giovedì 22 ottobre 2009

Bolla d'acqua




E' difficile spiegarti come trascorro i miei giorni.
Sarebbe opportuno trovare le parole giuste,
quelle più adatte e meno banali.

Mi mpegno
ci credo
poi mi accorgo che devo ricominciare da capo.

Vorrei che fosse per te la mia poesia più bella
quella che ti sa emozionare
quella che ti stringe il cuore
quella che ti fa immaginare che tutto può essere perfetto
quella che ti fa capire che i sogni vanno custoditi
quella che ci impone di essere uniti.

Sono qui col mio solito foglio bianco
con la testa piena di cose da dire
ma poi scrivo solo 2 righe
e come sempre è tutto da ricostruire.
Strattonata continuamente dal dire o non dire,
dal fare o non fare.
In balìa di così poco da interpretare.
E fa male.

Ostino a sapere.
Cerco e trovo.
Ma essere rinchiusa, non lo sopporto!

Ogni parola sarebbe per me liberatoria
ma potrebbe distruggere la tua armonia.
Ogni mio volere potrebbe essere la realizzazione di un mio sogno
ma rovinerebbe la tua dimensione e anche la mia.

Sei lì,
dentro a quella bolla fatta di debole acqua
innocente
così fragile che ti potrei rompere.
Tu che fai il duro
tu deciso ma forse troppo insicuro.

Io ho il faticoso compito di agire per non morire dentro
ma devo vivere di delicatezze,
di suoni leggeri,
di emozioni lievi e appena percettibili.

Ho paura di rovinare quel silenzio infastidendoti e stremandoti.

Io rivoglio solo quello che non ho più:
ridammi il mio cuore e la mia ragione.
Io che sono fatta solo di questo, ora mi ritrovo spoglia!
Tu hai rubato ogni piccola parte rimanendo quasi fermo
dondolando appena.

Ora, sei immobile eppure io ti sento.
Sei con lo sguardo fisso oltre quella bolla
e lo vedo che mi guardi ancora.
Sei tenace con te stesso
bravo! è ciò che ti impone la serietà che un uomo deve avere.
Sei cosciente di cos'hai
ti batti per tenerlo a te.
Hai la mia invidia
anche lei portami via!

Non mi freghi,
non lo farai mai.
Non sono presuntuosa
guardo in faccia ciò che so.

Rimani quel lato tenero che solo tu hai
e per me non lo cancelli mai.
Sei fatto di giorni migliori,
sei fatto di giorni soli,
sei fatto di quello che inseguo io.

Tu sei la mia droga
e mi piace sentirti nel mio corpo,
e mi piace quando scorri e mi avvolgi,
e mi piace che togli ogni mio pensiero
e mi piace che mi dai l'idea di essere qualcuno che io non sono.

Mi accorgo che non ho più niente
e che mi baso sul nulla.
Mi accorgo anche che avrei ciò che vorrei
e mi baso sulle molte cose non dette ma che forse percepisco.

Voglio un giorno,
una notte,
una lunghissima notte.

E' straziante ricucire ciò che ogni tanto strappi.
Sei l'errore che non dovrebbe esserci
ma si ripete.
Sei l'errore che non è tale ma va chiamato così.

Devo trovarla la nostra soluzione
questo è un enigma che sempre più mi assilla.

Mi spaventa ogni mia decisione perchè,
penso a te,
e a ciò che tu farai.
Potrei sbagliare
e non ti vedrei più arrivare.
Potrei fregarmene
e andarmene.

E invece io
ti ruberei ai tuoi giorni
ti porterei nei miei,
li farei diventare i nostri.

Vorrei vederti libero
vorrei conoscerti senza limiti.

Continuamente ci si rincorre,
poi ci si ferma,
poi momentaneamente si dimentica,
poi tutto raffiora,
poi ancora la nostra storia.

Non so come andrà,
non so cosa ci accadrà
ma viverti è ciò che di certo mi mancherà.

1 commento:

ila ha detto...

a volte ho la presunzione di essere in grado di capire cosa scrivi e per chi scrivi, riesci a scrivere le cose che penso io.