Non riuscirei mai a fare l'attrice. Mi è chiaro. Ieri sera incontro con quelli a cui scriveremo un monologo da interpretare. Non ho dormito per l'intera notte. Sono la figlia puttana che, non contenta del suo lavoro, lo deve fare per mantenere la baracca, sono affascinante, tutti mi guardano, sto in culo a mio fratello, mio padre probabilmente verrà a letto con me. Si sa che nelle cose mi sviscero fino all'osso e non ho fatto che immaginarmi esattamente lei, una figura Pirandelliana che deve risalire prima o poi ma ...ce la farà? Insofferente, assorta in una dimensione segreta, sola. La amo. Inevitabile.
Mi piace la sfida, il mettersi in gioco mi sprona dal mio essere involontariamente, spesso, statica, inquadrata. Credo ne uscirà una messa in scena interessante. Non riuscirei mai a fare l'attrice dicevo, perchè sdoppiarmi fa già parte di me e farlo per un copione non sarebbe sopportabile mentalmente ma scrivere osservando delle scene, scrivere immaginando, scrivere con dei paletti da rispettare, scrivere per una storia ambigua che risulta circolare, scrivere per tempi vissuti ma che non si conoscono ancora, scrivere in tutte le salse...è sinceramente stimolante, una lotta mai affrontata, un esempio di emozione che avrà un gusto nuovo. In bocca al lupo a me e a chi mi accompagna in questa avventura.
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