In alcuni giorni si è costretti a farsi più seri e prendere in mano le redini di questa dannata vita per rimetterci in carreggiata.
E’ successo che se né andato a 33 anni ( e poi dicono che a tutto si può dare una risposta) il fratello di un mio carissimo amico.
Il dolore che si respira in questi momenti non si riesce ad esprimere.
Tutto gela.
Ogni parola diventa banale e probabilmente inopportuna.
Ci si dimentica le cazzate di tutti i giorni e si ritorna ad aprire gli occhi su ciò che conta davvero.
Il fatto che ci venga strappato qualcuno che stava alla base della nostra esistenza è la porta aperta alla disperazione.
Qui si arriva ad un bivio.
O ti fai sommergere dalla drammaticità dell’evento oppure (con estrema fatica) ti rialzi pian piano per ricominciare senza una parte di te.
Io mi ritrovo in questa stramba volontà del destino.
Ho perso amiche importanti e rigettarmi in scene già vissute sulla mia pelle è qualcosa che non trova spiegazione…..nemmeno dopo tutti questi anni.
La cosa che più mi addolora è sapere che questo mio amico non ha più il suo punto di partenza: suo fratello.
Odio vedere soffrire le persone alle quali tengo e sentirmi senza potere, per far sì che ritrovino il sorriso, mi fa impazzire.
Spesso le belle frasi non servono a nulla e gli abbracci trovano il tempo che trovano ma purtroppo sono tutto ciò che si può dare.
Mi guardo attorno e vedo solo marcio, capisco che la maggior parte della gente non mi va….
Poi mi rendo conto che sono fortunata ad avere nel mio piccolo persone che contano davvero e che aimè vengono ripagate con dolori insostenibili.
Penso che vorrei urlare che le cose sono ingiuste, che essere buoni e vivere col sorriso non serve a nulla se questo è il premio che ci aspetta.
Allora che si fa? Si deve proseguire.
L’importante è non sedersi mai e impedire alla negatività dei fatti di sotterrarci.
Forza Fabio.
Un abbraccio a te e alla tua famiglia.
Lisa.
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