Stamattina mi sono svegliata con la voglia di avere un carrillon. Da piccola ne avevo uno sul comodino, era azzurro e dorato. Non mi ricordo chi me l'aveva regalato e nemmeno che fine abbia fatto ma oggi ne avrei voglia. Lo voglio. Non gli ho mai dato importanza perchè preferivo altro..qualcosa di più rock come dire!...Sono certa però che non lo riempivo di cose, lo lasciavo immacolato, così com'era, sempre pulito e pronto ad esser caricato e ascoltato. Non so perchè oggi abbia in testa questa "visione" ma un pò mi ci rivedo nella ballerina. Nonostante la musica classica non sia il mio forte e nonostante non abbia mai indossato un tutù..sia mai!!! mi sento così...giro su me stessa, mi espongo alla gente solo se mi chedono di uscire, danzo per loro su musiche a ripetizione che danno pace e voglia di non smettere di esser lì...Almeno questo è il mio sogno...Apri un carillon da solo, su un letto, senza scarpe, per bisogno di pace, per necessità di osservare, te ne vergogni, forse è banale ma non per te...almeno in quel momento.Poi chissà se succede davvero così...io immagino...nel cuore non mio io non ci sono...
venerdì 30 marzo 2012
Padania...
Quando ciò che ti chiedi te lo senti cantare.
Due ciminiere e un campo di neve fradicia
Qui è dove sono nato e qui morirò
Se un sogno si attacca come una colla all' anima
tutto diventa vero tu invece no
Ma puoi quasi averlo sai!
puoi quasi averlo sai!
tu puoi quasi averlo sai!
E non ricordi cos è che vuoi
Ha ancora un senso battersi contro un demone
quando la dittatura è dentro te?
lotti, tradisci, uccidi per cio che meriti
fino a che non ricordi più che cos' è
puoi quasi averlo sai!
puoi quasi averlo sai!
tu puoi quasi averlo sai
e non ricordi cos è che vuoi
Fare parte di un amore anche se è finto male
fare parte della storia anche quella più crudele
liberarti dalla fede e cadere finalmente
tanto è furbo più di noi
questo nulla questo niente
puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai
e non ricordi cos è che vuoi
non ricordi cos è che vuoi!
Se un sogno si attacca come una colla all' anima
tutto diventa vero
tu invece no!
http://soundcloud.com/afterhours-official/06-padania
Due ciminiere e un campo di neve fradicia
Qui è dove sono nato e qui morirò
Se un sogno si attacca come una colla all' anima
tutto diventa vero tu invece no
Ma puoi quasi averlo sai!
puoi quasi averlo sai!
tu puoi quasi averlo sai!
E non ricordi cos è che vuoi
Ha ancora un senso battersi contro un demone
quando la dittatura è dentro te?
lotti, tradisci, uccidi per cio che meriti
fino a che non ricordi più che cos' è
puoi quasi averlo sai!
puoi quasi averlo sai!
tu puoi quasi averlo sai
e non ricordi cos è che vuoi
Fare parte di un amore anche se è finto male
fare parte della storia anche quella più crudele
liberarti dalla fede e cadere finalmente
tanto è furbo più di noi
questo nulla questo niente
puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai
tu puoi quasi averlo sai
e non ricordi cos è che vuoi
non ricordi cos è che vuoi!
Se un sogno si attacca come una colla all' anima
tutto diventa vero
tu invece no!
http://soundcloud.com/afterhours-official/06-padania
Riparo.
Mi cammini nelle tempie
mentre il tuo odore scandisce il tempo.
Trascendi questa fame che non smette,
un pugnale che non trova profondità.
Tra le ciglia chiuse
ti raggiungo
in un'insistenza devota
che spaventa.
Se esiste un riparo,
seppur indifeso,
rimani
ovunque
tu.
Fine marzo...
Mi scoppia la testa! E' ufficiale! Sarà che è venerdì e al venerdì per me scatta il resoconto della settimana perchè il week end si sa che piove leggerezza...Mah vediamo che succede... In questi giorni posso ufficialmente dire che le persone zavorre non fanno per me, mi tolgono l'aria, mi fanno percepire sto dito puntato e non mi fanno vedere oltre. Da che mondo e mondo io ho sempre qualcosa che mi disturba, è una costante e non ci si può far niente. Chi mi ama lo sa, chi mi conosce sa che devo avere un mondo da principessa ma ho un orco fuori dalla porta che mi aspetta! Corro per il castello perchè sento che potrebbe entrare! Ecco, oggi ci sono quelli che s'impongono nella mia vita e me lo fanno pesare. Io voglio che esista l'essere spontanei. Ma perchè mi sembra quasi una rarità??? Una volta non mi capitava quasi mai. Non mi piace sentirmi obbligata e vedere gli altri costretti, non mi piace esser carina per forza perchè se mi fai girare le palle te lo devo dire e vorrei fosse lo stesso, non mi va nemmeno la regola del tutto dovuto perchè è una grande trovata per non muovere il culo. Penso che un positivo e un negativo ci debba esser ovunque. E' questa la regola dello star bene. Variabile: è la vita. Il grande traguardo è crescere in base all'esperienza che deriva anche da questa lotta/amore. Si getta la spugna troppo facilmente adesso, io lo vedo, si ha poca voglia di combattere/capire/ascoltare. Ringrazio Dio che qualcuno che segue questa linea di pensiero, al mio fianco, c'è...Sono persone così che ti danno la spinta per arrivare ad un sorriso. Io non posso fare a meno di ridere, da sempre...perchè, a me, piace piangere.
giovedì 29 marzo 2012
mercoledì 28 marzo 2012
Diciannovesima Lezione 27-03-12
Ecco l'appuntamento del mercoledì mattina, per una volta (dopo tanto) rispettato. Qua si parla di piani ferie perciò tra un venerdi libero e un ponte c'è pure tempo per la mia passione. Ieri sera siamo andati di coincidenze. Avevo pensato che qualcuno potesse usare il treno e così è stato...Che meraviglia...Ci sono cose che senti mille volte ma in salse diverse, fatti che un pò di fanno sognare perchè, diciamocelo, quale uomo salirebbe sul primo treno solo perchè vede una donna interessante dal finestrino??? NESSUNO!! Io che sono per le pazzie...Tzè!
Vabbè io parlo di Russia e gemelli! Prima volta che mi sento un pò sovietica!!
Vabbè io parlo di Russia e gemelli! Prima volta che mi sento un pò sovietica!!
Anomalia rara.
La decisione di Vladimir fu dettata dalla povertà: lo costrinse ad abbandonare i suoi 2 figli ancora in fasce.
Abram e Ivan furono trovati alle porte dell’orfanotrofio. Il primo venne adottato dopo pochi mesi da una ricca donna di Mosca, il secondo da una famiglia contadina nella Siberia orientale sulle sponde del lago di Bajkal.
Abram, all’età di 22 anni rimbalzò su un fatto superficialmente interessante: una foto. Nel solito cassetto della madre, tra le perle adagiate con cura, scovò una stampa ingiallita spuntare dal foglio di velluto rosso. L’aristocratica si rese conto che quel gesto fortuito non si sarebbe potuto accantonare facilmente. In qualche parte del mondo viveva parallelamente l’altra metà del “figlio”, il tassello mancante, chi avrebbe potuto dar vita all’emblema della coppia eccessiva pronta a rappresentare la sintesi di un’unica entità. Il giovane avrebbe avuto la possibilità di comprendere se stesso osservando il suo corredo genetico.
Improvvisamente s’infatuò di qualcuno che mai aveva incontrato. Decise di rincorrere un’esperienza che l’avrebbe cambiato e di concretizzare un semplice, quanto prepotente, desiderio. Si diresse verso ovest. Scoprì tramite la suora dell’istituto che Ivan (bel nome, pensò) era ben distante dalla Piazza Rossa a lui tanto conosciuta. Partì e raggiunse la pace nella purezza di un lago analfabeta esattamente come quell’emotività sbocciata per creare la sua vera storia, ora, apparentemente incompleta. Stava capitando una scena importante, un momento chiave della sua esistenza, di quelli plausibili solo nei romanzi.
Una porta collaborò in modo incisivo ad un soffio al cuore che li coinvolse in una sinapsi emozionale mai provata prima.
Nell’istante in cui si strinsero la mano si sentirono uniti come se mai nessuno li avesse allontanati davvero.
Ivan allungò le braccia e toccò lo stesso viso che ogni mattina sciacquava davanti allo specchio, accarezzò i capelli castani e le fossette al centro delle guance, scivolò sulle spalle finchè le dita non si fermarono sul lato sinistro dell’addome: “Anche tu hai problemi al cuore?” disse l’allievo del pescatore migliore del villaggio “Si, sono continuamente sotto controllo dai migliori medici”.
Nacque una preoccupazione ma l’avrebbero gestita assieme.
Gli scalini di legno scricchiolante permisero loro di stilare una lista di desideri da esaudire.
Fumavano la stessa marca di sigarette, erano claustrofobici, amavano il blu e i calzini a righe. Sorrisero di quest’ultima fatalità e alzandosi il pantalone che copriva lo scarponcino arrossirono. Si trovavano in un museo di ricamo della mente. Piccoli frammenti di interessi li affascinavano anche sul piano mentale. Erano stuzzicati dal poter appartenere ad un’unica impronta digitale, dal terminare uno le frasi dell’altro, dall’amare le ragazze bionde. Erano abili modaioli, portavano occhiali con lenti squadrate, erano educati e tenevano un quadrifoglio nel taccuino: non se ne trovano poi molti in giro!
Abram estrasse la foto e in un ingombrante silenzio iniziarono a soffrire pian piano. Si possedevano ma percepivano una nuova mancanza
“Nunukid Pulana” disse Ivan. Abram non fece una piega e ribattè con straordinaria fluidità: “Poto Cabenga”. Increduli si incastrarono in una una crescita armonica nascosta nella pedagogia dei loro limiti. Entrambi avevano creato un linguaggio segreto, una serie di termini occulti, un idioma utilizzato nella paura, quand’erano porosi al quel mondo adulto pronto a spaventarli.
Partirono per chiudere un cerchio a metà e si diressero con il treno a Sud. Suor Irina diede loro qualche informazione in merito alla madre, poche parole in realtà ma un quaderno divenne la ricerca della voglia di sapere. Una sorta di diario che concludeva ogni breve frase con una V.puntata. Le rotaie scorrevano e quell’unico “io” sentiva la necessità di costringersi a misurarsi con il passato per giungere alla costruzione di un futuro. Il vapore nero sporcava il cielo e la consapevolezza di una prospettiva efficace purificava un’ingordigia. Lungo la strada di quei smezzati pensieri scovarono un indirizzo di un sarto. Cercarono per il paese la bottega finchè non trovarono l’insegna nascosta da ragnatele e rami secchi dall’inverno. Bussarono ed entrarono. Inaspettatamente, entrambi bloccarono le gambe in una morsa stretta, abbracciarono i loro timori e iniziarono a raccontarsi quel sogno che abitualmente facevano ad occhi aperti. Immaginavano un banco di lavoro, forbici e ditali, gessi e manichini, sentivano il profumo della lana e il picchiettare del pedale della macchina da cucire. Mai e poi mai avevano trovato una spiegazione ad una visione senza spazio né tempo. Mai fino a quell’istante Una stanza disabitata. Spostarono la polvere disegnando le loro impronte ovunque. Aprirono uno scatolone e fu come cedere e riapparire ai fattori randomici voluti dal fato. Non c’erano altro che calzini nuovi o da rammendare. Figli di artisti. Annuirono.
L’irrequietezza e l’insoddisfazione non apparente di Abram lo condussero, probabilmente, a raggiungere, attraverso un gioiello, una meta mai prefissata ma inconsciamente sognata.
Riconoscere la forza di un percorso divenne la traiettoria intuita per crescere.
Piedi penzolanti dal bancone delle stoffe e il riscatto ad una nuova trasformazione.
Sul tavolo, tra le 4 mani, una cornice con un ritratto di famiglia. Il fianco di una donna bionda, 2 bimbi identici e un uomo di garbo che porge loro un quadrifoglio. Un’anomalia rara e ritrovata.
Settimana prossima ...attenzioneattenzione....si scriverà di SACRIFICIO! DEVO CAPIRE CHE RAZZA DI ANIMALE SACRIFICARE IN ONORE DEGLI DEI!!! ci sarebbe l'agnello a breve...!!!
A chi
Mi ripropongo queste mie parole stamattina...
A chi non sa niente di te.
A chi non fa altro che trovarti una soluzione.
A chi giudica il cammino altrui senza curarsi del proprio.
A chi rimpiange,poi, il non averti.
A chi viene negato un degno regalo.
A chi ti colpisce e ti contesta.
A chi ha dimenticato che il tempo può scalfire.
A chi non ti dà un significato.
A chi è banale e non conosce pace.
A chi ti logora senza esitazione.
A loro che non hanno i miei occhi.
A loro che non prendono la tua mano.
A me che appari semplicemente come la più grande emozione.
martedì 27 marzo 2012
Poeti -Marlene Kuntz-
Sono il tuo poeta e scendo le acque erratiche e limpide
di una venerazione-fiume, senza temere le rapide.
Son sul flusso che mi ti porta e sto sdraiato a naso in su:
quando alla baia la barca è giunta a braccia aperte ci sei tu.
Ohh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante.
"Un mio gioco di sillabe ti illuse" il gran poeta fissò,
ma non fra le deluse con "l'onesto rifiuto" ti metterò.
Passeremo minuti ed ore nell'ardore più complice.
Amorevole amore illuso: sillaberemo le coccole.
Ohh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante.
Non mi chiedere amore che non credo sia tempo di guerra per me.
Se ho bisogno d'amore non vuol dire che amo l'idea di te.
Mi dispiace, tesoro io non ho alcun progetto per noi.
Sto bene come sto. Se è una colpa un giorno la pagherò
Ohh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei....
o quel che non sei più.
di una venerazione-fiume, senza temere le rapide.
Son sul flusso che mi ti porta e sto sdraiato a naso in su:
quando alla baia la barca è giunta a braccia aperte ci sei tu.
Ohh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante.
"Un mio gioco di sillabe ti illuse" il gran poeta fissò,
ma non fra le deluse con "l'onesto rifiuto" ti metterò.
Passeremo minuti ed ore nell'ardore più complice.
Amorevole amore illuso: sillaberemo le coccole.
Ohh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante.
Non mi chiedere amore che non credo sia tempo di guerra per me.
Se ho bisogno d'amore non vuol dire che amo l'idea di te.
Mi dispiace, tesoro io non ho alcun progetto per noi.
Sto bene come sto. Se è una colpa un giorno la pagherò
Ohh, amami quanto vuoi:
scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi.
Ohh, tu vieni dentro ai miei:
quel che troverai è quello che tu sei....
o quel che non sei più.
Pensiero 5
Oggi, in base ad alcuni discorsi, pensavo a questo...Al fatto che pesiamo le parole in base alle persone che ci troviamo davanti. Mettiamo caso che proviamo stima per qualcuno, se questo dice anche una cosa banalissima ecc inconsciamente diamo un significato più ampio del dovuto, allarghiamo in maniera esponenziale una frase che probabilmente poteva dirci anche nostra nonna finchè stendeva le lenzuola o mescolava il ragù. E' come se si vedesse uno in giacca e cravatta anche se, in verità, porta la tuta. Se ci imbattiamo in un discorso con un soggetto che per qualche motivo ci fa storgere il naso diventiamo quasi lisci, tutto ci scivola via.
L'esagerazione di volere per sè e la distrazione si alternano. E' voglia di appartenere portata all'estremo.Tanti fattori dipendono da questi comportamenti. In primis credo si parta da una mancanza di stima personale, bassa e poco concreta che ci fa sperare di essere visti di buon occhio, che ci spinge a cercare negli altri (chi individuiamo OK appunto) una fonte di sostegno. Dare importanza ad altro essere umano è un'arma a doppio taglio. Anche in questo serve la giusta misura. Si rischia di inculcare prospettive rosee alla nostra mente e rimanere delusi al primo "sgarro". Che poi, chi ammette mai una delusione? Appena accade intendo...Io no!Solo col tempo, con l'obiettività che nasce quanto ci si disintossica.
Pensiamo troppo, costruiamo castelli, lavoriamo di cervello anche se non servirebbe.
Mi accorgo che tutti, chi più e chi meno, ricadiamo in questa trappola. Servirebbe un pò di distacco, un pizzico in più, quel tanto che ti permette di giudicare con occhi critici e costruttivi e non in base ad un cuore o ad una voglia di piacere.
Alla fine, negli sbagli, abitiamo tutti nello stesso palazzo!
lunedì 26 marzo 2012
Wisemen James Blunt
E' stato giudicato uno dei cantanti più depressi degli ultimi anni: sarà per questo che mi piace! E' delicato, è dolce...Come vorrei fosse questa mia nuova settimana...Buon ascolto...
giovedì 22 marzo 2012
Diciottesima Lezione 20-03-12
Aggiornamento!
Lezione dell'anonimato quella di 2 giorni fa! Si è spenta la luce, si son buttati i fogli sul tavolo, mescolati e letti. Il gioco era individuare l'autore! Bello! Cercare di capire lo stile di una persona, il modo di porsi in base ad un certo argomento ecc...senza associare un viso già dal titolo...mi è piaciuto un sacco!
Si richiedeva un testo non lirico che abbracci l'oggettività del mondo, senza sentimento ecc...Un casino da spiegare in 2 righe cmq la mia scelta è ricaduta sul carnevale.
Ho scelto Lui perchè fa parte della società, un evento che tutti conosciamo e viviamo in un modo o nell'altro, non ci prende sul serio ecc....ovviamente non vi dico chi l'ha scritto!
Arriva per celebrare la fine dell'inverno rubando alla primavera le sfumature e le intensità necessarie. Dona colore ai tessuti leggeri che, scherzosamente, risvegliano l'allegria desiderata dall'uomo fin dalle epoche lontane. Una folla di personaggi celebri, di eroi e miti. Nasce lo scambio dei ruoli, il travestimento e il gioco della perdita d’identità scippato al divertimento. Adoperando l'arma del trucco o della maschera rende vive le caratteristiche locali per far credere che non esiste anonimato. Per pochi giorni, per tradizione. Attori da comparsa con campanacci rumorosi, battaglie di arance, piume su affusolate plastiche, cappelli a sonagli, nasi rossi pomodoro, barbe finte e armi tra le mani della bontà.
C’è chi diventa ingenuo, povero ma fiero di quelle toppe colorate prese qua e là. C’è la più famosa fra le servette, saggia e maliziosa. Il napoletano triste con la poca voglia di lavorare, il maestro degli intrighi e il serio da ridicolizzare. Spadaccini, pirati, dame, angeli e morbidi animali.
Fracasso per le strade, schiamazzi e fischietti, saltelli e ballate per rendere le vecchie vie scacchiere pronte per il gioco. Quadrati gialli, tondi blu, triangoli rossi, tutti ingarbugliati tra stelle filanti e pezzetti di carta danzanti a passo di tamburo.
Risate a crepapelle, dolcetti e scherzetti, frittelle e zucchero da soffiare nell’aria. Polveri di pensieri rubate al vento, tasselli di cioccolata morsicate e girandole frizzanti. Bambine con le rughe per esigenza da copione con in mano pasta e mattarello, bambini con la pancia vestiti di stoffa lucida . con le guance rosse, piccoli pagliacci con i riccioli. Sfilate pazze per pompieri senza fuoco, dottori senza pazienti e marinai senza nave. Carri pregni di immaginazione per le notti romane, tra le chiese torinesi e le piazze veronesi. La laguna ospiterà l’eleganza e la raffinatezza della nobiltà, tra i canali e l’acqua nascerà la storia dei dogi. Paglia e vecchi stracci e caricature di politica legheranno i riti pagani toscani al lungo mare. Dialetti, martedì grassi, rievocazioni delle grandi opere: l’importante è prepararsi con cura per camuffarsi da chi non si sarà mai.
----------------------------------------------------------
Il compito che mi aspetta ora è: le coincidenze!
Evvvaaaabbbbbèèè...si sa che uno associa subito il fatto di incontrare uno su un autobus tutti i giorni alla stessa ora ecc, o essere colpiti da uno sguardo che ritroverai 20 anni dopo....Insomma il tema in questione fa venire in mente l'amore. In questo sono un pò come quei film che generalmente non guardo mai. Devo cercare qualcosa che mi svii da queste idee forse. Alla fine sono donna e un lato del genere ce lo devo pure avere! No?? Mah...C'è poco tempo per pensare.
Metti caso che mi succeda proprio una coincidenza in questi giorni! Magari al Vinitaly! L'ambientazione e l'allegria mi sembrerebbero perfetti! O a cena? Oppure finchè corro per strada? O in macchina al semaforo? O finchè prelevo al bancomat? Finchè prendo le sigarette? Mentre parlo con un cliente? Mentre aspetto la mia milanese in stazione?
Posso decidere io cosa vorrei???
Male di miele
Ore 7:05. Se accendi la macchina e lo stereo ti propone questa canzone hai il dovere ti svegliarti in fretta!!
Buongiorno!
Buongiorno!
martedì 20 marzo 2012
Lontano.
Avrei dovuto tacere
scegliere se abituare il tempo all'insolito
o renderlo un'emozione da scolpire.
Invece ho scelto l'inarrivabile
ridotto la grazia in voglia incondizionata di un'espressione conosciuta
di cui nessuno conosce misura.
Mi giro a guardare ciò che è troppo lontano
e il volto della paura mi è amico.
In parallelo all'incremento dell'opaco
mi appaiono essenziali le poche cose rimaste.
L'impotenza mi trafigge come mai
riattraversa un pensiero
lo vorrebbe più vero.
lunedì 19 marzo 2012
Solo un altro giorno -Neffa-
Ultimamente va di musica più del solito. Mannaggia il mio poco tempo per scrivere. Recupero ascoltando.
Vi abbraccio così oggi...
Qui chi c'è....Snef...
Apro gli occhi sono sveglio guardo se c'è il sole
x me il giorno non comincia senza un buon caffè,
aspetto un po' poi mi tiro su
forse c'era un sogno che sognavo ora non ricordo,
ma la radio parla molto il dj è di buon umore
tra voci di cantanti con problemi di cuore mi resta
solo il tempo x pensare Gesu Gesu è un altro giorno
da svultare ricordo sempre il mio guaglione
solboy mi ha detto Neffa già sai che
nella vita niente è dolce vedi
che è un messaggio che non scordo più
come fosse un tatuaggio sulla pelle
con l'inchiostro blu le chiavi sono
dove le ho lasciate metto nello zaino
i miei dischetti del computer e
spero che oggi la fortuna voglia
stare dalla mia chiudo la porta e via....
Perchè è solo un altro giorno nella vita
di un guaglione solo un episodio
nella mia trasmissione un giorno x avere
e dare quel che c'è questo è un giorno
x cercare quel che fa x me,
perchè è solo un altro giorno nella vita
di un guaglione tempo che non da soddisfazione
come due tipi che discutono e nessuno ha ragione..
monto in vespa e parto in quarta
perchè il tempo rimanente che c'è non
fa più sconti x me in ogni caso qui non c'è forfait,
potrei spassarmela a tutto c'è rimedio
ma oggi è un altro giorno che io passo
chiuso in studio e mentre la bobina gira,
gira fino a sera sento l'energia
che mi ispira fuoco che mi brucia
accendimi e vai scogli le catene attorno
a questa città;tornando a casa incontro
una mia amica mi chiede come va chica cosa
vuoi che dica bene si dice quasi sempre cosi
cercando soluzioni manco fosse un telequiz
dalle vatrine i negozianti intanto aspettano
faccie di passanti nella sera che si affrettano
qualcosa servirebbe anche a me ma già sai
lira nella tasca non c'è nè
Entro in casa mi cucino e poi
mentre mangio in fretta qualche cosa
penso al mio lavoro perchè un chico
non riposa traccie di tensione
nei nervi di Snef provo a rilassarmi con
la musica jazz più tardi mi ritrovo
attorno a un cerchio coi guaglioni
sempre con le stesse situazioni ogniuno
col pensiero a cui non vuole pensare ogniuno
con la storia che ti vuole raccontare,
c'è nè uno che ha l'esame all'università
uno l'hanno linceziato e mo non sa
che fa uno ride e se la passa bene pure
se ora piove uno sparirebbe o
se ne andrebbe altrove perchè
è un giorno come tanti mentre striscia via
è un altro giorno che finisce a casa sua e mo
che stringo la mia signorina pare
che la quiete che io cerco sia un po' più vicina.....
Vi abbraccio così oggi...
Qui chi c'è....Snef...
Apro gli occhi sono sveglio guardo se c'è il sole
x me il giorno non comincia senza un buon caffè,
aspetto un po' poi mi tiro su
forse c'era un sogno che sognavo ora non ricordo,
ma la radio parla molto il dj è di buon umore
tra voci di cantanti con problemi di cuore mi resta
solo il tempo x pensare Gesu Gesu è un altro giorno
da svultare ricordo sempre il mio guaglione
solboy mi ha detto Neffa già sai che
nella vita niente è dolce vedi
che è un messaggio che non scordo più
come fosse un tatuaggio sulla pelle
con l'inchiostro blu le chiavi sono
dove le ho lasciate metto nello zaino
i miei dischetti del computer e
spero che oggi la fortuna voglia
stare dalla mia chiudo la porta e via....
Perchè è solo un altro giorno nella vita
di un guaglione solo un episodio
nella mia trasmissione un giorno x avere
e dare quel che c'è questo è un giorno
x cercare quel che fa x me,
perchè è solo un altro giorno nella vita
di un guaglione tempo che non da soddisfazione
come due tipi che discutono e nessuno ha ragione..
monto in vespa e parto in quarta
perchè il tempo rimanente che c'è non
fa più sconti x me in ogni caso qui non c'è forfait,
potrei spassarmela a tutto c'è rimedio
ma oggi è un altro giorno che io passo
chiuso in studio e mentre la bobina gira,
gira fino a sera sento l'energia
che mi ispira fuoco che mi brucia
accendimi e vai scogli le catene attorno
a questa città;tornando a casa incontro
una mia amica mi chiede come va chica cosa
vuoi che dica bene si dice quasi sempre cosi
cercando soluzioni manco fosse un telequiz
dalle vatrine i negozianti intanto aspettano
faccie di passanti nella sera che si affrettano
qualcosa servirebbe anche a me ma già sai
lira nella tasca non c'è nè
Entro in casa mi cucino e poi
mentre mangio in fretta qualche cosa
penso al mio lavoro perchè un chico
non riposa traccie di tensione
nei nervi di Snef provo a rilassarmi con
la musica jazz più tardi mi ritrovo
attorno a un cerchio coi guaglioni
sempre con le stesse situazioni ogniuno
col pensiero a cui non vuole pensare ogniuno
con la storia che ti vuole raccontare,
c'è nè uno che ha l'esame all'università
uno l'hanno linceziato e mo non sa
che fa uno ride e se la passa bene pure
se ora piove uno sparirebbe o
se ne andrebbe altrove perchè
è un giorno come tanti mentre striscia via
è un altro giorno che finisce a casa sua e mo
che stringo la mia signorina pare
che la quiete che io cerco sia un po' più vicina.....
sabato 17 marzo 2012
Auguri Pupi!
E' lunedi la festa del Papà ma io anticipo ad oggi il mio augurio perchè ora che sei a casa mi viene da dirti che se manchi io lo sento...
Poche righe per dire che, di papà bravi ce ne saranno a milioni, ma IL NUMERO UNO abita ad Asparetto city!!!
Poche righe per dire che, di papà bravi ce ne saranno a milioni, ma IL NUMERO UNO abita ad Asparetto city!!!
Tuttiiiiii a casa -Davide-
Check it check it check it check it check it check it out eh
Check it check it check it check it check it check it out eh
AI AI AI !
BUON WEEK END CON 4 YO!
venerdì 16 marzo 2012
giovedì 15 marzo 2012
Indecenza "itagliana"
FROSINONE - Sono stati concessi i domiciliari a due ventenni del Frusinate, in carcere dal 6 agosto scorso per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una minorenne. Ha così trovato applicazione una recente sentenza della Cassazione, secondo la quale sono possibili misure alternative al carcere in caso di stupro di gruppo. La decisione è stata adottata dal Tribunale del riesame di Cassino (Frosinone), dopo aver preso atto della sentenza della Cassazione. Il processo a due giovani accusati di aver violentato la ragazzina di Sora è fissato per venerdì davanti al Gup di Cassino.
La concessione dei domiciliari. Il Tribunale del riesame di Cassino aveva confermato il carcere per i due, ma la difesa aveva proposto ricorso in Cassazione. I supremi giudici avevano annullato la decisione del riesame stabilendo, con interpretazione estensiva di una sentenza della Corte Costituzionale, che per la violenza sessuale di gruppo non è obbligatorio optare per il carcere ma possono essere concesse anche misure cautelari meno afflittive. Riesaminato, dunque, il caso, il tribunale del Riesame ha concesso i domiciliari ai due giovani accusati dello stupro. «Sono soddisfatto - dice all'Ansa l'avv. Lucio Marziale, che con il collega Nicola Ottaviani difende uno dei due giovani (l'altro è assistito dagli avvocati Di Mascio e Di Passa) - perché la sentenza della Cassazione ha restituito al giudice la libertà di decidere. Il giudice è l'unico che deve poter valutare la situazione».
Come per la maggior parte degli italiani (credo) sento un profondo disgusto per quelle che da noi vengono chiamate leggi, per quella specie di entità chiamata Governo che spreca quantità industriali di tempo prezioso per arrivare a cagate del genere (vedi sopra). Come vanno certe situazioni, solo chi le vive, le può sapere. I casi generalmente sono due. Sei una troietta di 16 anni che si comporta di conseguenza e fai della tua stupidità uno specchietto per le allodole, ti godi il momento da grande e poi (pentita) denunci gli amici di giochi facendoli passare per aggressori...sei una povera stronza perchè nel frangente ti sei pure divertita. Loro anche. Tutti felici ma col finale da film poliziesco che non so se a loro andrà giù. Oppure sei solo una ragazzina che vuole solo esser carina, che banalmente crede che due anni in più sulla carta di identità di un "uomo" possano voler dire cervello, che prova a fidarsi di una parola o di un gesto. Se hai a che fare con un pezzo di merda o nel caso specifico "pezzo di merda x 2-3-4 ecc" bhè...sono solo affari tuoi, devi subire, farti trattare come un oggetto e vivere con la voglia di rivincità che non avrai forse mai. Chi sta in alto in questo Paese fa uno errore sostanziale: non immedesimarsi. Non capire che per uno sbaglio ci deve essere un punizione adeguata.Ti piace vivere facile? Ci fanno pure gli slogan alla TV perchè è così che va. Facile avere le macchine blu e non pagare il gasolio caro quanto un week end in montagna, facile avere il villone e appartamenti sparsi ovunque, facile alzarsi al mattino e andare alle 11 a scaldare una sedia e prendere millemiliardi di euro all'anno, facile far battere ad una stagista una legge fatta senza usare un cuore. Fuori tema? Macchè....Chi ha troppo, parlo sempre di politici basandomi su interviste ignorantone ecc, ha la nebbia nel cervello perchè non è abituato ad usarlo, perchè tutto è dovuto e l'agio ha preso il posto del ragionamento che un uomo medio tendenzialmente si ritrova ad ascoltare. Dovrebbe esser fatto tutto in base al principio di un mondo migliore per tutti. Punto. Capire cos'è giusto e sbagliato e scusate se non sono laureata in legge del quaraquaquà ma lo capisco che se mi violentano un'amica, me la buttano su un marciapiede su una strada nascosta, 3 se lo menano finchè uno fa del suo meglio e poi se la ridono...bhè deve esser considerato un gesto da elimiare dalla faccia della terra. E non mi frega se ha 17 anni o 63: sei una merda e devi esser punito. Te lo devono tagliare a te e a i tuoi amici perchè delle misure cautelari, quella donna, se ne frega! Se hai bisogno di venire ci sono altri modi. Per un minuto, anni destinati alla rovina.
Mi sento umiliata. Quando questi signori importanti sentiranno la testimonianza di qualcuna che ha una vita spezzata a metà per colpa di alcuni bastardi ne riparleremo.
Mi vergogno che un governo parli anche per me. Certi orrori non trovano giustificazioni, Ci hanno dato un cervello ma lo si vuole usare o no??
Il meraviglioso Tubetto -Agnelli-
"...sembrava che ci fossi solo tu su quel treno e mentre guardavi lui che si allontanava hai pensato che c eri solo tu poi ti sei voltata e ti sei accorta che c ero anch io un cadavere e una donna finita chi è più morto fra noi due per un attimo l hai creduto davvero che io potessi essere il tuo angelo custode poi hai pensato che gli angeli custodi non possono morire e la tua razionalità l ha avuta vinta sulla realtà sei proprio una sfigata topino a credere che noi possiamo condizionare la nostra vita a pensare che gli angeli custodi non possano morire in realtà siamo veramente liberi solo quando ne abbiamo la possibilità e non lo decidiamo noi e anche tu sei cosi sei proprio una sfigata ma io ero orgoglioso di te ero orgoglioso di essere il tuo angelo custode ho sempre pensato che eri la più bella ora che mi hai ucciso pero spero proprio che lassù decidano di sostituirmi con qualcun altro..."
Thò, oggi propongo questo pezzo dal libro "Il meravigliso tubetto" di Agnelli.
L'ho scelto stamattina perchè ho letto una mail!! Per la ventesima volta l'ho ordinato su internet scovando siti impensabili che ne acclamano la disponibilità, poi succede che mi tolgono i soldi della Visa, mi arriva la mail con scritto che tra la polvere dei magazzini non c'è più e mi riaccreditano gli euri. Basta. Se qualcuno ce l'ha mi faccia le fotocopie visto che non lo ristamperanno mai più! Godano su questo batte Agnelli 1 a 0 mi spiace!
Bello avere un angelo però...Topino o sfigato che sia...
mercoledì 14 marzo 2012
Il mio ruolo -Afterhours-
Ti ho vista spergiurare che lo seguirai Nel vento e nella neve per lui morirai
Ma il mio ruolo è il pensiero malvagio
Che ti porta via con se
Perchè se vuoi i colori
Stai attenta a te
La notte è la sorella, può nasconderti
Quando fra le sue braccia riesci ad accenderti
Proprio mentre un pensiero malvagio
Ti porta dritto a me
Perchè tu vuoi i colori
Stai attenta a te
Nella neve e nel gelo
Stai attenta a te
Scorciatoie.
Lui.
Percepiva un'azione violenta
abitava nella finitezza mostrata.
Era sospeso
attento a forgiare
a ligittimare
a sciupare una traiettoria.
Avanzava verso il proprio centro
guardava la schiena nuda di lei
adagiata su di una tunica al vento.
Soffocava la molta immaginazione
per l'importanza personale.
Sognava epoche silenziose
lasciando un vuoto straordinario.
L'anestesia del sentimento non falsificava il presente.
Le scorciatoie erano le colpe del tempo non afferrato.
Fece cadere un bardello di trasformazione
e s'illuse di riabbracciare un conto aperto.
Se solo fosse vero...
Percepiva un'azione violenta
abitava nella finitezza mostrata.
Era sospeso
attento a forgiare
a ligittimare
a sciupare una traiettoria.
Avanzava verso il proprio centro
guardava la schiena nuda di lei
adagiata su di una tunica al vento.
Soffocava la molta immaginazione
per l'importanza personale.
Sognava epoche silenziose
lasciando un vuoto straordinario.
L'anestesia del sentimento non falsificava il presente.
Le scorciatoie erano le colpe del tempo non afferrato.
Fece cadere un bardello di trasformazione
e s'illuse di riabbracciare un conto aperto.
Se solo fosse vero...
Diciassettesima Lezione 13-03-12
Lezione tosta quella di ieri sera.Tosta a livello di sensazioni. La differenza di emozioni che può scaturire nelle persone l'argomento "reminescenza" ti genera pensieri da analizzare in separata sede. Avrei tagliato la densità di quell'aria come una torta di glassa e caffè, alta 2 metri da terra. Dolce e amaro: tutto mescolato.
Come anticipato, mi sentivo adeguata al "campo" e sguazzare nel mio vero modo di scrivere mi dà voglia di non fermarmi mai.
Ho proposto il seguente racconto e direi che è arrivato :
Camera 59
di Tesini Lisa
Ero entusiasta nello scoprire se la piccola Flora assomigliasse a Stefania: era un giorno importante per tutti.
Ricordo d’aver varcato la porta dell’ascensore e di aver premuto sistematicamente il pulsante.
Svoltai l’angolo per dirigermi al reparto ma gelai all’improvviso.
Inconsciamente ero di nuovo in quel’ infermo chiamato “Malattie infettive”: probabilmente l’abitudine aveva deciso di non abbandonarmi nonostante l’imposizione di disinteressarmi a lei da circa 6 mesi.
Cercai di riprendermi dalla drammatica consuetudine chiamata HIV.
Amavo Nicola.
Fissavo la striscia orizzontale che indicava il reparto senza nessuna pretesa. Tempo fa non era stato affatto così.
E’ come nei film dove ci sono dei combattimenti: ne resterà soltanto uno. Così insegnano. Una scena si fa rivelatrice di assurde verità e ti fa scordare il lieto fine.
Alla vigilia del suo 30esimo compleanno, all’apice della vita, eccoci toccati dalla sfortuna: sieropositivo.
Rivedo un volto ancora roseo intento nel comprendere parole che non vorresti né leggere né sentire, che ti obbligano a resistere, che ti faranno lottare duramente per la sopravvivenza.
L’AIDS entrò nella nostra storia sottoforma di fantasma, intonando una musica lenta che s’impossessa dell’organismo e ti tramuta, corposa, un’antagonista di una favola che non avrà magie.
Guardavo i suoi polsi man mano che i giorni scorrevano, vedevo fiumi viola sgorgare sotto una pellicola chiara e fragile, sentivo quel virus aggravare su chi vedevo come un lottatore.
Nicola era il faro che spendeva chiarezza nonostante fossi io la parte illesa tra i due.
Dalla camera 59 mi diceva che si sentiva fiero d’esser stato baciato da una guerra e di aver legato il suo corpo ad un amore. Io guardavo un cuore tremendamente poetico e spargevo a piene mani la convinzione del coraggio tra le mura bieche.
“Salve Thomas, che ci fa qui? Tutto bene?” Era come se sentissi la mancanza della Dott.ssa Pasini.
“Si si non si preoccupi. Sono venuto a trovare un’amica al quinto piano”.
Lottavo duramente per sconfiggere un male che non perdona chi ami, percepivo la scia delle parole dei medici come una spina pronta a staccarsi togliendo la luce necessaria per vedere quel poco che ti rimane.
Notai un carrello di lenzuola bianche e anonime e ricordai il contrasto che i riccioli castani creavano col resto. Li accarezzavo e scendevano come fragili rami da quello che un tempo avrei potuto chiamare tronco. Avrei bruciato ogni cosa: lui, me e il fascino superbo della forza che sai bene terminerà con un punto, come in ogni frase che si rispetti.
Lui enfatizzava l’autodeterminazione e la voglia di farcela. Era un giornalista ed era suo compito far conoscere il più possibile a chi verrà dopo. Spendeva il tempo prima scrivendo poi dettandomi le grida di un conquistatore immediato che s’impossessa del ricco e del povero, di ogni classe sociale, del giorno e della notte.
Non mi stancavo di vivere le giornate fissando un palazzo dall’altezza di una sedia a rotelle, nemmeno gli occhi mi bruciavano dai neon, non avevo quasi più nulla e stavo fuggendo incastonato nel suo pallore. Attendevo i rintocchi del tempo: il killer più spietato.
Voleva 3 libri sul comodino, un fiore rosso e un foglietto che custodivo nella mia agenda: una poesia scritta da lui dopo una notte abbracciati tra le lacrime.
Sognavo l’inespressa voglia di rivederlo. Da quel giovedì non parlai mai più di lui: il mio volere con parenti e amici fu rispettato per darmi la possibilità di reagire nella maniera che più mi apparteneva. Feci 2 passi arrivando alla 53, poi alla 57. Da lì a poco avrei rivangato nel mio imminente passato rischiando di attaccare, seppur in un modo differente da Nicola, il mio sistema immunitario.
Fui salvato dalla chiamata di Riccardo: “Hei dove sei? Stefania non vede l’ora di presentarti la piccolina!”
“Arrivo subito! Dille di non scappare!”.
Accelerai il passo e la coda dell’occhio non fece caso a tutto il resto. Il mio olfatto sentì profumo di fiori rossi, sorrisi e mi provocai un sospiro che sensibilizzasse quel che restava in sospeso tra ricordi e realtà.
Flora stava aspettando di conoscere un amico coraggioso.
Molte parole si sono spese poi per trattare diversi punti della scrittura, grandi esempi alla Oscar Wilde. La mia vena romantica e ribelle mi ha sempre portato a lui. Cinismo e amore mi appartengono quando mi siedo ad un tavolo e il suo essere "reale" nel mio modo di interpretare la vita, bhè, mi impone di non dimenticarmi delle sue frasi più o meno storiche.
Mi è pure ritornata la tanto discussa nostalgia della mancanza di tempo. Porcavacca, qua si parla di autori che perdevano mezza giornata per decidere dove mettere una virgola, gente che si alienava per essere davvero padroni della propria passione, individui che amavano a tal punto la scrittura da rinunciare a quello che poteva essere il quotidiano di quegli anni. Pazzesco! Ero imbambolata, sognavo e mi chiedevo se in una vita, tra 1000 secoli, io potrò attingere da questa meraviglia. Sempre. Ogni istante. Senza pentirmene mai.
Non sento l'infinità spesso e volentieri ma, per 2 ore, è stata talmente palpabile!!!!...non ci volevo credere!
Oggi vi bacio
Lisa
martedì 13 marzo 2012
Ieri sera stavo leggendo qualcosa sul probelma della tossidipendenza per il compito di stasera e mi sono imbattuta in un blog dove una ragazza diceva che oltre a questa malattia sentiva in sè una forte depressione e concludeva con un "il pensiero che un giorno morirò mi tranquillizza". Mi si è fermato il cuore per un attimo. Vi lascio con questa frase cruda ma che mi fa pensare...Stamattina ce l'ho ancora in testa e non mi lascia. Il disagio interiore che qualcuno può provare mi svia.
lunedì 12 marzo 2012
12.03.12
In questo istante solo una cosa vorrei
non esistere per me
ma esclusivamente per te.
Nel sole che bussa alla mia finestra colgo un richiamo
che non conosce risposta
perchè non posso fuggire
ma vorrei.
Ti raggiungerei per sentirti invocare il paradiso.
Confondendo i tuoi occhi nei miei
tutto acquisterebbe realtà palpabile.
Cerchi la conferma
te la potrei dare.
Sei qui
perchè io non posso essere accanto a te.
non esistere per me
ma esclusivamente per te.
Nel sole che bussa alla mia finestra colgo un richiamo
che non conosce risposta
perchè non posso fuggire
ma vorrei.
Ti raggiungerei per sentirti invocare il paradiso.
Confondendo i tuoi occhi nei miei
tutto acquisterebbe realtà palpabile.
Cerchi la conferma
te la potrei dare.
Sei qui
perchè io non posso essere accanto a te.
venerdì 9 marzo 2012
giovedì 8 marzo 2012
Belle facce
Ieri ho visto un tizio ugualissimo a Louis Garrel (per intenderci uno dei protagonisti di The Dreamers di Bertolucci) e mi è venuto in mente il fatto che si possa avere UNA BELLA FACCIA....
Ecco cosa intendo nella mia testa: !!!!!!!!!
Qualcuno che dica qualcosa anche senza aprire bocca! Tra questi comunque, in primis, Jamie!!
Ecco cosa intendo nella mia testa: !!!!!!!!!
mercoledì 7 marzo 2012
Secondo chi vorrà MK
Io sono nato per far fuori me
e questo è ciò che è da quando vivo
e dunque vivo per poter raggiungere
l'obiettivo di sapermi fare fuori
quando Chi vorrà vorrà.
Io sono nato per far fuori me
perchè mi uccido in verità per poi trascendere
e dare a chi vorrà non per uccidersi
la possibilità di esistere per vivere
secondo Chi vorrà vorrà. Ha ha.
Io sono quel che anche tu sei:
un risultato di uno fra tutti i possibili
universi incalcolabili
(che fa anche si che un tipo canti i fatti miei)
E faccio fuori te facendo fuori me
che all'ora X sarò vicino proprio a te
perchè tu sei come me
un risultato di una eventualità
ed io sono il martire che s'immolerà
perchè questo è quello che Chi vorrà vorrà.
Ed io sono il martire che t'immolerà:
il bel burattino di Chi vorrà vorrà. Ha ha
e questo è ciò che è da quando vivo
e dunque vivo per poter raggiungere
l'obiettivo di sapermi fare fuori
quando Chi vorrà vorrà.
Io sono nato per far fuori me
perchè mi uccido in verità per poi trascendere
e dare a chi vorrà non per uccidersi
la possibilità di esistere per vivere
secondo Chi vorrà vorrà. Ha ha.
Io sono quel che anche tu sei:
un risultato di uno fra tutti i possibili
universi incalcolabili
(che fa anche si che un tipo canti i fatti miei)
E faccio fuori te facendo fuori me
che all'ora X sarò vicino proprio a te
perchè tu sei come me
un risultato di una eventualità
ed io sono il martire che s'immolerà
perchè questo è quello che Chi vorrà vorrà.
Ed io sono il martire che t'immolerà:
il bel burattino di Chi vorrà vorrà. Ha ha
Sedicesima Lezione 06-03-12
Erano richiesti racconti brevi e straordinari. Manco a dirlo mi sono presa bene con il rifacimento delle favole!
E avanti con qualche baggianata su poche righe...imposte! Mica facile! Mi farebbe anche piacere riportare il sudore delle mie fatiche ma stamattina ho scoperto che il file è andato a farsi benedire perciò...siete salvi! Si trattava di un nuovo impasto del Mago di Oz, I musicanti di brema e Hansel e Gretel. Sono bambina dentro!
La lezione di ieri non mi ha fatto chiudere occhio stanotte: era bella da vedere!
Finalmente si parla di qualcosa dove io posso sbizzarrirmi, dove mi sento a casa: la reminiscenza o il più comunemente chiamato Ricordo. Qua mi si apre un mondo e ascoltare testi scritti sull'argomento mi spalanca il cuore. Esempio perfetto quello di ieri: una lettera ad una nonna scomparsa ma ricordata improvvisamente in un momento normalissimo di vita...finchè ci si lega una scarpa!
Un ricordo è fatto di tempo e memoria. Entrambi sono in continua lotta ma stabiliscono una sorta di equilibrio che da la possibilità ad ambe due di co-esistere. Spesso lasciamo da parte un avvenimento per paura di affrontarlo, per non voglia, perchè sappiamo può avere il potere di generare qualcosa di "troppo grande"...lo dimentichiamo...poi un bel giorno, basta un gesto, un luogo, un attimo vissuto di corsa, una canzone...et voilà tutto rispunta e siamo costretti a guardare in faccia ciò che era nascosto in un angolo dell'anima, a condividere in una forma diversa, forse, da quella iniziale il suo vero valore, quel significato che deve trovare un senso. Cerchiamo forse pace? Tutti ci siamo passati. Io in continuazione. A me viene da pensarla così. In questo tipo di scrittura ci sguazzo, insomma è il mio campo e non ho fatto altro che pensare alla prossima storia. Ho imbastito un foglio pieno di termini e rigacce, penna nera e simboli, domande e ricerche da fare on-line. Così mi piace creare: in questo modo! Quando sento che un argomento sa di me percepisco una ventata nuova e mi fiondo a capofitto per sapere e imparare, per conoscere e arrivare alla meta. Un foglio diventa portatore sano di energia. Diamoci dentro.
Un bacio
Lisa
martedì 6 marzo 2012
Dice che:
L'irreale è più potente del reale.
Perché la realtà non arriva mai al grado di
perfezione cui può spingersi l'immaginazione.
Perché soltanto ciò che è intangibile, le idee, i
concetti, le convinzioni, le fantasie, dura.
Le pietre si sgretolano.
Il legno marcisce. La gente, be'... la gente
muore.
Ma le cose fragili, come un pensiero, un sogno,
una leggenda, durano in eterno.(cit. C.P.)
Perché la realtà non arriva mai al grado di
perfezione cui può spingersi l'immaginazione.
Perché soltanto ciò che è intangibile, le idee, i
concetti, le convinzioni, le fantasie, dura.
Le pietre si sgretolano.
Il legno marcisce. La gente, be'... la gente
muore.
Ma le cose fragili, come un pensiero, un sogno,
una leggenda, durano in eterno.(cit. C.P.)
lunedì 5 marzo 2012
Oggi...
Oggi sono triste. Il mio essere metereopatica non aiuta certo l'umore. Ho bisogno di togliermi di dosso la gente che non mi fa respirare, la persone che pur conoscendomi sembrano di essersi dimenticate chi sono. Queste cose succedono quando hai dei confronti, e per fortuna che esistono, perchè quando rimani nel tuo brodo non conosci le altre portate e tutto ti sembra perfetto: grosso sbaglio. Per mantenere qualcosa ci vuole coraggio, comprensione e rispetto. Sarò all'antica ma io queste fondamenta le vedo sempre meno. Incontro individui sbagliati? Non mi fermo certo ad un palmo di naso, io non mi fermo mai, cerco perchè è quello che mi merito e che mi aiuta ad esser felice.
Oggi sono triste perchè la mia vena di buonismo vorrei fosse capita e non giudicata. Non mi servono persone cattive, scontrose o che interpretano la parte di "al mondo comando io", veramente...mi fanno solo tanta pena. Mi fanno pensare al perchè di tanta invidia, tanto affanno su certe situazioni, tanta grinta per fare male. Io non capirò mai questi atteggiamenti. Non mi son mai pentita di esser stata educata così, non mi sono mai reputata una che manca di attenzioni, non mi va di cambiare perciò il compito è cercare qualcuno di compatibile.
Non sopporto chi ha da ridire e poi puntualmente fa come nulla fosse imbrogliando il prossimo, non sopporto la non comunicazione, non mi ritrovo in questo circolo vizioso di sorrisi infondati. Concretezza: è quello che vado a cercare. Verità.
Oggi sonno triste ma non per me, per quello che osservo e assimilo. Sono triste e vorrei camminare in una mattinata di pioggia, sotto l'ombrello, con gli spruzzi che mi rinfrescano un pò il viso, con le pozzanghere da pestarci dentro di proposito, col cappuccio in testa e l'acqua...quella che cancella ciò che non va.
Sola per pensare un pò...
venerdì 2 marzo 2012
giovedì 1 marzo 2012
Errore in Matematica
Era come immaginare quel che non avresti voluto si realizzasse mai,
intuire da una figura chiara che sarebbe stato inevitabile
ignorando comunque il dovuto peso.
Si agisce sempre così quando non vuoi vedere.
Ci dev'essere qualcuno più forte
o solo più debole
in ogni caso diverso
che ti risveglia
che ti fa capire
anche se in realtà tu non capirai proprio mai.
E' vita.
Semplicemente vita.
Ti fa camminare per non inciampare più.
Ti aiuta a realizzare quel che probabilmente non sai.
Brutta a giorni
indispensabile in altri
imbattibile ma costante nella mente.
Credito o debito.
Una matematica che respira
che racchiude un cuore fatto di righe
poesia e fantasia.
Che serve lasciarsi andare
se poi diventa introvabile la soluzione?
intuire da una figura chiara che sarebbe stato inevitabile
ignorando comunque il dovuto peso.
Si agisce sempre così quando non vuoi vedere.
Ci dev'essere qualcuno più forte
o solo più debole
in ogni caso diverso
che ti risveglia
che ti fa capire
anche se in realtà tu non capirai proprio mai.
E' vita.
Semplicemente vita.
Ti fa camminare per non inciampare più.
Ti aiuta a realizzare quel che probabilmente non sai.
Brutta a giorni
indispensabile in altri
imbattibile ma costante nella mente.
Credito o debito.
Una matematica che respira
che racchiude un cuore fatto di righe
poesia e fantasia.
Che serve lasciarsi andare
se poi diventa introvabile la soluzione?
A single man -Film-
Nella vita ho avuto momenti di assoluta chiarezza, quando per pochi, brevi secondi, il silenzio soffoca il rumore e provo un'emozione invece di pensare e le cose sembrano così nitide e il mondo sembra così nuovo. E' come se tutto fosse appena iniziato. Non riesco a far durare questi momenti, io mi ci aggrappo, ma come tutto svaniscono. Ho vissuto una vita per quei momenti, mi riportano al presente e mi rendo conto che tutto è esattamente come deve essere... E all'improvviso, lei è arrivata. |
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