C'è un album che mi sta particolarmente a cuore in questi giorni, già dal primo ascolto è stato amore!
A me piace un pò tutto, non disdegno nulla in fatto di musica ma la preferenza cade sempre su:
-parole dirette senza sfronzoli
-frasi intese come attimi di riflessione.
APRITI SESAMO di Battiato è nel secondo mucchio.
Lo adoro, da impazzire, vi conisglierei una canzone in particolar modo ma non sarebbe la giusta cura: lo dovete ascoltare a tutti i costi! Fatelo!
C'è del gusto retrò, il richiamo alla pace, il timore dell'uomo nel riconoscere chi è davvero.
Mi intrippa per forzaaaa!!!!
Come da copione! ;)
mercoledì 31 ottobre 2012
martedì 30 ottobre 2012
LiberaLetizia.
Un incofessabile impedimento si accorgeva del nulla dal primo mattino
socchiudeva il filo dell' inquietudine tra le persiane riviste e offerte senza memoria ad una strada pestata, portatrice di indaffarati greggi.
Un cenno al tiro del guinzaglio come assenso diventato fastidio.
Sotterranee le rincorse alla Signora "Letizia".
Prigioniera nella stanza, inchiodata all'immobilità non consona ad una sedia a dondolo.
Pigramente vorrebbe aiuto ma l'accanimento le donerebbe il bisogno umano di primavera.
socchiudeva il filo dell' inquietudine tra le persiane riviste e offerte senza memoria ad una strada pestata, portatrice di indaffarati greggi.
Un cenno al tiro del guinzaglio come assenso diventato fastidio.
Sotterranee le rincorse alla Signora "Letizia".
Prigioniera nella stanza, inchiodata all'immobilità non consona ad una sedia a dondolo.
Pigramente vorrebbe aiuto ma l'accanimento le donerebbe il bisogno umano di primavera.
lunedì 29 ottobre 2012
Felice nello stesso momento in cui lo sei tu.
E' presente che sarà futuro e forma il passato.
Quel che si vive è il ricordo nel domani.
Vivere e reagire senza pensare fa di noi chi realmente siamo.
Senza rancori, senza rimorsi.
Vivere.
Per la felicità del momento.
Che verrà ricordata.
Che farà parte del nostro essere.
Così è.
E' presente che sarà futuro e forma il passato.
Quel che si vive è il ricordo nel domani.
Vivere e reagire senza pensare fa di noi chi realmente siamo.
Senza rancori, senza rimorsi.
Vivere.
Per la felicità del momento.
Che verrà ricordata.
Che farà parte del nostro essere.
Così è.
sabato 27 ottobre 2012
L'anno che verrà.
Forse il tempo non passa mai.
Certe parole rimangono attuali, come i fatti, come le sensazioni, come le speranze, come le certezze.
Era il 1979.
Mi pare sia oggi.
Certe parole rimangono attuali, come i fatti, come le sensazioni, come le speranze, come le certezze.
Era il 1979.
Mi pare sia oggi.
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità
venerdì 26 ottobre 2012
martedì 23 ottobre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
Quel che vorrei me lo creo
3giorni di LibrarVerona e 1 regalo da parte della sottoscritta.
Ho lasciato qua e là per la città delle piccole pergamene contenenti una mia poesia, un pensiero....
Chissà chi le ha trovate!!
Le sorprese regalano sorprese e non costano nulla.
Io ne sono convinta e vivo così...
Ho lasciato qua e là per la città delle piccole pergamene contenenti una mia poesia, un pensiero....
Chissà chi le ha trovate!!
Le sorprese regalano sorprese e non costano nulla.
Io ne sono convinta e vivo così...
venerdì 19 ottobre 2012
Un regalo per Natale? pensiamoci....e togliamoci il pensiero!
Se vi serve qualcosa di "diverso" per Natale, pensateci per tempo! Potete ordinare il libro Habere Artem 15sima edizione. Si tratta di una raccolta di poesie e, è chiaro, ce n'è anche una mia!!!
Vi lascio una sintesi di quel che saranno le pagine che andrete gentilmente a comprare online dalla www. alettieditore.com o alla Feltrinelli....ricordate che a Verona c'è!! eccome se c'è!
W chi ci crede! Come me! ;)
Habere Artem
(vol. XIV)
Vi lascio una sintesi di quel che saranno le pagine che andrete gentilmente a comprare online dalla www. alettieditore.com o alla Feltrinelli....ricordate che a Verona c'è!! eccome se c'è!
W chi ci crede! Come me! ;)
(vol. XIV)
Divenuto un tradizionale appuntamento editoriale, giunto alla sua XIV edizione, Habere Artem anche quest’anno conferma la sua vocazione originaria - dare voce a chi non ha voce; svelare, nelle molteplici possibilità d’espressione che giungono dal mondo solo apparentemente magmatico e indistinto degli inediti, componimenti e autori che hanno bisogno di comunione e comunicazione.
Questa la missione poetica della raccolta: pur lasciando a ogni autore una sua fisionomia univoca - la scelta di inserire una poesia per pagina va incontro a questa esigenza - si entra a far parte di un ambiente comune, di un volume che racconta le esperienze emozionali tradotte in versi, di una contaminazione di metri stilistici, di umori e sensazioni diverse.
Habere Artem - conseguire, ottenere, avere, produrre arte.
Questi due ineludibili idiomi - Habere Artem - hanno dato il nome all’omonimo manifesto artistico-letteraio che nel lontano 1994 diede vita alla rivista Orizzonti e, tre anni dopo, alla nascita del concorso per poesie inedite.
Nel significato iniziale quello che si voleva metter in luce, seppure in senso traslato, è partorire arte. Per chi redigeva quel manifesto letterario, lo stesso che oggi ha l’onore di presentare i nuovi autori partecipi a questa XIV edizione, l’arte era, ed è, un travaglio.
Questa interpretazione del concepimento della creazione letteraria e/o artistica come gesto dolente, mi è stata più volte confermata anche dalla più grande Poetessa italiana del ‘900, l’indimenticata Alda Merini.
Svelato ai più l’arcano del titolo Habere Artem, inoltriamoci sulle voci presenti in questa pubblicazione. In quest’assemblea in versi, come mi piace circoscrivere questo libro, si evincono con maggiore chiarezza composizioni che desumono le proprie tematiche da questi tempi di crisi sistemiche, di barbariche guerre a volte combattute con armi non convenzionali, e di spersonalizzazione dell’individuo. Possiamo definire a ragione questa condotta come un realismo lirico cui gli autori sono aggrappati; ancora di sostegno in una società senza riferimenti certi, in declino e senza redenzione.
Emerge, di contro, un’intima capacità degli autori di ricercare il dialogo e, come afferma Alexandre Sergievskij, l’esigenza di desiderare “la complicità con il lettore-interlocutore, poiché in loro vibra un male interno, percepibile ai contemporanei del poeta. Esse sono sensibili al dolore di altrui uomini e di altri popoli”.
Il linguaggio con cui questa esigenza si esprime, è multiforme.
Alcuni autori prediligono una comunicazione diretta e immediata, altri una complessa costruzione del verso, che impone al lettore un lavoro attivo e partecipe al programma d’arte e alla concezione estetica dei poeti. In questa diversità-ricchezzaHabere Artem trova nuova linfa che ci redime dal linguaggio conformista e omologato che la tv ci impone.
Questa la missione poetica della raccolta: pur lasciando a ogni autore una sua fisionomia univoca - la scelta di inserire una poesia per pagina va incontro a questa esigenza - si entra a far parte di un ambiente comune, di un volume che racconta le esperienze emozionali tradotte in versi, di una contaminazione di metri stilistici, di umori e sensazioni diverse.
Habere Artem - conseguire, ottenere, avere, produrre arte.
Questi due ineludibili idiomi - Habere Artem - hanno dato il nome all’omonimo manifesto artistico-letteraio che nel lontano 1994 diede vita alla rivista Orizzonti e, tre anni dopo, alla nascita del concorso per poesie inedite.
Nel significato iniziale quello che si voleva metter in luce, seppure in senso traslato, è partorire arte. Per chi redigeva quel manifesto letterario, lo stesso che oggi ha l’onore di presentare i nuovi autori partecipi a questa XIV edizione, l’arte era, ed è, un travaglio.
Questa interpretazione del concepimento della creazione letteraria e/o artistica come gesto dolente, mi è stata più volte confermata anche dalla più grande Poetessa italiana del ‘900, l’indimenticata Alda Merini.
Svelato ai più l’arcano del titolo Habere Artem, inoltriamoci sulle voci presenti in questa pubblicazione. In quest’assemblea in versi, come mi piace circoscrivere questo libro, si evincono con maggiore chiarezza composizioni che desumono le proprie tematiche da questi tempi di crisi sistemiche, di barbariche guerre a volte combattute con armi non convenzionali, e di spersonalizzazione dell’individuo. Possiamo definire a ragione questa condotta come un realismo lirico cui gli autori sono aggrappati; ancora di sostegno in una società senza riferimenti certi, in declino e senza redenzione.
Emerge, di contro, un’intima capacità degli autori di ricercare il dialogo e, come afferma Alexandre Sergievskij, l’esigenza di desiderare “la complicità con il lettore-interlocutore, poiché in loro vibra un male interno, percepibile ai contemporanei del poeta. Esse sono sensibili al dolore di altrui uomini e di altri popoli”.
Il linguaggio con cui questa esigenza si esprime, è multiforme.
Alcuni autori prediligono una comunicazione diretta e immediata, altri una complessa costruzione del verso, che impone al lettore un lavoro attivo e partecipe al programma d’arte e alla concezione estetica dei poeti. In questa diversità-ricchezzaHabere Artem trova nuova linfa che ci redime dal linguaggio conformista e omologato che la tv ci impone.
Tratto dalla Prefazione di Giuseppe Aletti
giovedì 18 ottobre 2012
Da che parte stai?
Leggevo un interessante articolo che contrapponeva la scrittura "difficile" a quella "facile".
Ho assistito ad un dibattito virtuale a dir poco commentabile, dove 2 schiere di menti si battevano per un ideale chiamato "COSA e COME voglio capire".
Personalmente tifo per la categoria numero 1. Amo soffermarmi sui termini per impararli, il "tempo perso" (così dicono) per entrare in un'altra mente viene ripagato con il sapere che prima non ci apparteneva. Costruzione di nuove basi, nuove forme di visione.
E' vero anche che la semplicità d'espressione arriva prima, fa parte del comune, come una pasta a mezzogiorno, come l'acqua...sai che c'è in quella determinata forma e non fai fatica, forse non allunghi nemmeno una mano. Ti fa sentire a casa.
Comodità.
Piacevolezza e leggerezza.
A volte ti serve un divano rassicurante ma se ci fai l'abitudine credo tu stia sprecando il tempo dato in dotazione. Tempo per applicarti. L'aria che potresti respirare ogni santissimo giorno, quella che passeggia davanti alla finestra, è diversa dal profumo che proviene dalla cucina.
Ti pizzica il naso, ti fa chiudere gli occhi, ti scompiglia i capelli, ti accarezza il viso, ti fa sentire freddo, ti dice che sei vivo perchè "senti".
Prediligo la diversità. La scoperta.
Il mondo è talmente vasto che ritagliare un'area sarebbe da stupidi.
L'entusiasmo viene un pò placato dalla ragione per la giusta dose di esposizione nei giusti termini ma, diciamocela tutta, "giusta" fa parte di quelle parole che non vogliono dir nulla, come "normale".
Nè carne, nè pesce. Generale. Vago. Ma preferirei che Generale fosse una figura austera che mi punta un dito e mi dice "Signorina, prenda una decisione!Vuole combattere o rivangare carte su una scrivania?"
Io sull'attenti risponderei che sarò in prima linea, gettata nelle difficoltà e negli imprevisti, chiamata a rispondere all'incognita, qualunque essa sia.
Il comprensibile è senza dubbio essenziale, ci vuole capacità e innata bravura.
Non confondiamo il genuino con l'ignoranza e l'intricato con impenetrabile.
Illogico è impadronirsi della mente di chi legge ma continuità è forma d'intelligenza...da ambo le parti.
lunedì 15 ottobre 2012
50 sfumature = meglio un colore nitido!
Già si conosce il mio amore per far polemica ma è parte dell'impulso di voler parlare quando qualcosa mi sta particolarmente a cuore, che si tratti di energia maligna o di pace estrema. Nel caso di oggi è la prima opzione.
C'è che trovo deludente un clamore morboso per il libro del momento "50 sfumature di ...".
Non sto a sentenziare sui gusti letterari delle persone ma è giusto esprimere un opinione che va ben oltre la voglia di appartenere ad un gruppo chiamato "fa moda / lo faccio".
Il FA MODA/ LO FACCIO ci può stare se ognuno poi ragionasse con la propria testa e avesse il buon gusto di non reprimere una propria idea (provare non ha mai fatto male). Il giudizio del "resto del mondo" non dovrebbe toccarci minimamente, dovrebbe essere ascoltato, capito e replicato in base alle regole del nostro cervello.
Ammetto di non aver provato a leggerlo ma ciò non toglie che mi sia fatta un'accurata e sfracellante cultura da conoscenti e recensioni e bla bla.
Provo ad analizzare la storia e mi sembra chiaro che l'entusiasmo evidente per queste pagine rispecchia una società che personalmente non apprezzo. Intendo che servirebbe un'elasticità mentale tale da non rendere scandaloso uno che ti dice "assaggia qui" o un domandare "perchè non ti piace essere toccato" o la frase "è l'unico uomo che mi abbia comprato biancheria intima"....Dalle cose più semplici a quelle più "hard" sembra si abbia a che fare con un mondo che non ci appartiene. Proviamo emozioni che non siano standardizzate? Ci deve dire una che sa come fare i soldi cosa ci piacerebbe?
Nella testa di una donna esiste un uomo come questo?
Perchè no!
Se vuoi una sera di squilibrio non è detto che sei malata! Se vuoi un'attenzione diversa non chiedi certo troppo! Un superdotato nel fisico e nella mente a chi non piace?
Arriva "la donna del capolavoro del 2012" e sembra che abbia scoperto l'America. Povero Colombo!
Ma è necessario pendere dalle labbra di un "pretesto per il successo" che dovrebbe rientrare nella normalità di una storia caratterizzata da momenti "calmi" e altri "più alternativi"?
Che dire...quando una sculacciata con analgesico di seguito fa incassare miliardi!
Io certa gente la farei legare !!!
venerdì 12 ottobre 2012
Davanti a te.
Mi ridai quelle paure
da leccare
per guarire.
Sola, mentre plano tracciando l'aria.
Mi affido fiduciosa ad un cammino
che odia il fastidio
che proclama l'esperienza.
da leccare
per guarire.
Sola, mentre plano tracciando l'aria.
Mi affido fiduciosa ad un cammino
che odia il fastidio
che proclama l'esperienza.
lunedì 8 ottobre 2012
L'incompatibilità.
Mi trovo a pensare che esiste ma quella che crea fastidio (e di conseguenza si nota) è quella che vorresti non ci fosse.
Si amano persone.
Probabilmente ameremo sempre quelle 5 o 6 in una vita lunga anni ma se subentra l'enigma dell'uomo la storia finisce e assime a lei se ne vanno speranze e voglie.
Mi scorrono davanti sorrisi che fino a poco tempo fa giuravano e dicevano delle verità, le stesse che mi porterò dentro. Credere è sempre un bene?
E' come aprire gli occhi, ogni volta che le incontri, ogni volta che ricordi che in fondo esistono. Vivono, solo da qualche altra parte. Non le vedi.
Annienti quel che un cuore si ostina a vedere e lo fai combattere con le azioni.
L'equilibrio è una stronzata. In queste circostanza lo si usa ma non porta a nulla.
venerdì 5 ottobre 2012
Thè.
"Prendi un thè?".
Il thè mi ha sempre fatto schifo, quello caldo dico, che rientra nei listini di pelle marrone dei bar "poltronati" per far bella figura, dove ci si rifugia d'inverno per calmare il rossore del naso, quelli con la serie infinita di infusi da ogni capo del mondo. Come se non esistesse altro per credere di esser felici.
"Ok" dissi.
Una goccia fastidiosa al naso si faceva immediatamente pesante. Qualcosa in comune! Entrambi a frugare nelle tasche perchè spuntasse un fazzoletto.
Era da stupide svelare l'imbarazzo che provoca una propria opinione. Dì di SI mi suggerì la parte di me adatta agli incontri, quelli informali.
Che diavolo! Non so nemmeno quanto zucchero ci va!
Sentivo il caffè nel locale ed era l'unica voglia che mi tratteneva.
Stretta alla sedia, con la paglia che probabilmente avrebbe un pò rovinato le pieghe della gonna, aspettavo.
L'incognita spaventa ma attira. Lo sanno tutti e stavo provando uno strano piacere, caldo, di un tempo.
La tazza bollente era tale per esser osservata. Mi suggeriva così il fumo a nuvola che storpiava le facce intorno a me. L'orgoglio di non smettere di decifrare un messaggio. Qualcuno aveva deciso ch'io stessi incantata per un minuto. Amavo quell'azzurro intrecciato al dorato spiccare tra la lucidità linda di una porcellana.
Sentirmi a casa è fondamentale. Sola, con la gente.
"Costruisco case".
Interessante pensai.
Volai con l'immaginazione tipicamente femminile che ti direziona su quel che vorresti o...che vorrebbe tua madre per te.
Casa. Sicurezza. Soldi. Magari è anche simpatico.
Chissà come andrà a finire.
Inizio incerto.
Si rimedia.
Ha delle belle mani mi pare d'intravedere.
mercoledì 3 ottobre 2012
martedì 2 ottobre 2012
E' la nostra canzone nonna!
Inutile dire che questa mattina c'era lei nella mia testa, c'eri tu che ballavi con me, come quella volta al mare e ci guardavano tutti perchè il mio vestito rosa era troppo appariscente...io che odiavo quel colore ma accanto a te risultava splendido ogni mio capriccio.
Ero bella mi dicevi abbracciandomi e ridendo con un sorriso "antico", di quelli dei film in bianco e nero che guardavi al pomeriggio in cucina. Eri attratta da loro, attori in completo nero e donne dai capelli perfetti, io ti vedevo la dolcezza e il sogno negli occhi, tra una pentola tenuta ferma sul fornello e un mestolo di legno, tra i profumi dei fiori del giardino e una tenda mossa da una corsa del vento.
Chissà che fai ora. Me lo chiedo ogni sera.
Oggi ti avrei fatto un regalo perchè è la festa dei nonni "Anche quella c'è??" mi dicevi...
Ti porto delle note....La musica la senti...sono sicura...ovunque tu sia.
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