sabato 30 aprile 2011

Alla radio.

Alla radio stasera c'è Jack :


“Diffidate dei consigli, di tutte le ricette di vita, di chi vi vuole redimere e di chi vuole portarvi sulla sua strada, buona o cattiva che sia. E’ tutta gente che sta peggio di voi, ma, curandovi, s’illude di stare meglio. Se siete soli, stanotte, prima di infilarvi sotto le pezze,mettetevi in piedi nella vostra stanza, in un angolo, e fissate il muro. Al di là dell’oceano io farò lo stesso. Un uomo solo che guarda un muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un’evasione”.


Quante volte sono come te, quanti giorni ho ascoltato le tue regole, quante volte volevo evadere davvero.
Sono anch'io una condannata, mi piace assomigliare all'idea di una ribelle, sognatrice, diffidente, sola, malata del mio io.
E' giusto che io venga colpevolizzata per i miei reati.
Voglio parlare al mondo, dire che le ingiustizie me le sento addosso ma me ne sbatto e con voce seducente vi dico che alla fine vi amo.
E' un bell'osare essere una ex ricercata speciale.
Vuol dire arrendersi alla gente "buona" ma aver trovato la massima grazia di esprimersi al dì fuori di una cella.
Parlare senza un volto.
Con il cuore su un tavolo.
Con la fottuta voglia di far usare l'immaginazione agli altri.
Mi piacerebbe essere la parte libera di chi mi legge, quella vena che non sta bene da nessuna parte se non qui.
Finisce il mondo ad essere come si è?
Come si è davvero intendo!
Nel braccio della morte ci si va in ogni caso prima o poi...perciò è giusto viverselo bene il tragitto.
Voglio baciare, essere offesa, amarti, ingannarti, isolarmi, sconfiggerti, essere invitata alla tua festa.
Una vertigine di situazioni che sono sbagliate, che fanno per me, che rispetto, che voglio, che non voglio incontrare mai.
L'illusione della verità è la crudeltà che scoppia nelle teste.
Confezionare ad arte non è facile.
Io amo la voce di un cattivo che predica amore e giustizia.
Bruscamente incantata da ciò che come sempre non è perfetto.
Che cosa volete che vi confessi?
Che ho degli occhi belli, che sono quella che volete basta che state zitti, che la stanchezza è di tutti, che la sedia della cella è scomoda, che la mia voce fa innamorare, che le mie parole vi fanno male, che capita che ti innamori di me, che vorresti uccidermi?
Pensate a quello che volete.
Vorrei collegarmi una sera, come ai vecchi tempi, pensare che siam tutti lì a sentire uno che ne sa, a mettere in pratica le figure della nostra immaginazione elementare, a cancellare internet e la tecnologia ossessiva, a piangere ognuno nel proprio angolo di camera...in quella camera che tutti abbiamo e dalla quale vogliamo fuggire.
Io sono una bambola, di quelle di una volta, con la testa un pò in giù e le gambe appena aperte per stare in equilibrio da seduta: ho il vestito sdrucito.
Abbandonata nella mia stanza, come te, come voi.



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