mercoledì 22 febbraio 2012

Quattordicesima Lezione 22-02-12


Si parla sempre dell'alieno. Mi son data alla rivisitazione delle favole!


Favola moderna di Tesini Lisa

“Non è possibile! Mamma me ne devo andare da qui!!!”
“Oimè, oimè ho fatto tardi!! Sono in ritardo! In arciritardissimo!” disse sistemandosi il panciotto.
“Non ci credo d’averlo visto davvero! Un coniglio con un orologio da taschino???  Il mio sogno proibito! Vieni qui dove scappi?”
“Il mio fascino non si smentisce! Il pelo lustro e il baffo fanno sempre il loro dovere con le pupe!” borbottò fiero il bel dentone.
Alice entrò nel cespuglio dove si era nascosto il Bianconiglio e precipitò in un buco profondo, pieno di oggetti e persone galleggianti: il rossetto che aveva perso in discoteca, il motorino che le avevano rubato, quella che ci aveva provato col suo ex e il tizio palestrato del mare. Atterrò col sedere in una stanzetta troppo stretta e maledisse subito le 2 fette di profiteroles ingoiate la sera prima. Si accorse di un biscottino con scritto “MANGIAMI” e pensò che un etto in più o un etto in meno, ormai , non avrebbero fatto la differenza. Immediatamente diventò piccolissima e si trovò davanti ad una porta, la aprì e vide piante altissime, forse era in Australia! Bellissima! Ad un certo punto capì, invece, di essere allo zoo. L’accerchiarono gufi con gli occhiali, topi nuotatori e lucertole delle pulizie ma la sua attenzione fu attirata, ancora una volta,  dal solito bellimbusto coniglio. “Scusate devo correre da lui”. Seguì quel profumo da maschio e si ritrovò in quel che era, probabilmente, la casa dove avrebbe consumato una fugace passione.  “Finalmente un po’ di intimità!” pensò.  “Pelosino dove sei??”.  Alice salì le scale ma niente, sembrava sparito, finchè su il letto trovò una Red Bull con scritto “BEVIMI”. Un’energizzante non avrebbe fatto male a nessuno! Detto fatto. Diventò gigante e le braccia e le gambe le uscirono da quella casetta per nani. “Mariannaaa!Mariannissima”. Urlò l’albino dalla serra.   “NO NO e poi NO, chi è questa Marianna?? Io faccio tutta questa strada per averti, vedo animali che si trovano solo nelle favole, cavallette che fanno i giudici, gatti vestiti da prigionieri che si dilettano con la prestigibirizzazione e bruchi in balia degli sballi anni 70 e tu?? Mi rimpiazzi con un’altra???”. Dalla rabbia sradicò la casa e si scrollò di dosso gli ultimi pezzi finchè sentì una voce doppia:   “ Ei tu, ei tu. Vieni alla festa? Vieni alla festa?”. Erano due bambini cicciotti e talmente simpatici che accettò sulla fiducia! “Devi addentare questo panino con la mortadella prima, devi addentare questo panino con la mortadella prima, così ritornerai di una misura accettabile, così ritornerai di una misura accettabile!” “Ok ma il mammifero dov’è?” “Non preoccuparti, non preoccuparti. Ci sarà anche lui: oggi è il suo non compleanno! Ci sarà anche lui: oggi è il suo non compleanno!!” Camminando qua e là si accorse di fiori con la faccia e cartelli stradali che dicevano di non calpestare i “palmipedoni” ovvero gente che cammina con le mani sulle strisce.  Improvvisamente una lepre di Marzo la prese per mano e le fece segno di ripetere le sue parole ad alta voce: “Mi piace ciò che prendo, prendo ciò che mi piace!”  La biondina pensò che in questo posto non è che la pensassero in modo tanto diverso da lassù! Entrò al party fatto solo di figure. “Lo vuoi del burro? Perché i tramonti son pupazzi da levare? Prendi della mollica per il the! Comincia dall’inizio e quando arrivi alla fine fermati, capito?”.   Pensò di aver a che fare con uno scappato dalla neuro, vestito con la giacca della domenica e il papillon a pois in occasione del carnevale. Si guardò attorno e dal tavolo vide spuntare il suo desiderio a 4 zampe. “Vieni qui bastardooo! Devi spiegarmi!!”  “E’tardi. E’ tardi. E’ ora di scappar”   “Te lo do io lo scappar!”.  Corse a più non posso finchè si ritrovò nel bel mezzo di una muraglia verde altissima ma non era quella cinese sembrava più quella di Borges a Venezia, era più graziosa e poi c’erano pure delle rose colanti di colore rosso. Decise di raccoglierne un po’ per la sua amica Francesca.  Udì delle voci mescolate, una in particolare sembrava quella del tizio che urla i numeri del bingo in sala: “Cinqueeee , setteeee, unoooo!” .  “ Sicuramente, nei paraggi, ci sarà una di quelle videolottery che ormai saltan fuori come funghi. Dunque coniglio ha preso il vizio del gioco e preferisce le slot a me?? Marianna e l’azzardo!?? Non ci voglio credere!”  All’improvviso 4 omini disegnati nello stile dell’asilo con la pancia a carta da gioco si presentarono davanti a lei, urlarono come pazzi per lo spavento e corsero via invocando una certa Regina. Incurante di tutto, Alice, seguitò nella passeggiata finchè magicamente uscì dalle rigogliose pareti. Uno stagno di fenicotteri rosa le si presentò davanti agli occhi! Si avvicinò ad uno di loro e chiese “Scusi, sa mica dirmi l’ora?”.  Nemmeno il tempo di finire la frase e si sentì prendere il braccio, una mano soffice e amica la nascose da tutto ciò che è impossibile! Era il suo eroe, la fece accucciare dietro ad un masso e levandosi in punta dei piedi le mormorò all’orecchio: “ La regina verrà condannata a morte, sarà uccisa nella notte, ci ha riempito di botte!” “Cosaaaaa? Ma chi? Elisabetta??!” “Sssshhhh, lei non lo sa ancora, stiamo tramando alle sue spalle per togliercela dalle palle! La ubriacheremo e le faremo perdere i sensi, le coloreremo la faccia con i gessi. Se vuoi diventare la mia donna devi darci una mano: ti è chiaro?!”.  “Ok, che devo fare?”. “ Devi batterla a Settebello, ad ogni punto perso lei butterà giù un sorso di vinello”.  “Bene ma prima dobbiamo fare 2 chiacchiere noi due, hai troppe faccende da spiegarmi!”.  “Ancora?? Senti dai spupazziamoci adesso e poi saremo tutti più rilassati. Ci mettiamo ammassati?”.  “Benissimo”.  Lui si slacciò il gilet e i calzoni di fustagno, lei alzò il grembiulino e la gonna azzurra e in men che non si dica tutto finì!.  “Scusa, tutto qui??? Un solo e misero secondo!?”. “Alice che vuoi??? Sono un coniglio: sveltina+sbadiglio!”.  “Sai io che ti dico? Che non so nemmeno che ci faccio qui, siete tutti scemi: uccelli fatti a gabbia, fante-cavallo e re che vogliono tagliare delle teste, capitani di libeccio, trichechi fuori dal loro habitat e conigli con la eiaculazione precoce. E’ finita! Io me ne ritorno dai miei”. Alice si alzò e fuggì velocemente dal quel sogno andato a male. Risalì il tunnel con il risucchio automatico di ultima generazione e prese una tazza di caffè sotto al pergolato. Frugando nelle tasche trovò un biglietto :  “Che ella non sappia chi lui predilige, il segreto bisogna mantener chè qui vige la impenetrabile legge del mister”.
“Tzè, nemmeno capace di scrivere in italiano! Schiappa a letto e pure ignorante! Francesca me lo diceva che non dovevo mollare quel tenebroso del Donnie Darko!” E veniamo al punto in cui perdo le staffe…

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