mercoledì 20 giugno 2012

Chissà.

Chissà se pubblicherò mai quel libro che parla di aneddoti vissuti alla mia età, quella che hanno in tanti, con momenti vissuti finchè cresci, con i ricordi e le paure, con il presente e le speranze. Chissà se tutti quei fogli riusciranno mai a prendere una forma tascabile da portare in spiaggia, da leggere di giorno per risollevarti dalle corse o alla sera quando chiunque pensa. Anche tu. Una stretta di mano, una pacca sulla spalla, un sospiro di sollievo. Leggere e sentirsi parte di un'altra entità che non conosci ma che c'è ed il succo del discorso è poter appoggiarsi. Nel mio caso "di nascosto" perchè troppo contatto mi crea fastidi. Scorrere le righe è stare in silenzio ma scoppiare dentro. Non c'è rumore nè differenza di luci. Vorrei fosse movimento e stasi. Quando serve una parola io ci vorrei essere, per te, per chi non conosco, per stare bene con ciò che sono davvero. Una storia che non ha una linea da seguire ma solo un susseguirsi di fatti che infondo una sorta di racconto lo possono pure formare. La mia paura è non sapere dove andare a parare ma poi mi dico che banalmente, quando inizio a scrivere, so cosa voglia ma lo dimentico dopo poco. Scappo o rincorro altro? E' la magia del lasciarsi trasportare? E' bravura o perdersi perchè non si hanno basi? Chi me lo dice cosa è o cosa non è. Sono settimane che non faccio che guardarmi scrivere davanti ad uno specchio, in camera, 2 minuti, poi 5, poi 10, poi nessuno e sorrido di quanto avrei da dire ma non si sente probabilmente. Il cassetto che mi guarda e mi stringe il cuore. Colmo dei miei giorni. Voglio credere di vincere dei soldi, una vagonata, perchè io i miei sogni li devo realizzare e il mio primo acquisto sarebbe il tempo. Tanto. Tantissimo. Riempirlo di oggetti come il sacchetto che ti porti da casa quando vai al supermercato. Ti serve il cibo e l'acqua per sopravvivere. E' la stessa situazione che pretenderei io per mantenere in vita quella ragazza che abita dentro, nascosta da qualche parte, in me. Chissà se sarò solo fantasia o realizzazione. Mi piace che qualcuno abbia sensazioni conosciute anche dalla sottoscritta ma non riesca ad esprimerle, è quello che mi sento dire da mò, è piacevole ma troppo poco quando ti immagini più in alto. Vorrei di più, vorrei più voci. Forse capisco l'essere ambiziosa cos'è. Sarebbe da usare un pò di quella sfrontatezza.
Magari domani cambio idea.
Minimo.
Pensa se non fosse mai esistito chi , da qualche parte del mondo, non avesse scovato mai un tuo pensiero.
Il suo come il tuo.

E lasciò un libro sul tavolino del treno "Non mi piace, leggilo tu quando lo troverai, poi fammi sapere. Il mio numero è..." "Ciao a me ha entusiasmato e ti spiego il perchè, troviamoci". Ti amo. Nostro figlio un giorno leggerà di noi.

Capitano cose del genere...

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