Mi fruga in testa questa dannatissima storia che nel corso si sta affrontando da 2 settimane, è un martello, va contro ai miei principi: il morente che acquisisce importanza proprio in quel frangente.
Ma vaffanculo!
Sembro una pazza che rema contro. Perchè sostenere che una persona "diventa improvvisamente" la migliore del mondo in punto di morte? Perchè è questo sotto sotto che si vuol far credere. Non accetto il fatto che la gente sia molle, che si lasci trasportare da un presunto dato di fatto. Muore un cantante, nessuno era come lui, muore un attore, ah si non esisterà mai nessuno così. Pochi esempi quotidiani da applicare a parenti e conoscenti. Ma che diavolo di storia è questa? Comodità! Pura e bella comodità! La voglia di non mettersi in gioco nemmeno con chi ci circonda, troppe code di paglia, troppa paura nell'affrontare anche la minima conoscenza verso il prossimo, non si indaga, non si vuole sapere, tutti indifferenti in quel melmoso individualismo che, in tale forma, diventa negatività pura. Credere che qualcuno sia stato un Dio un giorno prima che ci lasci è da stupidi, la mente inizia un gioco malefico che consiste nel dire a se stessì che Io conoscevo davvero ics e dirò all'universo com'era, cosa mi ha lasciato, darò in pasto alle bocche da sfamare, aperte come quelle di piccoli uccellini, dicerie misere, piccole parti di un essere vivente che è stato 100 ma ne ho conosciuto 10! Non ci posso stare in una atrocità simile. Come quelli che il giorno che tirerò le gambe io diranno di conoscermi e non sapevano nemmeno qual'è il mio piatto preferito. Io sono qui adesso ma spesso nessuno lo vede, io sono qui perchè mi ci hanno messo, perchè è giusto che io abbia uno spazio, una forma un linguaggio da ascolare ma, ma ma ma qui sorge la tristezza...chi si presta ad ascoltare, immedesimarsi, imparare o contrariarsi? Il mio intuito non fallisce e in questa cerchia c'è davvero poca gente. Non mi frega di compiacere, dico solo che in un continuo susseguirsi di masse che corrono senza fermarsi io non mi ci vedo e sembro "la sbagliata". Ma il tempo cos'è? Cos'è l'esser ripagati di un attimo di vera gioia, cos'è il guardare negli occhi chi prova affetto per te e viceversa, cos'è il sentimento qualunque esso sia???
Preferisco prendermi di quella dalla mente vagante ma se c'è da fermarsi perchè ne vale la pena per me è ok. Mi trovate là. Io sto bene lì. Verrà il giorno che qualcuno si chiederà se mi piaceva la pizza col crudo o se ho mai pensato che "Y" fosse stronzo/a.
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