Scrivi di un epitafio
4 Marzo 1943 – 1 Marzo 2012
“…aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza
aver paura, domani…”
Probabilmente una regola, chissà
se è stata rispettata. L’esser eclettici comporta l’aver un grosso peso sulle
spalle, attraversare la fase da paroliere suonato e permettersi di litigare col
poeta Roversi, non cedere ad etichettatura e cucirsi addosso un modello di
solitudine come benessere profondo.
Va così per quelli che non si
limiteranno a dire “era un frocio”. Anima doppia: esigente e futuribile ,
mistico e onirico. Nella parete che si riserva alle foto non tutti possono
appendere trofei. Se non fosse che adorava presentarsi con le ciliegie che
pendevano dalle orecchie si potrebbe pensare che le collaborazioni con Tenco,
Paoli, De Gregori, Guccini e Conte fossero una diceria da mente squilibrata. Ci
si aspetta questo e ben altro da chi, prima di salire sul palco, si colora dei
calzini sui piedi.
“…ma lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva felice, e ricominciò
il suo canto…” A Sorrento ci si dovrebbe andare in quel hotel, per
osservare il panorama e sedersi al piano. Un silenzio: lo immagino in ritmi
pacati e poi vorticosi, così come 2 corpi proveranno a far nascere Futura,
figlia improbabile di una donna di Berlino Est e un uomo di Berlino Ovest.
Trovarsi e fermarsi per concepire qualsiasi cosa.
Se Alda Merini scrivesse per me,
bhè non ci voglio pensare, chi non la starebbe ad ascoltare con devozione? Lei,
poetessa della realtà che dedica righe al poeta della musica sperata. Specifico
per chi sente l’abbandono e la partecipazione delle note, che ti piaccia
ballare come un ballerino, che tu sia un marinaio, che tu abbia paura o meno
del lupo, che si scordino di te tra le stelle di Piazza Grande.
Scrisse ad una puttana dal nome
Nanì: ci si può innamorare anche di loro, che cosa cambia? Metabolizzare le
emozioni, essere introspettivi, correre da lei, non trovarla, amarla
ugualmente.
Che dicano pure che Banana
Repubblic sia una becera metafora al sesso ma un viaggio terreno diviso tra
esser cantautore e musicista di forte personalità è per pochi. Una di queste
nascite porta il nome di Lucio Dalla.
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