Sto sistemando i ricordi, sto aprendo ogni giorno scatoloni che parlano di me, vuoi per mettere ordine, vuoi per capire. Mi stupisco, divento pensierosa, mi intenerisco, mi schiaffeggio le mani. Insomma, sono tutto questo. Un macello splendido. Mi rivedo negli oggetti, riscopro il modo che ho di scrivere e mi accorgo che i cambiamenti della vita non sono tali se non te li sei sudati, se non ci hai pianto sopra, se non ti sei sporcata.
Probabilmente è una corsa all'esser donna, mamma o quello che determina una maturità, forse ho la voglia di capire e di essere lucida. Che parolona! Non so nemmeno se esista nella mia indole. Illusione che vuol divenire verità.
Fare pace con se stessi è come arrivare su una spiaggia dopo che le onde ti hanno cullato e sbattuto di qua e di là. Apri gli occhi con un miscuglio di rabbia, pace e vento tra i capelli, senti il sale sulle labbra e accidenti! ti piace, lecchi le ferite ma sei in grado di appoggiare le ginocchia tra i granelli, guardare avanti e scoprire cosa c'è in una nuova realtà.