Il protagonista si trasforma in qualcosa di surreale. Da leggere veloce.
CHI PRESTA IL PROPRIO
UOMO FARA’ UNA BRUTTA FINE.
Ho 2 occhi, un naso, una bocca,
orecchie pari, 2 braccia, un busto, 2 gambe: mi chiamo Pietro.
Stavo con Marina finché non è
arrivata Barbara che gli fa: “ Devo far ingelosire Matteo, mi presti Pietro?” “Ok”
dice l’altra” Ma si chiama Pietrotornaindietro”.
Vado nel locale vestito bene.
Adocchiamo Matteo, Marina mi si avvicina e inizia a parlarmi fitta-fitta,
abbiamo le cose belle in comune, come la musica dei Queen. “Ti presto l’ultimo
cd se vuoi ma si chiama Pietrotornaindietro”. Inizia a girarmi la testa, rotolo
su me stesso vorticosamente, sono nero ma non sporco. Stefania, la sorella, vuol
simulare “I want to break free”con tanto di aspirapolvere. Corro, veloce come
la luce, schiacciato dentro ad un filo dove si sta stretti, spingo le pareti e
succede un danno. Le spazzole si fermano, sono cerchi di setola rigide: pensavo
d’esser più morbido. Arriva Gianniriparatutto e sento che dice “Credo non si
possano aggiustare, prendi questa scopa elettrica intanto ma si chiama
Pietrotornaindietro”. Sono in TV, maneggiato da una biondina niente male che mi
presenta ad una telecamera, sono dimagrito, infatti piaccio alla regista. “Lo
sponsorizziamo nel mio programma perciò lo devo provare”. “Si, ma si chiama
Pietrotornaindietro, domani siamo di nuovo in onda.” Dice, la prima, chiaramente
ingelosita. In macchina ad un certo punto siamo fermi al semaforo, il
finestrino è abbassato e si affaccia prepotentemente un signore per porgere dei
fiori ma sembra che il dono non sia gradito e mi sento volare. Sono un
violento. Colpi secchi e precisi. Ho sempre creduto nelle mie potenzialità. Mi
raccoglie un tizio vecchio che puzza, mi stacca un pezzo e mi fa rovistare tra
lo schifo. Vedo il fiume sotto al ponte, penso ad un bel bagno, accidentalmente
cado, l’acqua mi porta via e sento una voce sola e piangente che grida: “Si
chiama Pietrotornaindieeeeetrooooo”. Nuoto. Nuoto con le pinne. Fa dannatamente
caldo. Manca l’aria qui dentro. Nel tragitto devo essermi frantumato perché
sono incastrato tra denti e budella. E’ così che si sentono le donne?
Esteticamente sono grande e bianca, talmente affascinante che mi dedicheranno
un libro. “Te lo presto perché in quarta elementare lo leggerai sicuramente, ma
si chiama Pietrotornaindietro!”.
Tra un succo ed una schiacciatina
mi sento sfregare, osservare…Avrei sempre voluto attenzioni simili.
“Melissa vai a buttare la
spazzatura!”
C’è una mela, le scatole di
tonno, i vetri che mi tirano il pelo grigio. Esce un po’ di sangue. “Ehi
Giuliano tieni questo e tamponati ma si chiama Pietrotornaindietro.” “Certo
Fido!”.
Sono una persona colta, per
forza, guarisco chi si fa male. C’è la sirena, il camice, la flebo e del gesso
fatto a braccio con la scritta a pennarello “Stavo cercando il mio uomo e sono
inciampata, si chiamava Pietrotornaindietro”. Mi mastica dal vassoio della
mensa: sono insipido ma, qui dentro, rappresento una certezza. Fluido, incontro
un muscolo rosso pulsante e scivolo non curandomene.
Donna in bagno senza forze,
sudaticcia. Lo dice il giornale.
“Praticanti, prestate attenzione,
oggi è stato scoperto il virus della diarrea. Su Wikipedia il nome scientifico sarà Pietrotornaindietro.
Inziate a scrivere…”
3 commenti:
Dopo alcune ricerche ho trovato il tuo blog: questo post è meravigliosamente geniale. Complimenti, complimenti, complimenti davvero! :)
Marta, la fanciulla alla laurea della Cri. ;)
Martaa!ieri ho provato a cercare il tuo ma non l'ho trovato! Mi sa che sentivi l'influsso della ricerca e sei arrivata in mio aiuto;)! Perfetto! Sarai nei preferiti! Grazie mille intanto!
Un abbraccio!
http://emmefromtheblog.blogspot.it/
Ti linko il mio così se ti va fai un saltino... :)
E comunque, sono ufficialmente una tua follower. :D
Un bacio!
Posta un commento