lunedì 30 aprile 2012

Ventitreesima Lezione 24-04-12

Ecco come intendo "il ritratto" :


UNO

IO: sento di conoscerlo, di condividere all’unisono con questo corpo il tempo nella sua totalità. Appassionandomi ad affermazioni e giudizi voglio in cambio una lezione di vita. L’ innamoramento a semplici indignazioni o a rinunce intime mi regala un linguaggio non spesso comunicabile. Sono coinvolto tra la schiavitù della realtà e il fascino che spaventa. Uno.

TU: strettamente correlato all’io-me, l’individuo dal peso più rilevante col quale nasce la speranza d’invecchiare per poi ricordare. Hai un ruolo di bellezza vista senza paradosso e contegno. Ti sommi rappresentando quel che talvolta io non sono, sei consapevole di rafforzarmi e non resisto alla lusinga. Due.

LUI/LEI: amati razionalmente, distinguibili perché sospetti. Pieni d’inventiva per non cedere nella trappola delle regole, della gelosia, della disfatta, della sottomissione e della falsità. Intuizione e percezione da scovare. L’assenza del mostrarsi sottoforma di pensiero e la facciata colma d’identità riduce il gruppo dal presunto tre a due. Ancora pari.

NOI: descriviamo la gente catalogandola per ciò che è. Dalle rotondità del sedere all’intuizione di un patto chiaramente apprezzato. Comunicativi nel cerchio non penetrabile nascondiamo tra le mani gli alimenti del banchetto festoso. Mangiamo allo stesso tavolo brindando alla sufficienza indispensabile. Vino e allegria. Buono in bocca e nelle vene. Ipotizziamo che il tre sia davvero il numero perfetto.

VOI: severi come madri che guardano i figli dalla finestra della cucina, noi sporchi di terra e non pronti all’importanza e al confronto: infondo giocare farebbe bene pure a chi cresce mentre elemosinare perdono no. Quattro carte “ComeQuandoFuoriPiove” e tocca scoprire dietro quale facciata siete. Rossi o blu. Amori in cui perdersi o nobili viziati?

IO guardo il TU e il NOI e la corporeità delle vie della mente mi vogliono attento: sarò individuale.
Nonostante mi accorga di due entità piacevoli, interscambio la certezza con l’accoglienza di una più intima e affascinante amicizia: la mia.
IO.
Ritratto delle verità, spalleggiato da contorni, per quanto puri, illusori. Come posso descrivere adeguatamente un altro io? Dovrei smettere di conoscermi.

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Non mi andava di descrivere qualcuno ma generalizzare sul fatto che forse tutti abbiamo un Io, un TU, un Lui o Lei , un Noi e un Voi!!!

Per la settimana prossima richiesto "un cambiamento".  

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