mercoledì 23 giugno 2010

Non ci sei.

Nei ricordi non trovi abbracci,
poche immagini,
nessuna parola d'amore.

Lui, addormentato nella sua vita da genitore,
morboso verso il resto del mondo.

Sogni l'affetto,
la condivisione delle piccole e grandi cose,
ti aspetti un consiglio, vorresti un aiuto,
pretenderesti solo d'avere un padre.

Esserlo è dura.
C'è chi fa di questo termine una legge,
non affronta le difficoltà,
fa scivolare via ogni responsabilità,
ogni dovere, ogni impegno.

Un gesto costa davvero poco,
un interessamento dovrebbe nascere dal cuore,
ad un figlio si dovrebbe sapere quando regalare un sorriso!

C'è chi dimentica la costruzione di una gioia
c'è chi ne avrebbe bisogno
c'è chi crede che tutto sia scontato
c'è chi vorrebbe solo ciò che gli spetta.

La materialità ruba il cervello
cancella il sentimento
aumenta l'abbandono ai valori
fa dimenticare di essere umani.

Cresci e capisci ciò che hai a disposizione,
è poco ma è ciò che c'è.

Il tempo passa e c'è solo un muro,
si covano rancori e freddezza.
Lunghi, interminabili, silenziosi vuoti.

Vivi un libro incompleto con tristi racconti.
Ti imponi di essere però il lieto fine.
E' la tua vittoria.

Le difficoltà ti rendono migliore,
ti imponi di essere l'esatto contrario.
E' il tuo riscatto.

Che pena fa sapere che si può perdere per non voglia.
Com'è triste lasciare scappare questi anni.
Che senso ha tutto questo?
Con che razza di vuoto si convive?

L'impegno spesso è cio' che avvicina le distanze.
Ma in un momento non si ritorna nelle favole.
Una vita si costruisce...e sempre troppo presto, aimè, questa...finisce...
E tu non ci sei.
Dove sei?

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