Sto leggendo l'ultimo libro di Fabio Volo e mi fa pensare come un uomo possa scrivere "così bene" di una donna. Sbalorditivo il come riesca a percepire le paure, i dolori spesso non detti e tutto quello che ha a che fare con il difficile universo femminile.
Allora è possibile!
Mi fa un pò di che immaginare lui come una ragazza che scrive un diario e lo commenta a distanza di anni ....ma ci provo.
Di Volo mi piace il suo essere spudorato e diretto, provocante e osservatore, pronto a dire tutto quello che tutte vorremmo sentire.
Cambiare ruolo e vederlo "una me" mi spiazza un pò.
Troppo personale? Troppa poca magia essendo una donna a parlarmi?
Non so, fatto sta che mi sbilancio nel dire (pur essendo alle prime pagine) che io non sono io.
Arrivo a questa conclusione nel leggere le righe di una che si punta il dito dopo un sacco di tempo ricordando chiaramente a se stessa che quello che è stato scritto la tal sera non era la verità.
Mentire perfino a noi!
Per paura di essere scoperti, di sentirsi poi in cerca di chiarimenti, di non avere una retta via, di chiedersi troppo per darsi poi troppo poco.
Anche a me capita.
Se riprendo in mano qualcosa sento esattamento quello che provavo mentre lo scrivevo e so benissimo se mi stavo raccontando palle.
La cosa assurda è che mi provo ad analizzare e mi dico ....ma fai a meno di buttar giu quello che pensi se poi sono non verità! o no??
Mi verrebbe da rimproverarmi in questo modo ma so che non mi darei retta!
Non spreco fiato!
Il bello è che potrei pubblicare una vagonata di libri ma mai nessuno potrà veramente sapere i miei pensieri.
Amo leggere e scrivere proprio per questo.
L'intrepretare i pensieri altrui è una cosa che mi ha sempre affascinato.
Starci attenti è comunque un obbligo.
Magari puoi cadere nella trappola dell'illusione e non è simpatico!
Credo sia anche giusto non lasciare un segno tangibile della mia visione delle cose, delle persone, delle emozioni.
Se dovessi scrivere "Ho perso la testa per ahfudjkrelj","Hljgtkvjfdkvj è uno stronzo", "Uhfjhchedh non la posso soffrire" ecc non ci sarebbe più "mistero"!
Non ce ne sarebbe più nemmeno per me: è questo il punto!
Mi piace sapere che non dico chiaro e tondo la mia idea, mento forse, non sono io forse...forse..forse..
Il fatto di sognare sulle mie vicessitudine inventate o accadute veramente mi fa stare in quell'assurdo equilibrio solo mio, l'unico che amo più di quanto ami me stessa.
Mi vedo irresistibilmente inconcludente!
Porto alla luce rimanendo nei sotteranei più nascosti.
E va bene così.
Mi rileggo,mi commento..e mi prendo ingiro....Chissà se quaggiù sono la sola.
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