"...Tre amici, Marco, Misia e Livio. Le loro vite si intrecciano nel corso di trent'anni, mentre i loro rapporti passano dall'amicizia più entusiasmante alla passione, all'amore non corrisposto, alla rivalità, fino alla constatazione di non poter fare a meno uno dell'altro..."
Questo libro che sto leggendo mi piace davvero e lo capisco dal fatto che sottolineo diverse frasi...insomma è un buon segno! :)
Le più belle che fino ad ora ho trovato le voglio riportare qui.. :un pò mi rivedo in loro.
"Mi chiedevo come mai persone molto simili possano farsi danni gravi, e persone apparentemente lontanissime migliorarsi in modo così spettacolare; mi chiedevo se c'era una regola dietro tutto questo o solo il caso, se era un effetto permanente o temporaneo."
"... l'idea che qualcuno di molto vicino pensi e faccia cose molto lontane da quelle che ti immagini, senza lasciartelo capire in nessun modo..."
"Pensiamo di essere padroni delle nostre vite, e non è vero. Le uniche cose che possiamo controllare sono marginali, rispetto al resto"
"Mi chiedevo quali sono i limiti di tolleranza alla fatica e all'esasperazione e all'inutilità che un'amicizia dovrebbe avere, prima di diventare una specie di vocazione missionaria o una storia d'amore unidirezionale equivoca e dissimulata tutto il tempo"
"Il momento non è niente...Se è orfano di tutto il resto."
ps: Avrei qualcosa da ridire sull'ultima frase ma a giorni è condivisibile..
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