giovedì 19 aprile 2012

Come le onde.

Ieri sera ultima lezione di musica/psiche e mi son trovata un pò senza parole.
Intanto vi propongo il brano in questione e poi ne parliamo anche se ci starebbe silenzio e nulla più.
Trattasi di Le Onde di Ludovico Einaudi.


Io dico grazie perchè esiste questo tipo di musica, parto dalla delicatezza che t'impone tale suono.

Ascolto e non farei altro tutto il giorno.Va bene qualsiasi cosa, se dovessi scegliere vorrei per me le storie della gente perchè proverei le loro emozioni e le sommerei alle mie, quelle che già conosco, che mi fan star bene e male. Vorrei sentire voci come musica, scovare la parte narrativa anche dei silenzi e studiarli per crescere. Per me. Chi lo sa come sono dentro gli uomini. Io me li immagino ma non conosco certezze. La supposizione è la fantasia che mi abita. L'immaginazione è l'arma che spesso ingigantisce, credete che non lo sappia? ma io vi dico che penso in grande, per me e per chi mi gira attorno. Se trovo poco poi di ciò che avrei voluto vedere, non importa. Gli anni son fatti per recuperare. Dicono in tanti questa frase e m'han costretto a crederci. Vorrei abusare anche di esperienza non mia, sapere e ammirare quel che mi sto perdendo. E se potessi insegnare qualcosa? Qui o in un'altra dimensione? Dove non ti tocchi e ascolti solamente oppure dove il contatto non ti molla. Mi piace pensare di essere un vasetto di colore, quello che ti piace di più, potrei dare un tocco nuovo, farti vedere il solito bianco sotto una nuova prospettiva. Io mi dico, o meglio mi chiedo, che ci faccio qui!?? E' stato il tema della serata. E' proprio vero che ad ognuno corrisponde una persona, uno scopo ecc...? E' come l'equazione in matematica? Uguaglianza.Mammamia l'ho quasi sempre snobbata! non son tanto brava e astuta in determinate cose. Sono da calcolatrice e non da divisione con la stanghetta. Che non mi venga in mente. Sono un mostro nelle espressioni e mi chiedo se ci sia un nesso tra questo nome che raffigura parentesi e righe e a capo e i punti di sospensione e il lavoro che ti fa scindere una sola importanza: il tuo risultato. Voto il significato nella sua forma letterale. Forse son qua per aprire bocca e farmi gli affari degli altri, buttarli su un foglio a gambe incrociate sul divano, ricopiarli su un blog e lasciarli lì. Qua insomma. Cerco di risolvere. Perchè non lo so nemmeno io ma questo è.Magari sono quello che non saprò mai. Posso intuire una strada ma serve l'aiuto di qualcuno. Mi sfamo con la curiosità, se non esistesse come termine sul dizionario non saprei che fare. Non mi è piaciuto mai dipendere ma l'ho fatto inconsciamente per quasi 30 anni. Ammetterlo è una perdita di ciò che dico o forse coraggio? Mah, dipende dai giorni e se ce l'ho o meno con qualcuno! Osservo da qui dentro tutto ciò che passa lì fuori ma a che serve una sbarra sullo scorrere dei giorni se cerco altro? In me vivo. Per strada ci metto un piede e rischio di sbagliare. Eppure a volte sogno vedere la porta aprirsi. Forse sarebbe coraggio che non ho. Cosa so fare? 
e me lo chiedo di nuovo. Di questo, dicevo, si parlava...
Calma, impetuosa, trasparente...
Sono come... le onde...

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