martedì 29 settembre 2009

OTNEMEM (MEMENTO)

MEMENTO:
"...Qui c'è Lenny.
Ogni mattina si sveglia con la stessa domanda: " Dov'ero rimasto?"
Non soffre di amnesia, ricorda perfettamente chi è il suo passato più lontano ma dimentica di "ricordare" la sua memoria breve.
Scatta continue polaroid, ha tatuaggi indelebili sul suo corpo e scrive per poter poi rileggere.
Vive ora ma si basa sul passato appena conosciuto..."
Questo è uno dei miei film preferiti.
Credo di riconoscermi nel protagonista.
Mi capita di sentirmi spaesata in un contesto che non possiedo più.
Apprendo qualcosa ma non la posso mettere in atto perchè mi ritrovo già catapultata in una nuova realtà.
Si ricomincia, si lascia a metà, si riprende la strada conosciuta e non si conclude mai.
Metaforicamente direi che ci si nasconde forse.
E' una normalità dell'IO eclissarsi per insabbiare ciò che disturba, cancellando all'apparenza ma coltivando nel profondo.
Dimenticare momentaneamente ti fa sentire pulito e privo di macchie, leggero e pronto a rialzarti in piedi.
Tutto si risolve magicamente.
Illusione umana: ovviamente!!!
Il presente e il futuro perdono definizione e si svaluta ciò che è e sarà; si ritorna nel vecchio tepore del passato: quel profumo di vecchio libro da biblioteca che tutti dovrebbero adorare.
Stasi che annega paure e incertezze per dar vita a conoscenze già affrontate e conosciute.
Questo film cattura il mio interesse perchè "Memento" letteralmente significa : qualsiasi oggetto utilizzato per ricordarsi di qualcosa, compresi fogli e appunti..." .
Io qui mi rivedo!
Scrivo dove capita, scrivo una parola per il semplice fatto che sentendola me ne innamoro, colgo il suono e voglio rileggerla in ciò che io scrivo.
Mescolo cuore e melodie sconosciute.
Mi piacerebbe l'idea di un giorno " dimenticanza cronica" !
Mi inebrierei di momenti che tolgono il respiro, li scriverei minuziosamente per non scordarli al mio "risveglio".
Diventerebbe passato.
Agirei in questo momento leggendo le mie stesse parole e sensazioni.
Detterei alla mia mente per provare a rientrare nelle situazioni già accadute.
Avrei scarsi risultati.
Un sentimento va vissuto quando capita... lo si deve vivere fino all 'ultima goccia, ti deve dissetare.
Il fatto di "ritornare" è la mancanza di quell attimo in più che non ti hanno dato la possibilità di vivere come avresti voluto.
Rimani in continua ricerca del tassello mancante.
Cancelli ma non dimentichi.
Conosci ma non impari.
Coltivi il tuo cuore per poi fermare i battiti.

3 commenti:

staipa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
staipa ha detto...

Ti scrivo della mia poesia più bella, di essa si può solo scriverne, non la potrà mai più leggere nessuno.
Era un "Memento", decisamente.

Un giorno camminavo per strada, triste, ero nelle zone dove non si potrebbe accedere della stazione di Verona, dove ci sono gli scarichi e carichi merci dei treni. Pensavo. In tasca avevo un foglio e una penna (come quasi sempre d'altronde) e scrissi "Rievocazione dei sensi". Rimisi in tasca tutto.
Diversi mesi, forse un anno dopo rimisi la mano nella stessa tasca della stessa giacca e trovai una pallina di carta, ci giocai diverso tempo, poi ad un certo punto la estrassi e lessi "Rievocazione dei sensi". In quel momento fui rapito dai ricordi di quella sera, di quella stazione, di quegli istanti e capii di aver scritto la più bella cosa che potessi mai scrivere, e capii che era solo per me, per quell'istante.
Questa per me è la più bella poesia che mai scrissi e scriverò.

Lisa ha detto...

La stazione credo sia uno dei luoghi che maggiormente amo della ns città. Ci si ferma e si ha l'idea che nessuno ti veda perchè tutti sono indaffarati in arrivi o partenze..un pò quello che succede spesso nella mia mente.
Anch'io ho scritto molto su quei muretti dei binari....
Le frasi nate in quei momenti sono senza dubbio quelle che ricordo con maggior emozione..
Un ricordo da rivivere nel nostro continuo fututo.