone 

Ed io gli dico "Scusami però non so di cosa stai parlando 
Sono qui con le mie buste della spesa 
Lo vedi, sto scappando 

Se credi di conoscermi 
Non è un problema mio 

E guarda che non sto scherzando 
Guarda come sta piovendo 
Guarda che ti stai bagnando 
Guarda che ti stai sbagliando 
Guarda che non sono io"



mercoledì 13 marzo 2013

Scrittura Creativa Numero 17


 "Sei personaggi in cerca d'autore" L.Pirandello Vs L.Tesini

MONOLOGO FIGLIASTRA

Guardatemi: comando i corpi coi capricci. La mano accarezza i fianchi scolpiti da giornate di fili dentro aghi, da tessuti grezzi su pelle morbida, da manichini arresi e bottoni oscillanti da busti ostili. Sono immersa in un capitolo destinato a non durare troppo a lungo. Serve dedizione per saldare un debito e per dimenticare un momento dov’ero incisa nella vita di un’altra me che è stata sì appartenenza ma un’appartenenza innocente come quando indossi i tacchi alti di una madre piacendo ad uno specchio. Sto scegliendo. Ne ho tutto il diritto. La miseria mi guarda, mi invita, mi odio. Mi ripeto “Puttana” eppur mi sento orgogliosa, non ho paura di esperienze colpevoli perché ho la giusta distanza da me stessa, mi identifico con un alterego esterno. Non mi percepiscono. Cammino, abbandono tra i passi l’innocente passione e schiaccio insetti come fossero responsabilità costrette al mio piccolo mondo. Non vedono le spade qui dentro, tagliano il cuore e non ho scudi e l’aria mi schiaffeggia e il viso non mi somiglia. Figlia di un padre al mio cospetto radioso, la più grande di 2 fanciullini vestiti di scuro come la notte che abbandona la luce, abituata a rinunciare alle costanti che non portano volti cresciuti. Girano, mi danneggiano, mi sfiniscono poi mi vogliono. Sono attraente, indicibilmente invocata, osservata anche dal fratellastro che, spianato dal mio esser figlia gradita, mi vorrebbe nel suo letto perché gli atteggiamenti illusori mi permettono d’essere addobbata, qualcosa di nuovo, un pensiero malato da non voler risanare. Lo sfido! Imprevedibile: io più di lui. Dico a voi spettatori che, a quell’epoca, non ero più la piccina con le treccine sulle spalle e le mutandine più lunghe della gonna, non volevo mi accarezzassero con attenzione, non aspettavo tradimenti mascherati da buona famiglia, non sentivo, non ideavo, non temevo, è facile, è una bacchetta che punisce, è riemergere, è evocarmi, non cerco consuetudine eppur l’ingannatrice Madama Pace mi trattiene. Sono addomesticata per una camera, alcuni soldi e nessuna importanza. “Arriva un cliente abituale” mi dissero e, se solo sapeste, mi trovo davanti lui, “il padre sbagliato” che scaccia dall’animo i demoni, le figure inattese, le voglie bramose, che viene stretto al collo dal braccio della vergogna, che si accorge della perfidia, che non si sa scrollare di dosso il disprezzo. Ero vittima, prima che la donna che mi portò in grembo, tra la collera, decise di spalancare la porta per dire la verità che dovreste già conoscere. Sono rea da questo preciso istante. Non è possibile esser tutti e 3 sullo stesso pavimento macchiato di irrealtà. Sto osservando un fatto che sento mio oggi ma domani? O ieri? Da sotto il cappellino velato mi nascondo lentamente, se qualcuno si accorgerà di me sarà troppo tardi per mortificarsi e vi chiedo: chi farà una brutta impressione a chi?  “Madre, esci!” mi vien da inveire. Tutto è già vissuto, ho avvertito lo strazio e il grido che bastona. Un tempo vivevo così signori, pertanto non mi trattengo ancora in esaltati e tragici distanze tra voi e me. E’ chiaro che assecondo la naturale strategia di timori e sfacciate menzogne.  Sono in veste di basso rango ma l’ho affermato una sola volta, sono desiderio e ci credete, sono pronta a ricompormi per non tormentarmi e per non infliggere il disonore di chi mi sta attorno e banalmente afferma di conoscermi.

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Mi sono bastate delle lacrime di commozione alla fine della lettura :) 

martedì 12 marzo 2013

Dopo una di quelle accurate analisi che ti vien da fare una volta ogni tot per metterti in equilibrio sono arrivata ad un pensiero che mi preme convidere. E' una forma chiara per dire a chi legge che se ti senti preso/a in causa probabilmente è giusto così. Sto attenta quando quelle persone di cui mi fido mi dicono delle loro leggi che possono essere"non fa per te, non ascoltare quel che dice, è fatto/a d'aria ecc" sò che hanno ragione ma sono una che va all'osso e ci devo sbattere la testa. Mi chiedo com'è che sia così dura mandare chiaramente a fanculo della gente che si reputa amica. Ho utilizzato più volte l'allontanamento ma arriva sempre il frangente in cui rispuntano e vogliono sapere della tua vita. Tutto ciò avrebbe un senso se provassi affetto vero, se sentissi interesse e non modo per gossippare al bar: non è così nel caso che intendo io. Le malignità mi sono state sulle palle dall'attimo in cui mia madre mi ha messo al mondo, io percepisco questo, un sentore chiaro e limpido che sembro vedere solo io. Perchè? Perchè la faccia tosta è più forte del rispetto? Perchè non si fa domande e non si mette da parte lasciando stare chi come me vuole solo circondarsi di visi sinceri, di sorrisi e di lacrime vere? Non mi interessa tutto il resto. Mi sento queste vocine assurde di gente altrettando stupida che insulta il modo in cui mi pongo, il non assecondare scarse dicerie e tutta la serie di balle. Posso dire che a perderci non sono io. In psicologia da strada si direbbe che è una forma di paraculaggine, un non dire ciò che non siamo, ciò che non abbiamo di simile agli altri e forse c'è della ragione ma, diciamoci la verità, la ragione sta se si applica a tale teoria una forma di positività costruttiva per noi stessi, in parole povere: non abbassarsi a chi non stimiamo. Spreco. Assurdissimo spreco. Ci saranno negli anni quelle zavorre con occhi e braccia che vorranno tirar giù quel che toccano ma, sono sincera, non me ne frega una benemerrita. Quando la superficialità inizia a far parte del mio modo di sopravvivere.

venerdì 8 marzo 2013

Grazie a te che mi dedichi questo...


Quel che abbiamo letto di più bello
lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.
Forse proprio perché la peculiarità del sentimento,
come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.
Amare vuol dire, in ultima analisi,
far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà.
Noi siamo abitati da libri e da amici.

-- Daniel Pennac

Passanti...

Nella giornata dell'8 marzo riporto un link, un articolo di Godano che parla dei rimorchioni, in quanto a ciò che vuole dire non mi soffermo perchè non è uno di quei momenti che ho voglia di star qua a fare della morale su ciò che penso io e ciò che pensano gli altri MA un faro sulla scena del bar è proprio da immaginarselo: cose che capitano una volta, si e no, nella vita! Sarà l'effetto che ha Xavier sulla sottoscritta, scusate se sono donna!! Oggi mi concedo leggerezza...

http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=5070614642505914073#editor/target=post;postID=7260651251568423941

giovedì 7 marzo 2013

L'uomo che parla.


" Ti aspetto sul letto, ho le gambe che penzolano, un calzino su ed uno giù, in mutande: ti piacerei anche un po’ scialbo. Con la barba, senza, avrei comunque diritto alla tua mano. Mangio quel che trovo sul tavolino dell’hotel, quei vizzietti sul piattino che ti concedi finché la palestra è lontana. Ti aspetto bevendo a canna del vino che non so che gusto ha in realtà. Dovresti vivere con me, anche se scappo in una stanza anonima per liberarmi dalle pesantezze che non mi mollano. Ci avran trombato in 200 qui. Si volevano oppure era noia. Ho la testa piena. Ti scriverei una poesia guardandoti dormire. Magari la scrivo ugualmente. Ho l’immagine di te negli occhi e non è mai sbiadita. Ti vedo ma, no, non sei tu quella fatta di carne che osservo camminare sul marciapiede. Appanno il vetro della finestra, sono qua, in piedi adesso, nessuno mi vede, ne sono certo. Dovrei dormire, usare poco la fantasia, sistemare decentemente il bagno, esser meno pigro, guardare che faccia ho allo specchio. Sono un bel uomo, delle dita dolci sulla schiena, un brivido, è quel che ci vorrebbe.
Mi baceresti. Sento che lo stai pensando. Ovunque tu sia. Sotto la pioggia, distesa all’ombra di un albero, strattonata dagli eccessi, disarmata dalle passioni. Ti amo troppo per non costringermi a tenerti. Ricordo il momento, il pensiero, l’entusiasmo, la paura, tutto. E’ proprio questo che fa di te la mia donna: l’audacia, il sogno e la vergogna con cui rappresenti la mia esistenza. "

mercoledì 6 marzo 2013

Rimarrai.

Occhi del cielo come i suoi e assetati di vedere come i miei
capelli del grano e voglia di correre nell'aria
tra chiacchiere e silenzi scoprirai dove nasconderti
premurososità nelle vene e una penna in mano
un sorriso contagioso e desiserio di scoperta
delle mani calde e un cuore che ama.
A passeggio per conoscere, in un letto per sognare.
All'improvviso ci sarai, infinitamente rimarrai.

Se la vita di ognuno restasse strettamente fedele a quella immaginata si risulterebbe privi di ironia. Servono dosi e scorte di autodifesa. Riderci su. Amavo quell uomo ma poi scopro che non era esattamente vero, avevo paura dell'ansia, la scacciavo, ritornava. Mi piaceva parlare eppure le scelte hanno puntato ad altro. Va così, ci si racconta storie, si gonfiano le ipotesi, si modificano i fatti. Sorrido. "Non si fa nulla per cambiare, si rimane in attesa"...si vorrebbe dire così. C'è un giorno che pensa a fare questo duro mestiere per noi. 

Scrittura alla Vic Ballet 05-02-13


Non riuscirei mai a fare l'attrice. Mi è chiaro. Ieri sera incontro con quelli a cui scriveremo un monologo da interpretare. Non ho dormito per l'intera notte. Sono la figlia puttana che, non contenta del suo lavoro, lo deve fare per mantenere la baracca, sono affascinante, tutti mi guardano, sto in culo a mio fratello, mio padre probabilmente verrà a letto con me. Si sa che nelle cose mi sviscero fino all'osso e non ho fatto che immaginarmi esattamente lei, una figura Pirandelliana che deve risalire prima o poi ma ...ce la farà? Insofferente, assorta in una dimensione segreta, sola. La amo. Inevitabile.
Mi piace la sfida, il mettersi in gioco mi sprona dal mio essere involontariamente, spesso, statica, inquadrata. Credo ne uscirà una messa in scena interessante. Non riuscirei mai a fare l'attrice dicevo, perchè sdoppiarmi fa già parte di me e farlo per un copione non sarebbe sopportabile mentalmente ma scrivere osservando delle scene, scrivere immaginando, scrivere con dei paletti da rispettare, scrivere per una storia ambigua che risulta circolare, scrivere per tempi vissuti ma che non si conoscono ancora, scrivere in tutte le salse...è sinceramente stimolante, una lotta mai affrontata, un esempio di emozione che avrà un gusto nuovo. In bocca al lupo a me e a chi mi accompagna in questa avventura.

martedì 5 marzo 2013

Chi meglio di te...






Tu mi Ora che il mondo tace io sento la tua voce è così lontana amore resta insieme a me. Io ti guardo e sei come ti vorrei, no non c'è niente che non farei per te, con te…
Oh bimba non c'è rima che possa scrivere, non esiste parola che possa esprimere al mondo non c'è diamante anche fosse più grande che sia abbastanza brillante. Mi lasci-no esagerare se si tratta di te non c'è opera d'arte con tale fascino non c'è chi non ci veda ultraterrena o concreta la più dolce fra le muse per un poeta
Ora che il mondo tace io sento la tua voce è così lontana amore resta insieme a me. Io ti guardo e sei come ti vorrei no non c'è niente che non farei per te, con te…
Non so cosa poterti regalare ma ho un po' di cose d'amore da dare, oh no e ora chi sa se m'ama o non m'ama… Chi sa risolvere ogni mia questione? Chi mi riporta sempre nella giusta dimensione? Chi meglio di te mi conosce mi sonda? Chi meglio di te ha sempre la risposta pronta? Chi meglio di te riesce a spiazzarmi? Chi sa che cosa ag-giungere quando ho già finito di prepararmi? Con chi amo vedere il sole che sorge? Chi amo spiare mentre dorme? Chi mi legge dentro vede quel che sento? Di chi sono le labbra da cui pendo? Ciò che pendo is sweet like a candle parole in musica trascinate dal vento.
Ora che il mondo tace io sento la tua voce è così lontana amore resta insieme a me. Io ti guardo e sei come ti vorrei no non c'è niente che non farei per te, con te…
Innamorato ogni sintomo ne ho investito da questo fenomeno forse no conquisterò tutto il mondo a te lo lo regalerò terrò in mente ogni momento che ho passato con te e ogni giorno che ne gioirò marrò le rime che scriverò le fortune che avrò però senza di te no ma temo che come sei apparsa scompari non voglio ricordi cari ma cose del tipo magari fare shopping da largo giro d'affari occhiali Fendi e quanto poi spendi da tom gari. Dedicarti tutti i miei testi, so che se li recito in versi ti diverti e come resti quando sorridi mi uccidi. Quando per me decidi e se sbaglio mi sgridi anche se che si litiga e a volte capita ti amo e per sempre sarà così piccola tabata tragica. L'onda che mi ha travolto mi aiuta molto ogni tuo consiglio che ascolto anche se non so come poter ri-cambiare ma io ho il dono di farti volare oh no e ora so che m'ama o nana.
Ora che il mondo tace io sento la tua voce è così lontana amore resta insieme a me. Io ti guardo e sei come ti vorrei no non c'è niente che non farei per te, con te… Ora che il mondo tace io sento la tua voce è così lontana amore resta insieme a me. Io ti guardo e sei come ti vorrei no non c'è niente che non farei per te, con te...

venerdì 1 marzo 2013

Un anno di pelo e kili!

C'è chi festeggia con le torte e chi mangiando costine con gli amici!
Buon compleannno all'orsetto!

chi non ha mai visto nascere una Dea non sa cos'è la felicità...