mercoledì 10 febbraio 2010

Inatteso

Sull'autobus, se dovevo fare tratti brevi, non mi sedevo mai.
C'è anche da dire che mi faceva schifo attaccarmi con la mano al palo della lap dance che ogni mezzo ha in dotazione.
Tiravo la manica della maglia e risolvevo in quella maniera.
Non mi piaceva stare seduta perchè solo in piedi riuscivo a vedere tutti.
Dal basso avevo una visuale decisamente pessima.
Mi ricordo che un giorno salì una signora e non era una di quelle solite facce che mi capitava di vedere ingiro.
Ero incuriosita da lei perchè era davvero bella nonostante l'età; era forse solo un pò "sempliciotta" e non molto curata.
Ad un certo punto mi misi a fissarla (cosa che faccio spessissimo) e lei si accorse della mia non curanza!
Poi scese alla mia fermata e dal nulla mi disse : " Sai, dovresti leggere il libro "DI LA DAL FIUME TRA GLI ALBERI" , SECONDO ME TI POTREBBE PIACERE."
Allora, partiamo dal presupposto che io adoro queste persone che dal nulla si lanciano nella tua vita, ti dicono cose inaspettate e se ne vanno per sempre.
Mi ricordo il mio OVVIO stupore nel sentirmi dire quella frase.
Risposi solamente con un "GRAZIE, LO TERRO' PRESENTE."
Il libro in questione è un romanzo disperato, fatto di nostalgia che si alterna alla breve vivacità dell'uomo.
Che dire! Potrei benissimo identificarmi in questo.
Hemyngway in questo testo non mi ha fatto impazzire ma è senza ombra di dubbio bravo a coinvolgere.
Il senso di riportare alla luce questo episodio è dovuto dal fatto che pensavo alle situazioni che ricorderò vita natural durante..nonostante siano durate solo brevi istanti.
Se penso a questo momento (capitato in un giorno qualunque di un anno qualsiasi) mi sento BENE.
A me spesso basta davvero poco per trovare qualcosa per cui sorridere!
Ho la fortuna di avere incontrato persone "coraggiose", persone che non hanno paura di dire a degli sconosciuti un loro pensiero, persone "sfacciate", persone che invidio un pò.
Vivere scene da film è una sensazione ipnotica.
Ti catapulti in qualcosa che non ti appartiene e vivi per un istante da protagonista.
Ti fermi, assimili in fretta, poi tutto se ne va'.
Mi vorrei trasformare in una che se trova interessante qualche persona "x" si avvicina con naturalezza per dirle.."Hei, hai davvero un bel viso", oppure "Sai, mi piace come parli".
Ho nella mente una serie di persone incrociate in mille posti diversi alle quali avrei DOVUTO dire qualcosa!
Ho questa moltitudine di pensieri che probabilmente non hanno un senso ma sono lì e non li posso fare uscire perchè il destinatario è chissà dove nel mondo.
Una volta vidi una ragazza che sembrava non fosse di quest'epoca.
Era intenta a guardare una bancarella. Era vestita di rosso con tacchi altissimi e un cappello. Era delicata in ogni gesto.Era come ammirare un bel quadro. Eleganza mista al disordine di quel mercato. Stupenda!
Ci sono situazioni che vorresti non finessero mai perchè sanno darti pace.
Questo è solo un banale esempio ma ne avrei moltissimi.
Quando sei "nel momento giusto" te lo senti.
Sai che quello che stai per condividere con la parte più vera di te rimarrà impresso nella mente e allora...ti ci butti.
E' come cadere e non avere funi dove aggrapparsi.
Non hai paura. Ti senti solo libero. Leggero.
Ti fermenta dentro la voglia di gustarti quello che ti viene dato. Sei in apnea e il tuo respiro manca. Sei assente ma presente. Sei convinto di meritarti quella tranquillità d'animo che solo le piccole cose, spesso, ti sanno donare.
Mi piace pensare che in questo schifo di mondo ci sia la possibilità di apprezzare ancora la semplicità.
E'come essere bambini. Quando sei giovane puoi diventare potenzialmente qualsiasi cosa. Puoi tutto.
Bene!..anche crescendo si dovrebbe rientrare in queste vesti e riuscire ad essere appagati nel modo giusto.
Io cerco di scovare tra la gente qualche soggetto interessante che mi regali armonia e mi faccia viaggiare.
Voglio non averne mai abbastanza delle particolarità delle persone, voglio sentirmi dire qualcosa di inaspettato, voglio quelle vibrazioni che la banalità ti può dare, voglio che non ci sia nulla di scontato in quel qualcosa che, di primo acchito, definirei come tale.
Daltronde Hemingway diceva " Il mezzo di non cambiare è non pensare".
Io penso ...eccome se lo faccio!
Cambiamento è volere qualcosa.
Cambiamento è una lunga e continua ricerca.
Io cerco la purezza e l'idea di essere interessanti pur sapendo di non essere osservati.

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