venerdì 18 dicembre 2009

Note in declino


Sabato sera con degli amici si parlava della musica italiana e del fatto che l'80% delle canzoni che si sentono alla radio ha una vena di tristezza non indifferente.
Si canta di amori finiti, di storie impossibili, di amicizie non maturate col tempo, di società difficile da affrontare ecc..
Effettivamente è proprio così.
All'inizio ho fatto un pensiero che mi portava all'idea che probabilmente tutto ciò avviene perchè l'uomo di oggi sente sulla propria pelle questo mondo che va a rotoli e di conseguenza scrive di ciò che gli viene proposto ogni giorno.
Poi ho pensato che tale supposizione, se applicata sulle emozioni, non vale!
L'odio, la rabbia,l'amore finito ecc...ci sono sempre stati...non è una situazione momentanea.
Allora ho provato a prendere me come esempio.
Se rileggo tutti i miei testi devo dire che c'è una gran parte di "depressione" ..per usare un termine capibile!!
Io scrivo soprattutto quando c'è qualcosa che mi turba, quando non trovo la vera dimensione delle cose, quando vorrei che fosse così invece è co là, quando desidero ma non ho, quando soffro.
Principalmente scrivere mi serve per esternare ciò che non va dentro di me, gli altri leggono, mi riascolto anch'io e cerco di risolvere.
Credo funzioni così anche per le canzoni di oggi.
Fatto sta che si può intuire che ci sono persone che "stanno poco bene", persone che continuano ad osservarsi dentro per risolvere i propri NO, persone che vogliono buttar fuori ciò che le fa soffrire con la speranza di un sorriso da condividere.
Se sono felice non scrivo molto.
Lo faccio ma ha meno senso.
Scrivo per persone che amo ma non lo faccio con la stessa "grinta" di quando inizio a buttar giù qualcosa perchè sono incazzata per esempio!
Non so se è chiaro questo mio concetto...Forse un pò strambo ma è la rappresentazione di come sono fatta!
A volte reputo più interessanti le mie frasi negative rispetto a quelle positive.
Forse quando uno trova la gioia vera smette di cercarne altra.
Ci si dice che "così è abbastanza" e ci si siede.
Guardi ciò che hai e non fai altro.
Se invece qualcosa ti turba, continui a darti da fare, a lavorare, a scervellarti perchè tutto prenda una forma migliore.
Io conosco poche persone che parlano di farfalle, prati, caramelle, palloncini ecc....
Forse dovrei sperimentare letture più positive per vedere se mi entusiasma leggere del sole che brilla e del mare calmo che ti bagna i piedi..
Molta gente, concludendo, forse ragiona come me.
Scrive di quello che non va perchè è come se urlasse al mondo che ciò che immaginava per sè non sempre combacia con la realtà.
Ma alla fine l'uomo non è mai contento di ciò che ha..Si vorrebbe l'assoluto che ci creiamo nella nostra testa ma già in partenza sappiamo che sarà una vetta troppo alta da raggiungere.
Chi parla di fiorellini nei prati..è forse una persona che si è arresa oppure ha deciso che la sua vera soddisfazione ha un numero ben preciso.
Se tu pensi 10..io per me vorrei 11.
Se sono all'11 io rincorro il 12.
E così via...
Non arrivo mai e Dio solo sà quanto mi piaccia non fermarmi.
Perciò rimango dell'opinione che le canzoni "tristi" sono belle e che quelle allegre celano sempre un pò di nostalgia, speranza, voglia che sia per sempre...
Insomma, zero certezze...Non puoi dire di avere in mano la vera serenità se non hai certezze.
Ti autoconvinci che sia così.
Probabilmente lo è per il momento presente che vivi.
Ma non per il futuro che affronterai domani.
Tutto ha uno sfondo negativo che certi cercano (anche giustamente) di affontare con un sorriso.


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