venerdì 7 ottobre 2011

Nuvole.

Ti scaldi mai?
Ti raffreddi mai?
Io avrò gli occhi del cuore,
la corsa senza meta nella notte, 
come un randagio
che ha freddo, 
che ha fame di qualsiasi cosa.
Non ho un nome, non ho forme,
senza orario, senza direzione,
con i sogni e le speranze
con l'estasi per l'irreale.
La tua trasformazione è la tranquillità
che raccoglie lentamente i silenzi
che li seleziona
che li tratta con cura.
Sbagli mai?
Ti correggi mai?
Io sarò l'anonimato 
ma non sarò mai banale,
nella mia non sagoma ho una trasformazione.
E poi ti tolgono la luce
e chi non conoscevi diventa amico
e l'orrizzonte si fa più vicino.
Mi nascondo per paura d'essere scoperta,
tra gente che mi immura, 
tra pozzanghere in cui affogo, 
tra luci che accecano e mi confondono.
Scappo dal resto ma non da te.
Tu che sei speranza, 
tu che un giorno mi ritroverai con un colore diverso.
Sono seguita, pensata e idiota.
Non mi tratterrò mai, 
seguirò idee al di sopra delle nuvole, 
dimenticherò la mia fisicità
e sarò emozione.

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