Sfogliando una rivista mi sono imbattuta in un articoletto che parlava di Filosofia e mi sono ricordata del mio "book appunti vari su corsi vari" che gelosamente custodisco nel cassetto del comodino.
Per alcuni periodi intrapresi un corso sullo Zarathustra di Nietzsche.
Solo l'accoppiata titolo + autore, tutt'ora, suscita in me un brividino di terrore!!
Quando iniziai quel corso probabilmente non avevo la ben che minima idea di cosa mi aspettasse.
Ammetto la sudata fatica nell'ascoltare di simboli e aforismi, fughe da se stessi e sofferenze più improbabili alle 10 di sera!!
Fatica poi sfociata in un interesse non preventivato...
Fermo restando che, a mio avviso, la filosofia è molto più pallosa della psicologia (che adoro).
Il fatto di sapere che la nostra storia ci regala personaggi che ragionano e creano complessi da risolvere ad ogni costo è stimolante.
Tutto ciò mi fa sempre sperare in un mondo decisamente più intenso di quello in cui viviamo oggi.
E' bello pensare che una persona senta l'esigenza di illudersi per dare un senso alla propria esistenza.
Uso l'aggettivo "bello" perchè indica qualcosa di piacevole e crearsi un diversivo è senza ombra di dubbio qualcosa di positivo.
Di questa onda di filosofia del Novecento mi piace la convinzione di adoperarsi per un mondo nuovo.
Sopravvivere inventandosi una propria dimensione.
"Si diventa ciò che si è, si è ciò che si diventa".
Che io sia fatta di essenza e apparenza non ci piove, ma forse non tutti sono in grado di differenziare questi 2 lati.
E' importante non confonderli, non scindere le sfaccettature di uno con l altro.
L'essenza e l'apparenza credo siano l'eterna gara agli opposti: bene o male, giusto o sbagliato, moro o biondo, alto o basso...
Non è detto che uno dei 2 aspetti debba per forza essere errato..anzi!!..Possono e devono essere complementari ma a distanza.
Devono darsi la possibilità di crescere e conoscersi per vivere la stessa vita formata da 2 linee di pensiero che devono cercare di equilibrare la mente.
E' perfino difficoltoso da scrivere questo concetto!
L'essere 2 cose in una è piacevole quanto distruttivo.
Servirebbe guardarsi da dentro a fuori e viceversa senza creare problemi a noi stessi.
Se ci si ritrova a crearsi una realtà è perchè si cercano valori e si ha il bisogno di diventare specialisti in qualcosa.
Spiego.
"Sono la più brava a piegare i calzini".
Il senso è essere impeccabili e perfetti almeno "nel nostro spazio".
Si alterna l'essere migliore all'immediata decadenza di noi.
E' come un sogno che poi svanisce per poi ritornare la notte sucessiva.
Spesso mi trovo faccia a faccia con la sofferenza e so che è la mia giusta punizione: l'ora della frammentazione interiore.
Tanti piccoli pezzetti di Lisa che scendono a toccare l'asfalto come coriandoli a carnevale.
Il loro colore indica la mia gioia, il fatto che siano a pezzi invece è il ritorno alla "normalità".
Detta così sembra tragica ma è una frase che va interpretata e presa con le pinze.
Sto spiegando il concetto dell'aver bisogno di perfezione per sentirsi bene.
Almeno per me.
Poi è scontato che questa non esista davvero (almeno nella vita di tutti i giorni) ma si presegue perchè è giusto così.
Non si rinnega, nè ci si lamenta probabilmente..si prosegue appunto!
Parlando di questo mi ricordo un esempio (forse apparentemente ridicolo) fatto dal professore di filosofia.
Parlò dell'orgasmo.
Un momento di pienezza spesso mai vissuto durante gli altri istanti di vita.
Queste parole fanno pensare..e Dio solo sa quanto siano vere e rispecchino anche le mie idee di vita.
Mi ha sempre entusiasmato ascoltare parlare le persone perchè amo la conoscenza e reputo non debba avere una meta.
Il fatto che io non sappia espormi come vorrei fa di me però una buona ascoltatrice.
Non avrò 2 lauree ma il fatto di imparare ciò che reputo interessante e accontentare la mia sete di sapere mi raffigura con l'alloro al collo.
Vi saluto con una frase che ho riletto su qualche mio blocchetto degli appunti.
Non ricordo nemmeno se l'avessi scritta io o fosse di qualcuno altro.
Ciò non toglie che mi piace e ve la regalo.
"-Perchè vivi?
-Perchè si!
Pienezza di sapere senza rincorrere.
Vivere e basta!
Non si deve vivere per "dovere" fare qualcosa. "
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