martedì 21 settembre 2010

Siparietti

Menefreghisti fradici del nostro solo sudore.
In estasi per parole e numeri senza logiche.
Socchiudendo gli occhi spingiamo verso l'alto i pensieri,
poca riuscita,
l'intento rimane attaccato al marrone dei nostri sguardi abbandonati.
Metaforico volo senza alzata.
Predichiamo classe e siamo turisti d'agosto.
C'è malcostume
tutti a sfogliare le stesse insipide pagine.
Accavalliamo fantasie dando un bel da fare al cervello,
questo si fa fumo e si invade di basse speranze.
Diamo segni d'esistenza urlando le rabbie.
Facciamo il trionfale ingresso.
La partenza.
Esasperanti come trapani per muri,
come chiodi per artisti.
Favolosi amici del "qualsiasi"
insicuri come vivessimo nell'epoca retrò.
Nulla ci appartiene.
Nascosti sotto gonne d'organza e pizzi,
dame protettrici al nostro servizio.
Imbucati con perle tra le mani.
Rivoltiamo la ricchezza senza prostrarla.
Godiamo ad ingabbiarci,
relativamente capibile:
l'unica soluzione.
Pennellate dense per ricordarci di noi.
Un quadro scarno con poche incisioni...
ma pur sempre ben visibili.
Siparietti assurdi che andiamo a creare fino al prossimo inebetito incontro.


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