mercoledì 22 febbraio 2012

Tredicesima Lezione 14-02-12


Questo era il racconto che trattava della visone dell'alieno, cercare di vedere qualcosa in modo elementare, come se non si conoscesse nulla, come se lo si vedesse per la prima volta.

La differenza tra un sacco di spazzatura e i francesi?  Il sacco!  di Tesini Lisa

Poi arriva il solito domandone che scatena l'immaginazione: "Le 3 cose che porteresti su un'isola deserta???".
Inizia la carrellata degli uomini di Bristol: giornale, pipa e buon libro. Si parla di futili e fantasiose ipotesi ma siamo medici rispettosi con una carriera alle spalle: si sappia!
Non trovo interessante andare di proposito su un pezzo di terra sperduto chissà dove, senza cibo, senza comodità, senza parlare ...nel mio immaginario, quanto meno, avrei pensato questo prima che mi succedesse quel che mi è accaduto.

Ricordo una forte tempesta, scompariva una nave e rimaneva un fastidioso male alle tempie, non muovevo gli arti. Mi ritrovai prigioniero, pensai d'esser un salame stretto nello spago, pronto per esser mangiato. Avevo l’aglio addosso: lo sentivo dappertutto. Sforzando gli occhi legati dagli elastici da apparecchio per i denti percepivo piccoli scarafaggi con la faccia simile alla mia oppure piccoli “me” con la faccia più brutta di quella che mi ritrovavo in quel preciso momento!
Avevano un’età compresa tra i 3 e i 65 anni credo. C'erano 2 con i capelli corti che urlavano più di altri, soldatini in corazza rigida e nera, di quelli che colleziona mio figlio e pensavo d’esser capitato in Francia, Williams mi parlava di un’estrema bassezza in quei posti.
Sentivo pallini di metallo sulle guance. Mille saette sparate da una cerbottana senza soffio.
"Non distruggerai il nostro palazzo!" disse uno picchiettandomi uno stuzzicadenti che lo reggeva in piedi sulla pupilla. Forse l’età era tra i 3 e gli 86 a questo punto!
"Ma io non faccio del male a nessuno, sono naufrago, vengo in pace. Liberatemi." 
Una flotta di formiche su due zampe mi circondò e con uno sforzo tipo latte non tollerato del mattino mi sollevarono mollamente. C’era puzza, una di quelle puzze che non distingui da quante sono!
Non so nemmeno a cosa stessi pensando in quel frangente ma nel tragitto vedevo tronchi di broccoletti con 2 fili penzolanti ( chi c’era sopra rideva ed era davvero nano), cassette di legno con buchi e gradini (chi c’era dentro mi sembrava portasse i capelli lunghi) e infine bestioline saltellanti a 4 zampe vestite col cappottino della domenica ( portavano pelo medio e svolazzante).
Mi slegarono ma c'era una gran confusione (forse un mercato), vedevo fumo (forse la sagra del maiale al forno). Uno mi solleticò la caviglia con la forchettina per le olive e mi urlò di non muovermi. Approfittando dell'intimità, feci 4 passi e decisi di fare pipì, abbassai la cerniera e mi liberai.
Ad un certo punto sentii: " Ci ha salvati! Portatelo dal sovrano!"
"Ehi scarafaggi e/o formiche con la piega appena fatta e la faccia senza età, che volete farmi? State calmi, fate un bel respiro (anzi meglio di no!)  e spiegatemi!" 
“Siamo lillipuziani!”. Disse uno alzandosi di 2 cm per l’orgoglio, ingiallito, tutto bagnato e con tono schifato.
“Scusa??”
“Sei a Lillipuz! La terra di Lilli il Puzzone nonché il più grande venditore di tanfo (di vario genere) del mondo.
“Che fortuna!” Pensai tra me e l’essenza d’immondizia che mi vagava nella testa.
Arrivai ad una di quelle costruzioni che si fanno sulle spiagge d'estate e uno che sembrava Babbo Natale fuori stagione (considerato il pelo bianco sulla tunica rossa)  mi ringraziò per aver spento l'incendio. Mi spiegò che questi incidenti erano frequenti. Lui ammassava i rifiuti per decidere la profumazione che più gli garbava, era per il bene del popolo ma alcuni contadini non capivano. Loro lavoravano la terra: non erano commercianti!
Mi sentivo quasi un eroe e raccontai delle mie esperienze nei vari viaggi, mi inventai 2 o 3 cose del tipo che ero pure io il re della mia città, che la donna più profumata amava me ecc…
Mi credevano e mi coccolavano dalla mattina alla sera. Non potevo lavarmi ma alla fine la mia spaventosa grandezza ebbe la meglio. Mi facevano sedere in mare ma poi cambiarono immediatamente metodo, infatti all’ora del mio bagno si dimezzava la popolazione a riva… per l’alta marea credo! Dicevo, con degli spazzolini da denti, dei microfoni (quelli di pelo da giornalisti), dei mattoni bianchi (tendenti al grigio) e delle pompette per il verderame rinvigorivano la mia pelle e lo stupore. Mi preparavano il tavolo per deliziarmi ma non capivo l’ostinarsi a mettere 20 piatti, 20 bicchieri, 40 posate! Mangiavo solo io e se dobbiamo dirla tutta, le porzioni facevano ridere. Nouvelle cousine: me la vogliono dare a bere ma sono in Francia!!! Fatto sta che dalle 12 alle 13 percepivo nell’aria aroma di astio e budella attorcigliate. Ero libero di sentirmi a casa, non facevo domande ma ero segretamente curioso. Sognavo lunghe passeggiate ma dopo pochi minuti mi ritrovavo nel punto di partenza: mi appassionavo ai particolari. Avevo un mal di schiena perenne a causa della postura da raccogli fragole, se volevo capire quel che dicevano dovevo “stare basso”.
“We, ah Gully statte basso ià!”
Un giorno uno con la criniera detto “Cavallo pazzo” mi insegnò delle parole del posto, era colto, e lo si capiva dalla camminata saltellante e sicura. Sapeva dell'Inghilterra, diceva che era popolata da una razza perniciosa di piccoli detestabili vermi e mi trovavo d’accordo se associavo quest’immagine a quella di certi miei colleghi! Ci perdevamo in lunghe discussioni senza arrivare a nulla. Mi istruiva sulle usanze. Era necessario produrre più pattume possibile entro il nascere della luna piena perché sarebbe stato il momento in cui il sovrano Lilli avrebbe ricevuto l’ispirazione maggiore per creare un nuovo prodotto che avrebbe poi venduto a strozzini, ex carcerati e delinquenti vari per minacciare le prossime malcapitate vittime: il fetore del rispetto lo chiamava lui!
Sembrava la Sicilia degli anni d’oro: probabilmente ci avrebbero fatto un film.
Nei laboratori dell'Accademia ipotizzavamo le reazione di un uomo di fronte ad un altro uomo nelle più svariate occasioni della vita ma cosa ci stavamo perdendo in verità??! Chissà che altro c'era da scoprire! Certo è che un negozietto dei crepes non l’ho scovato!

Per la prossima avventura ho segnato: una lente di ingrandimento, abbigliamento poco vistoso da regalare a mafiosi in esilio e abbondante cassa di deodorante!!


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