Nella nostra rincorsa ai giorni, molte volte ci capitano innanzi ostacoli inaspettati.
L’ostacolo non serve associarlo “per massa” ad un termine poi così negativo.
Qualsiasi cosa in cui ci imbattiamo ha come scopo finale insegnare.
Se cogliamo lo sguardo di una persona sorridente: impariamo ad esser felici…se scorgiamo una lacrime in quel angolo: impariamo a chiuderci in noi per pensare a quello sfogo.
Ogni piccolo frammento della nostra esistenza è caratterizzato da 1000 emozioni, 1000 gesti, 1000 parole e 1000 silenzi.
Siamo fatti di tasselli che col passare degli anni si uniscono per delineare la nostra cornice e disegnare il nostro ritratto.
I veri ostacoli creano quel confine e ci educano.
Scendiamo da quel letto, apriamo quella porta e siamo su quella strada…sfrecciamo tra la gente e la gente si incrocia a noi.
Dal nostro “nulla” impariamo a scoprire che là fuori c’è una marcia infinita, c’è qualcuno che ci segue, un altro che ci rincorre, un altro che tituba, un altro che non si avvicina per non mostrarsi.
Si può aggrappare una passione.
Quel unico punto ci fa unire ad un gruppo, ci fa condividere idee e scambiare opinioni, conoscere e farsi conoscere..tutti in fila per ruotare attorno allo stesso scopo.
Siamo tesi, rigidi, aggrappati ad un elastico, ci avviciniamo a chi stuzzica la nostra mente e ci ritroviamo a convincerci o meno se vale la pena dividere ciò che ci viene chiesto.
Condividere e non dividere forse…
L’ostacolo non serve associarlo “per massa” ad un termine poi così negativo.
Qualsiasi cosa in cui ci imbattiamo ha come scopo finale insegnare.
Se cogliamo lo sguardo di una persona sorridente: impariamo ad esser felici…se scorgiamo una lacrime in quel angolo: impariamo a chiuderci in noi per pensare a quello sfogo.
Ogni piccolo frammento della nostra esistenza è caratterizzato da 1000 emozioni, 1000 gesti, 1000 parole e 1000 silenzi.
Siamo fatti di tasselli che col passare degli anni si uniscono per delineare la nostra cornice e disegnare il nostro ritratto.
I veri ostacoli creano quel confine e ci educano.
Scendiamo da quel letto, apriamo quella porta e siamo su quella strada…sfrecciamo tra la gente e la gente si incrocia a noi.
Dal nostro “nulla” impariamo a scoprire che là fuori c’è una marcia infinita, c’è qualcuno che ci segue, un altro che ci rincorre, un altro che tituba, un altro che non si avvicina per non mostrarsi.
Si può aggrappare una passione.
Quel unico punto ci fa unire ad un gruppo, ci fa condividere idee e scambiare opinioni, conoscere e farsi conoscere..tutti in fila per ruotare attorno allo stesso scopo.
Siamo tesi, rigidi, aggrappati ad un elastico, ci avviciniamo a chi stuzzica la nostra mente e ci ritroviamo a convincerci o meno se vale la pena dividere ciò che ci viene chiesto.
Condividere e non dividere forse…
Apprezziamo, ci voltiamo, restiamo o scappiamo.
Solo ostacoli. Solo insegnamenti.
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