lunedì 11 ottobre 2010

Mente.


Ho sempre distolto l'attenzione dai blog che trattano "l'attualità".
Per intenderci quelli che mi parlano di Berlusconi piuttosto che della guerra di qua e di là.
Mi irrita il fatto che perdano il senso dopo appena un paio d'ore..Servirebbe aggiornarli di continuo.
A me piace leggere qualcosa che riesca a darsi un perchè anche a distanza di tempo.
Detto questo, ora, decido di uscire un pò da questo standard che m'identifica.
Intraprendo il viaggio della pazzia umana, di quella scintilla senza un apparente senso che da il via a un'ignota forma di male.
Il tg è fatto per bombardarci di notizie che sembrano assurde e di casi inspiegabili alle persone comuni.
Sembrerà un'assurdità..ma sono esattamente queste le notizie che mi attirano.
Scritta così sembra che non aspetti altro che succeda qualcosa di davvero brutto ma ovviamente intendo altro.
Corro con la mente indietro e penso alla mia "strapassione" per i temi di italiano.
Che ci crediate o no me li ricordo quasi tutti.
Sono quelle cose dove uno ci mette l'anima, dove ti impegni davvero per poterti poi dire :" Cacchio, brava!"
Ecco ne ho scritti 2 (che ho ancora tra le cose della scuola) che parlavano dei delitti del "momento": Omar & Erika e Cogne.
Mi vergogno anche un pò a dire che su tali argomenti mi prendevo perfino i libri in edicola!
Non so che mi succede ma è un pò come catapultarmi in un altro mondo e cercare di entrare nella mente non sana di chi improvvisamente (i media) mi fanno conoscere.
E allora inizia tutto quel turbinìo di opzioni, idee, strategie, falsità, innocenze, supposizioni e violenza.
Si intrinseca tutto e poi niente.
Sembra che nasca un'immagine e poi improvvisamente si smonta come per magia.
Infermità mentale, isterìa, depressioni, inquetudine, cattiveria : tutto si mescola per formare un caso.
A questo punto è come se intraprendessi la strada della soluzione.
Non è che sono qua a dire che provo a tener testa a Pm, giudici, avvocati e gente varia...sia mai...E' solo che mi ritiro in momenti di assoluto "pensiero vagante".
Il mio pensiero vagante è quel mio momento nè troppo lungo nè troppo corto, dove mi isolo mentalmente per incentrarmi su un particolare che mi sta a cuore.
In questa "stanza" penso a ciò che corre nella testa di chi commette gesti così gravi. Penso a cosa può scatenare un gioco pazzo e scabroso, cosa suscita rabbia, cosa irrompe nella routine, cosa rovina una presunta armonia.
E allora vedo tutte quelle insicurezze che la gente si tiene dentro, tutte quelle voglie nascoste, i muri della timidezza, le terapie personali che ci si crea, la fatica di arrivare, il declino che si può percepire, le immagini pericolose della nostra psiche ecc ecc..
La teatralità della mente umana mi ha sempre attirato in maniera quasi dipendente.
Partecipo a corsi e leggo cose inerenti all'argomento.
Mi sento bene e mi sento in grado di capirmi e capire.
Segnare un'epoca con un delitto potrebbe essere lo scopo di qualcuno, portare a termine una missione potrebbe essere il raggiungimento del massimo piacere.
Pensare a come si può essere differenti dagli altri è spaventoso a volte.
Io posso credere che riuscire a sorridere in ogni momento sia la mia realizzazione più grande e poi invece c'è gente che trova indispensabile rinchiudere una bimba in una stanza per lunghissimi anni e osservarla e sentirla sua e trattarla con principesco orrore togliendole la libertà.
Ognuno fa la sua scelta come dice Saw.
Enigmisti lo siamo un pò tutti, se sei essere umano hai l'arma del calcolo, della logica ... più o meno stabile.
Uccidere i propri genitori per soldi lo trovo punibile solo con la pena di morte ma chi l'ha fatto probabilmente pensava che era un modo come un altro per racimolare in modo veloce dei soldi. Tutto qua.
Il "tutto qua" è spaventoso.
Rappresenta il fatto che spesso non riusciamo a quantificare le cose, ognuno ha una sua idea di "peso".
Per me avere una 44 è essere normali, certi ti vedono obesa, certi ti vedono anoressica.
Si rapportano le cose, le esperienze, le persone in base ai propri clichè.
Per finire in bellezza servirebbe dire la classica frase che serve a scagionare tutti : "ha perso solo il controllo dell'inconscio"...
Mi terrorizza un pò il fatto di avere dubbi su determinati argomenti, non si trovano certezze, non si materializza nulla, non si sa come arrivare a qualcosa ma si vuole arrivare ad ogni costo.
L'uomo è incapibile.
Possono esserci mille medici che psicologizzano tutto ma nessuno ha la verità in mano.
Manca sempre un tassello, manca la verità, manca la voglia di dirla.
Un pazzo è così. Puoi spiegarlo ma non lo conosci mai fino in fondo.
Chi mi dice che un Maso della situazione abbia raccontato ogni cosa: non ci credo nemmeno morta.
E un Wolfgang Priklopil?
Maddai..cazzate!
Infilarmi in queste faccende mi porta via per un pò, mi fa sembrare assurdo l'essere umano, mi fa credere che non si conosce mai una persona, mi fa sperare che ci sia la possibilità di fermare qualcuno, mi fa occupare il tempo con terapie costruttive, mi ricorda che immedesimarsi negli altri è una delle imprese più difficili che ci chiedono di fare.

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