Oggi me ne sono andata.
O meglio ho provato ad andarmene.
La sensazione che un viaggio da sola sia più terapeutico di qualsiasi seduta mi rilassa.
Non conosco nè il paesaggio nè chi lo abita.
In una strada dritta provo a pronunciare parole
per essere ascoltata
per capire se qualcuno mi sta guardando
o forse aspettando.
Nulla mi accenna al futuro,
solamente presente nudo e sconosciuto.
Le mani appoggiate al ventre mi implorano di usare il pensiero
anche se stanotte verrà buio
e avrò paura.
Non sò cosa vedrò per la prima volta
magari non sopravviverò
ma sento del fuoco accendersi
un cuscino disfatto
una tazza sospesa per un benvenuto.
C'è vento che provoca rumore
e mi allontana la memoria
provocando un balzo indietro
e di nuovo mi scopro figlia
che ha bisogno di credere per imparare.
Non tornerò.
E' un patto che assomiglia ad una magnifica beffa.
Rido con il viso tra le mani
nascondendomi tra le tante teste che porto sul mio corpo.
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