mercoledì 1 febbraio 2012

Undicesima Lezione 31-01-12

Letto letto e letto tanto ieri. Poca teoria ma tante parole vaganti per la stanza.
Ognuno raccoglieva le sue, quelle che desiderava, uno scambio equo di idee da prendere in prestito per modificarle e ricrearle in modo personale.
Una cosa mi son confermata: non sono capace di spiegare ciò che scrivo.
Cioè già lo sapevo di mio e non per questo scrivo anzichè parlare da brava oratrice ma sentirmi "obbligata" a dire i miei sentimenti mi destabilizza e a quanto pare non sono l'unica che prova questa sensazione.E' come se uno mi puntasse un pugnale sul cervello e mi dicesse "apriiiiii " e io tenessi con le mani la mia testa per non fare uscire nulla. Come si fa a fare un riassunto di ciò che abbiamo dentro!! E' una costrizione che non capisco. Io sono per "scrivo questo, vedi di farti una tua storia altrimenti ciao!". Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni compagni e il fatto di perforare un'intimità è un gesto poco rispettoso. Ok, chi hai davanti non lo può sapere perchè non tutti abbiamo la stessa voglia di esporre e comparire ma è un pensiero che genero con un'enfasi pazzesca perchè lo sento davvero mio. Comunque pace!
Detto questo credo sia arrivato il concetto della mia storia letta.
Vorrei lavorare sulle frasi lunghe. Io metto punti ovunque. Mi piacciono i pensieri brevi anche se li accosto per 20 righe per farli sembrare interminabili, non importa, mi serve uno stop, me ne servono il più possibile a dire il vero.
C'è gente bravissima nello stilare frasone interminabili ma non pesanti facendole sembrare mini racconti : io non ce la faccio ma vorrei.
Non scrivo in dialogo, non mi immedesimo in conversazioni...ho dei blocchi insomma che non so come gestire ma imparerò.
Compito per la prossima volta ...difficileeeee!! Scrivere una storia e non svelare il protagonista o la cosa fino alla fine....Come di fa?!


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