martedì 4 settembre 2012

Spesso mi chiedo che domande la gente si fa su di me.
Io sulle persone mi faccio i film, penso a quel che realmente sono perchè sono convinta che nessuno sia davvero come si mostra a te, nel bene o nel male c'è sempre un lato che uno tiene segreto.
Poi penso che forse è una domanda da una che si vuol sentire protagonista di qualcosa e allora mi smonto subito e realizzo che nessuno è davvero interessato a quel che sento o costruisco in questa sottospecie di testa. 
Però sarebbe bello aprirsi un pò di più, non parlo di me perchè non m'interessa farlo, almeno oggi la penso così, ma quelli che mi stanno attorno, sarebbe bello conoscere i sogni, le voglie inespresse, le vere idee che uno ha. Cristo, io vedo un velo nelle facce. Hai presente quando guardi un tizio e ti accorgi che forse c'è di più? Non si mente di proposito forse, si mente perchè conviene, senza voler far male, solo per stare al mondo come si deve. 
La sincerità non c'è mai fino alla fine. 
Dunque sembrare terra battura ma dentro sbriciolarsi è normale. E' colpa delle vene che sono fatte d'acqua e ti sciolgono in piccoli pezzi che sono le tue non verità e non ti formano, ti fanno essere un pò molle e sono convinta che se fossi realmente come sei saresti duro a morire. Capito, più o meno?
Si, cmq dicevo che la questione del pensiero degli altri individui sul mio conto mi fa stare un pò così. 
A chi non piacerebbe essere una mosca per sentire le opinioni quando tu non ci sei?
Sono un pò titubante di mio e penso al peggio ma credo mi farebbe anche bene.
Insomma, se senti un vaffanculo sincero ha un effetto quasi terapeutico, in caso contrario rischi di esser sempre ebete davanti alle verità.
Sta lì il dilemma grande del rapporto con la gente, il fatto di dire oppure no.
Io sono una di quelle che parla anche di notte, in varie forme, con la voce, con la penna o con la mente. Non sono mai ferma ed è un allenamento che non smetto mai. Credo di esser costante in maniera spaventosa.
E' anche colpa mia però, nel senso che sono come tutti se ci penso, ho un sacco di lettere che nessuno ha letto mai e forse sono la parte più sincera di me. Mi ci riconosco. Se mi chiedessero chi sono direi di aprirle. Ma come si fa a non essere inadeguati e imbarazzati? La paura è un mostro. Ti compromette la vita. Il timore di una reazione che non vorresti è più feroce della forza di un sentimento. C'è chi scrive di odio ma a me non è successo quasi mai. Allora l'esatto contrario dovrebbe essere gioia e condivisione ma tutto rimane piccolo, inesistente. Perdere il significato è un attimo. E' davvero una triste realtà. Io non la vorrei ma c'è. 
Vorrei che le domande, che ipoteticamente si fan di me, avessero le giuste risposte.
Ma se non mi conosci non puoi pretendere, non puoi avere la ragione.

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