martedì 3 luglio 2012

Oriente.

Quando fisso per lungo tempo la luce poi guardo il monitor e vedo le bolle gialle.
Strizzo l'occhio come nei film anni 80 dove il tipo entra col ciuffo e il chiodo.
Chi fa più ste cose? La mia amica mi chiede se ho conosciuto di quelli che guardano in basso imbarazzati per poi lanciarti la frecciata ferma cuore. Lo chiede a me come fossi la zia con la quale parli perchè tua mamma non può sapere che domande ti fai. E mi sembra stupida a guardarla. Come una canzone di Caparezza. Ma è come un tarlo nel legno, che le mastica le membra, poverina, penso. Non c'è niente di male ad avere un'amica spaventata. Mi fa solo sentire vecchia. La cinese dell'ospedale è un pò dura con marito e colleghi ma preferisco lei a quelle che danno speranze. No! Era lo scalino sbagliato. Io devo calcolare la misura per distendere le gambe altrimenti mi sento stretta nella morsa come sui sedile Ryanair che oltretutto mi aspettano a breve. Ah, i verdi prati che mi manipoleranno da dentro a fuori! Bhè,  ci voli per poco altrimenti opteresti per la comodità. Giusto? Così faccio io. Scendi un attimo dal controllo! Non ti stava consultando come il vocabolario sul banco?! Vocina rammenta storie. I termini pesanti ho la licenza di usarli perchè se, giovinciuella,  punti ad imparare ci stanno anche quelli. La faccia attenta mi pare ci sia perciò ti dico che un cumulo inconsapevole di umanità c'è. Non dappertutto. Ma se dico umanità ti viene in mente l'Africa e allora provo con "dolce". Il suono te lo senti già zuccherato e la papille danno il via all'assaggio di pura illusione. Sì, piccola, sei ubriaca marcia, vuoi farmelo sapere, ubriaca di quel che speri ma non hai vissuto, c'è tempo, non c'è tempo, non conosci le conseguenze. Dirti che crescere ha un significato volgare verrebbe cestinato e allora stendo le ossa, poi piego il ginocchio e ti inganno perchè lo faccio anch'io e ti insegno un pò a mentire. In oriente te l'ho già detto che ci campano così. Dottori, ambulanti e donne con le borse.

Nessun commento: