giovedì 28 luglio 2011

Rileggersi nel mondo.

Un lungo tempo di preparazione
che sembra tale quando ci sei dentro
che sembra breve quando ne esci.

Ed aspriri a comporre una poesia giusta,
con quelle difficoltà insomortabili che si dilettano a ricordarti che tutto è più semplice.

Ed elabori seguendo schemi logici
che tracciano il giovamento della buona volontà
che ti mettono a digiuno.

E si rimane affascinati o sorpresi dalla poesia,
dal significato che non contiene fondamenta
dall'affaticamento di un cervello umano portato all'estremo,
per darsi una spiegazione
per evidenziare un'imprescindibile esigenza.

Pensieri variegati che aspettano la nascita
lo scorrere del tempo
la morte nei cuori della gente.

Ognuno ha bisogno di rileggersi nel mondo
di credere nella trasmissione delle energie
di scovare ampi spazi per "l'oppurtunità di esistere."

E si scrive per attraversare da soli le paure
sperando il ritrovamento materiale della sperduta "isola che non c'è".

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