La lezione è iniziata con quel che non volevo sentirmi dire:
uno scrittore non può obbligarsi a scrivere nei ritagli di una vita troppo frenitica, per scrivere serve tempo, spazio, rintracciare se stessi in silenzi. Il fatto economico sta alle costole e per questo una soluzione potrebbe essere un amante ricco, ricchissimo che mantenga chi vuole garantirsi una passione, Questa passione.
L'idea è ironica ma un fondo di verità c'è eccome. Sono pensieri dei tempi della prima guerra mondiale ma credo siano attuabili pure adesso. Su di me corrisponde. Le sensazioni della gente non cambiano.
Ti dice poi che non è importante sfondare, per chi scrive col cuore è abbastanza scrivere.
Spesso mi trovo occhi che non capiscono. Io odio quegli sguardi persi.
Colmi i vuoti, sei in pace anche quando vorresti spaccare la faccia a chi non ti va.
Mi ha lasciato l'amaro in bocca questa lettura, non perchè fosse una novità ma perchè sentirsi dire le cose come stanno da altri ti fa sentire parte di un gruppo che esiste, aimè esiste...e non dovrebbe.
Ora devo decidere se sono uno scrittore marinaio...che racconta di viaggi o uno scrittore contadino che col passaparola tramanda esperienze.
Carichissimaaaaaaaaaaaaaaaaa!
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