venerdì 4 marzo 2011

Pierrot


P I E R R O T
Arriva dalla Francia.  All’inizio era un servo sciocco e ingenuo, poi e’ diventato un classico personaggio romantico, suonatore di chitarra, eternamente innamorato, con una comicita’ velata di tristezza. Indossa i colori del bianco e del nero.
Trascinato tra il vero e il falso...tra un'ambiguità "da maschera".
Caratterizzato da una lacrima sul viso. Su l'orlo di una sentita nostalgia.


I miei ricordi del carnevale partono da lui : Pierrot!
Mi ci vestiva mia mamma assieme a mia nonna e nonostante la mia vicina di casa avesse la stessa maschera...io, quel giorno, mi sentivo decisamente più bella.
Non voglio sia una cosa scontata pensare a questo fatto.
Quei panni apparentementi sempliciotti mi calzavano a pennello . 
Ho sempre odiato i pagliacci, ste bocche larghe colorate, le vistosità all'ennesima potenza...Io ero bianca e nera, con una lacrima.
La cosa bella è che Pierrot è una maschera così scarna e pura che ti sa donare serenità allo stesso tempo.
Pace insomma. Voglia di prenderti cura di lui...con delicatezza.
Era uno col cuore dolce ma si truccava di tristezze "fisse".
Si piaceva. Pitturava cio' che voleva far vedere di sè per mostrarlo agli altri.
Si concedeva discorsi veloci ed era attento ad ogni cosa.
Mi conciavano da lui all'epoca e stavo bene.
Io sono così.
Anche adesso.



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