Tiepida sera che ci accompagnò lassù,
seduti su un muro che diventò rifugio dei miei sperati versi.
Tra le crepe della pietra mi insegnasti a guardare.
Mi svelasti un segreto.
Vidi la mia città, vidi una distesa di luci in festa per noi.
Imparai a pensare, imparai ad allargare la mia mente.
Mai più frammenti.
Solo spazi indefiniti da assaporare.
Vestivamo un silenzio costruttivo.
Mi dondolavo nel tuo sapere.
Ti coprivi con la mia gratitudine.
Ti riconosco tutt'oggi nelle luci spente.
Come quella notte..Prima di sapere.
Nei ricami dei silenzi io ti vedo.
Freddi come quelle mura che dentro sè nascondono un calore decrifabile solo da chi sa vedere.
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