Il senso di assoluto mi ha sempre fatto tanta pena. Tengo a ribadire il concetto che l'estremo non porta a niente perchè prima o poi smette di esistere. Preferisco una forma costante, ben pensata e vera e non nata in base alla fibrillazione del momento. Reputo tutto normale e umano ma fino ad una certa età, quando non si conosce, quando si è privi di esperienze, quando ègiusto che sia così. Crescendo si dovrebbe capire cos'è il tatto, cosa è giusto e cercare di muoversi in questo in base a ciò che ci viene dato a disposizione.Tatto: è proprio questa la parola che si va via via cancellando, non si rispettano i sentimenti, non ci si immedesima nell altro, non si riconosce una paura, uno sbaglio, un sentimento... La cosa peggiore è far finta che ciò che "può distrurbare" non esista. Si preferisce essere a mille per non ricordarsi del 10 per cento che ci mangia la testa in alcuni frangenti. Sono voglie che tutti ci togliamo.La razionalità serve a tutto come a niente, anche questo è vero ma cerchiamo almeno di non prendere per il culo le persone con belle parole che lasciano solo il tempo che trovano. La schiettezza è acqua fresca ma devi ricordati il benessere che può dare quando la dai e agire in base a quello. E chi se lo ricorda!!?? Basta poco per rendere felici, basta poco per uccidere, basta poco per essere veri. Aspetta che me lo segno!
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