giovedì 24 marzo 2011

Motel.

Quella sera mi fermai in quell'hotel.
Non sapevo nemmeno che cosa ci stessi a fare là!
Forse solo voglia di non sentirmi schiva verso me stessa.
Avevo la faccia contratta e non mi piaceva.
Mi spogliaia in tutti i sensi.
Lampeggiava solo la necessità brutale di aria scherzosa.
Io non ho mai creduto alle cose fatte a caso e nemmeno quella notte.
Mi ricordo d'aver sentito del rumore provenire dall'altra stanza e appoggiai subito l'orecchio per sentire ciò che non era mio.
Mi sembrava un tizio che parlava al telefono, con un amico, di cazzate, di cose semplicemente normali.
Ciò che non sembrava interessante divenne all'improvviso la mia morbosità e non mi fermai nemmeno per un attimo.
Ascotavo ogni sillaba come musica.
Poi stop.
Più niente.
Mi concedetti solo allora la pausa per la mia sigaretta.
Avevo anche una lattina di qualcosa e presi su anche quella prima di uscire dalla porta.
Era un motel. Correggo.
Uno di quelli che sei subito nel parcheggio.
Iniziai a ricordarmi con le labbra.
Il mio sapore c'era e sapevo chi avevo in corpo.
Non so quand'era stata l'ultima volta che gustai quell'energia.
Poi uscì lui.
Stessa mia idea per la serata.
Era lì per essere incontrato.
E non ci siamo nemmeno presentati perchè non c'entrava niente.
Non era per nulla importante.
Parlammo di qualcosa e fu piacevole...non lo dimenticherò mai.
Un momento vigoroso.
Un flash che ogni tanto ricompare.
Chissà qual'era il suo nome.
Chissà se lo ricontrerò di nuovo.
Mi piaceva il suo scappare con me.
Era esaltante.
Eppure non aveva un'identità ai miei occhi!
Candidamente interessante.


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