giovedì 10 novembre 2011

Con la ricerca, contro il cancro.

Questa, come tanti ben sanno, è la settimana dell'Airc, ovvero la settimana per sostenere la ricerca sul cancro.
Ricordo questo "evento" per non dimenticare che questa è solo una piccola ma indispensabile parte per aiutare chi soffre e per contribuire a trovare una soluzione a questa malattia tremenda.
Io parlo per me e in questo ambito ho sempre fatto il possibile nel mio piccolo.
Quando qualcosa ti tocca da vicino muovi il culo : è sempre così.
Darsi da fare con qualche euro e dare un appoggio concreto a persone meno fortunate dovrebbe essere nell'indole di tutti.
Il tumore spaventa chiunque, che esso sia piccolo o grande, maligno o benigno.
E' qualcosa che immediatamente fa crollare la vita di una persona, che porta a domande, che fa atterrare sul suono e spesso fa smettere di sognare.
Ogni persona affronta a suo modo questo problema.
Io mi sento avvolta da queste storie perchè non c'è mese da diversi anni a questa parte che si parli di Lui.
Visite, interventi, radioterapie, chemioterapie, parrucche, pianti, forza di volontà, voglia di lottare, momenti di smarrimento.
Sento dentro di me questa condizione di vita assurda, che non dovrebbe esserci ma purtroppo non si riesce ancora a sconfiggere.
Ho visto con i miei occhi la distruzione di un essere umano, ho rinnegato il fatto che fosse possibile tutto ciò, ho assistito inerme ad una battaglia già vinta, ho perso alcune parti di me.
La difficoltà più grande è la voglia di vincerlo.
Ho capito che trovarsi ad un bivio ti fa dire "Io da oggi in poi voglio vivere davvero".
Il fatto che io sostenga di fare tutto ciò che voglio in questa mia vita deriva principalmente da questo: ho paura.
Ho la fottuta paura di andarmene per un qualcosa che ti mangia dentro e non ti fa essere ciò che volevi essere davvero.
Non c'è età, non c'è nazionalità, non c'è nessun limite.
Io non rinuncio perchè so cosa vuol dire non poter nemmeno alzarsi da un letto per fare una passeggiata, so cosa significa dipendere completamente dagli altri e vergognarsi dei cambiamenti del proprio corpo, so cosa sono le notti in camera a piangere di nascosto, riconosco i sorrisi finti che mascherano l'amarezza e la sconfitta personale.
Odio questa malattia. La odio con tutta me stessa.
Ho pregato non so nemmeno chi perchè non colpisse la mia famiglia, perchè stesse lontano dal mio cerchio di affetti, perchè non gettasse fango su delle serenità ritrovate...ma non è stato così.
"Tumore" è una parola brutta e si deve cancellare per sempre.
Io credo in chi si fa in 4 per arrivare a delle soluzioni e sostengo il loro fare. Lo faccio perchè è dare speranza e vita a chi verrà dopo di te.
La sensazione magnifica che ho riscoperto in tutti questi momenti è che l'uomo, se lo vuole, sa essere imbattibile.
Ho visto persone cambiare radicalmente, persone che si sono dette che il sorriso doveva essere una legge per la loro vita, che l'amare se stessi e gli altri era più importante di una borsa nuova o altre puttanate.
Non bisogna mai rimandare a domani. Io non lo faccio. L'ho imparato grazie a persone che vedo come eroi, a donne che disegno nella mia testa come un dio dei giorni nostri.
Chi non subisce il terrore di queste corse ad ospedali continue e operazioni con punti di domanda non sa di cosa parlo ma potrebbe cercare di capirlo.
Nella mia vita ho avuto ed ho ancora l'esempio più vero del rispetto per la propria vita nonostante ci sia qualcuno che ce la vuole togliere senza un motivo valido.
Io mi aggrappo alla certezza di un futuro medico migliore e alla soluzione che verrà.
Sono grata di essere amata da persone con forze indescrivibili a parole e che ogni giorno mi impongono di VIVERE.
Sostenete l'Airc o altre associazioni più piccole che si impegnano per questa corsa al bene e informatevi, siate curiosi di sapere dove vanno i vostri soldi, prendete la macchina e andate in quei reparti dove c'è gente che fa dei vostri averi una felicità.


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