martedì 31 gennaio 2012

India

Nellore, in India, è un distretto che si affaccia sul Golfo del Bengala e deve il suo nome alla parola tamil che designa il riso, la principale coltivazione della zona. Vi risiede una larga popolazione tribale, per la maggior parte Yanadi, esclusa dal resto della società a causa della rigida suddivisione in caste della cultura indiana, abolita sulle carte ma mantenuta nei fatti per cui le famiglie appartenenti a questo gruppo vivono ai margini dei villaggi, isolate, in piccole capanne di fango e paglia, non hanno accesso al sistema idrico pubblico e devono attingere l’acqua da bacini idrici naturali, essendo così esposti a malattie come colera e diarrea; tale rischio è aggravato dall’impossibilità di accedere ai pochi e poco adeguati centri medici e dall’unico appoggio a cure tradizionali a base di erbe e infusi. Sono costrette a svolgere i lavori più faticosi e avvilenti, come i braccianti a giornata e i cacciatori di topi per proteggere i campi dei grandi proprietari terrieri, spesso stranieri, a cui chiedono in affitto piccoli appezzamenti di terra per potersi sfamare, nella maggior parte dei casi con una ciotola di riso al giorno, garantendo con la propria vita e per questo devono lavorare gratuitamente i possedimenti dei latifondisti per anni, accumulando comunque debiti che vengono passati ai figli poiché il tasso di interesse si aggira intorno al 150%. Costoro lavorano già in tenera età e i pochi “fortunati” che possono permettersi degli studi si vedono soggetti a continue discriminazioni, così da doverli abbandonare il più presto possibile e di conseguenza nove persone su dieci sono analfabete.
(fonte: Actionaid, da adozione a distanza personale) 




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