giovedì 22 dicembre 2011

Alice senza meraviglie.


Mormorante e imbronciata fece capolino tra le coppie chiacchierone sedute nel ristorante.
L'inaccettabile divenne una semplicità imbarazzante.
Ordinò un'insalata e la masticò insipida credendo di ingoiare quell’incomprensibile superficialità.
All'epoca dei fugaci motel non avrebbe certo pensato all'imminente futuro e non avrebbe disseppellito momenti del travagliato passato.
Il caffè lo chiese corretto per rimettere in riga il flusso di perplessità che solo un grado alcolico sa plasmare.
Uscì e s'incamminò snobbando gli sguardi piacenti degli uomini in cerca di un accoppiamento frivolo.
Era bella da osservare e se ne rendeva perfettamente conto. Nonostante l'apparenza c'era chi aveva tradito magistralmente quella promessa tanto intima quanto allegorica.
Aveva giurato ai suoi valori nascosti che non gli avrebbe traditi in cambio del dolore ingombrante già vissuto a tempo debito.
Omar sarebbe dovuto rimanere all'oscuro dei fatti perchè sarebbe stata lei a pagarne le conseguenze.
Il suono del telefono non cessava e, anziché un nome, lampeggiava un'enorme scritta di scuse ad intermittenza.
La rabbia e la delusione la gettarono tra i rifiuti di una società capace di non capire.
Comprò una rivista per soli uomini dall'edicolante sulla strada e la mise in borsa assieme a gocce colanti di strafottenza.
La giornata poteva dichiararsi finita assieme alla sua reputazione. 
Vagava pensando all'interrogatorio al quale sarebbe stata sottoposta nelle ore successive.
Distrattamente si ritrovò a camminare sulla terra battuta che portava alla vecchia scuola, in quel nascondiglio per bambini che non si amano.
Sembrava vergognarsi, sembrava non capacitarsi del mutamento ma la saggezza e gli sforzi afferrarono le sue larghe mani e l'accompagnarono all'esplorazione del suo corpo.
Rischiò d'amarsi senza scandalo in un luogo vergine.
Uno spasmo fu interrotto dal rumore insistente di quella tecnologia logorroica in cerca di pena.
Frugò tra rossetti e salviette e scrisse velocemente.
Abbozzò un ghigno del male e si sentì una femmina pronta alla vendetta.
Gli uomini hanno la forza fisica ma il gentil sesso quella deleteria e asfissiante che t'induce a cedere e renderti commiserevole per il resto dei tuoi giorni.
Pronta e fugace arrivò la risposta al suo veleno ma i seni di una bionda americana e un fondoschiena cubano e patinato, in quel momento, avevano la meglio sulle bassezze della mentalità umana e soprattutto familiare.
Finì la sua fantasiosa libidine mostrando un entusiasmo accantonato da diverso tempo.
Lesse:" Omar era passato per allungarmi una gonna credendo che l'avessi lasciata da voi la notte in cui mi avete ospitata ma gli ho detto che era tua!!!! Scusami pensavo lo sapesse. Mamma"
Alice non smise mai di odiare quella madre che la obbligò in un corpo estraneo e le provocò il disincanto di una rinascita unita al suo unico e ultimo amore.


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