venerdì 28 ottobre 2011

Montaggio.

Sarà quello che abbiamo premeditato per quella sera che poi si è rivelato vero per metà.
Sarà che lo spuntino delle 2 di mattina sembrava più che altro una cena di Natale non curante dei dettagli che accettava bellamente spaghetti con mortadella e cannella!
E lo schifo di quel sapore rimane in ricordo di cose buttate giù tanto per stare ancora un pò insieme perchè non è mai troppo quando si sta bene.
C'è poi chi si inventa di affrontare discorsi seri che visto l'alcool in corpo non capisci se sono più sinceri del solito o solamente puttanate dette in preda al delirio del "tasso".
Stati di angoscia alternati a concetti astratti ma fondati.
Mozziconi di sigarette che il portacenere sputa fuori come a dirci che il fumo non fa male a noi che ci piace sentire sulle labbra qualcosa che da sicurezza e fa rilassare.
Che dannata voglia di non scappare mai, di restare in stanze umide di una casa con i vetri da farci gli aloni, con insetti rompipalle attaccati alla tivù, con le risate in sottofondo che fanno da cornice a discorsi più utili fatti in 2, in privato nonostante il casino di parole nel vento.
E magari finisci a letto con qualcuno che prima non avevi mai considerato o con quello che ci speravi da una vita ma non era mai il momento giusto per voi.
Metti che ci sia anche un solo bacio che alla fine è una cosa che comunque ti fa cadere nella trappola dell'approccio che fa sognare per il dopo.
Metti senò che ti saluti con un "notte" e morta lì.
Non è che l'affetto cambia.
Poi l'ora di andare arriva sempre e te ne sali in macchina per campagne che dormono, con la musica che sai a memoria a palla, con la mente libera ma piena di lui o lei o loro che ti guardano con un sorriso.
Nel cuore calore e in quel posto aria di un finestrino che ti tiene sveglia.
Nel tragitto in apnea, in catalessi da libidine con quella faccia da cogliona che ti vedi dallo specchietto retrovisore ma che non cambi ..e ti compiaci del tuo essere! E te ne vanti pure!
Addosso hai la rivoluzione, il mutamento esagerato di te stesso, per una notte o per sempre ...quando lo vorrai.
Dovrebbero essere le 5 e il tempo sta per finire quando metti la freccia a destra per girare in direzione del tuo cancello, stereo che cala pian piano e tutto che si dimezza.
Far rumore porta un abbraccio inspiegabile che è, sempre o comunque, la forza più grande che proverai in vita tua..
Bere birra e sentirsi affondare su una sedia con i piedi messi in qualche maniera è la normalità sempre presente nella voglia di dire in coro: ma vaffanculo a tutto quanto..io me la vivo così.
Un montaggio su vite parallele.



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