lunedì 21 novembre 2011

Oggi è una di quelle mie giornate tristi.
Indipendentemente che io abbia dormito 3 ore e dalle 6 sia già (bella) attiva.
Me lo sento addosso il profumo di quella sorta di angoscia che mi penetra il corpo.
Ascolto canzoni che contribuiscono all'abisso delle mie domande. 
E' la musica della tristezza. Io me la chiamo così. Non ascolto nemmeno le parole perchè probabilmente le so già a memoria, è un disco che forse salta, è l'importanza di stare male e chiudere gli occhi.
Io amo i miei giorni così, nonostante siano massacranti e mi rievochino emozioni che le canzoni "felici" non mi donano praticamente mai.
Probabilmente, indirettamente, io sono questo. 
Sono la mia musica che non si capisce al primo ascolto, che ti fa capire significati diversi ogni volta, che va interpretata come fossi tu a scriverla ogni volta..in base alla tua vita presente.
La tonalità, le parole, l'eclettico gioco tra sapere ma conoscere sempre, di nuovo, ancora, perchè ti fa talmente male che stai bene.
Non so come spiegarlo, forse non ci riesco nemmeno ma io diffido da chi non si sa annientare ogni tanto, da chi straripa sorrisi e ostenta benessere interno. Cazzo, sembro io se uno mi guarda da fuori! Comunque, sicuramente gente così sta meglio di me ma non riuscirei mai ad essere chi non so.
A volte mi commuovo, non so neanche perchè. Non riesco a distinguere la marea di emozioni che ho dentro, non le catalogo, non mi risolvo ma è comunque la medicina migliore che ho...le mie malinconiche melodie.
Oggi non faccio altro.


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